15. Panzer-Division
La 15. Panzer-Division[1] fu una divisione corazzata della Wehrmacht operativa durante la seconda guerra mondiale nella campagna del Nord Africa. Membri famosi della divisione furono gli ufficiali Wilhelm Teege, Hans Cramer, Johannes Kümmel, Hans-Günther Stotten, Josef Irkens (ultimo comandante dei panzer dell'Afrikakorps) e il maggiore Roland von Hößlin,[2] coinvolto nell'attentato a Hitler del 20 luglio 1944 e in seguito per questo giustiziato. StoriaLe origini con la 33. Infanterie-DivisionLe origini della 15. Panzer-Division risiedono nella 33. Infanterie-Division (33ª Divisione di fanteria), creata a Darmstadt il 1º aprile 1936 e posta agli ordini del generalmajor Eugen von Schobert fino al 3 febbraio 1938.[3] Quando nel settembre 1939 iniziò la campagna di Polonia, l'unità, ora comandata dal general der artillerie Hermann von Speck, restò a presidio della Saarland. La costituzione e l'invio in AfricaFormatasi il 1º novembre 1940 a Darmstadt in seguito alla trasformazione della 33. Infanterie-Division, la 15. Panzer-Division rappresentò uno dei reparti di punta del famoso Afrika Korps di Erwin Rommel. Verso la fine del marzo 1941 i 45 Panzer II, 71 Panzer III, 20 Panzer IV e 10 panzerbefehlswagen (carri comando disarmati)[5] dell'unità iniziarono il trasferimento in Libia per venire inquadrati nell'Afrika Korps, passando per Napoli e sbarcando infine a Tripoli, ma durante il tragitto via mare la nave che trasportava il 33. Nachrichten-Abteilung (33º battaglione comunicazioni) venne affondata da unità inglesi, e per questo sostituito con il 78. Nachrichten-Abteilung.[4] Avanzate e ritirate con il Deutsche AfrikakorpsI primi combattimenti si verificarono ben presto per contrastare l'operazione Brevity sferrata dalle truppe inglesi, con scontri a Forte Capuzzo, Sollum e Tobruk (dove subì ingenti perdite); e continuarono poi al passo di Halfaya dove la formazione corazzata si mise sulla difensiva dopo aver respinto, insieme agli altri reparti dell'armata italo-tedesca, l'operazione Battleaxe (la nuova e fallimentare offensiva britannica del giugno 1941), perdendo però 35 degli 80 carri che le rimanevano.[5] La nuova offensiva britannica, l'operazione Crusader, costrinse invece la 15ª Panzer, ora forte di 42 Panzer II, 77 Panzer III, 21 Panzer IV, 10 carri comando e 5 Mk II Matilda inglesi,[5] ad arretrare verso le posizioni precedenti, rendendo comunque dura la vita alle truppe nemiche contrattaccando dove possibile. La risposta tedesca non si fece attendere a lungo. Rommel ordinò alle sue forze disponibili di avanzare nuovamente verso la Cirenaica, e la 15. Panzer-Division giunse a Bardia e a forte Capuzzo ritirandosi poi a El Agheila agli inizi del 1942. Ricevuti rinforzi che portarono l'organico a 7 Panzer II, 61 Panzer III, 7 Panzer IV e 1 carro comando,[5] gli uomini della divisione ripresero l'offensiva, insieme alla 21. Panzer-Division, raggiungendo Ain el Gazala verso il febbraio 1942. Durante la successiva battaglia di al Gazala, la 15ª Panzer, raggiunta nuovamente da rimpiazzi che la portarono ad avere 29 Panzer II, 134 Panzer III, 22 Panzer IV e 4 panzerbefehlswagen,[6] diede nuova prova del suo valore e della sua notevole abilità nelle manovre combinate nel deserto, partecipando insieme alla 21. Panzer-Division a tutte le confuse fasi della battaglia, culminata nel micidiale scontro corazzato nel "terreno di distruzione" di Knightsbridge dove vennero sbaragliate le residue forze corazzate britanniche (11 - 13 giugno 1942). Dopo questa vittoria la divisione partecipò alla brillante conquista della città di Tobruk il 21 giugno dello stesso anno e al frenetico inseguimento in profondità in Egitto fino a El-Alamein. Il successo conseguito era notevole: dal maggio al luglio 1942, la 15. Panzer-Division distrusse 845 carri, 151 autoblindo e 130 veicoli di altro tipo.[6] La divisione partecipò successivamente alla prima battaglia di El-Alamein e alla vigilia della battaglia di Alam Halfa contava 15 Panzer II, 77 Panzer III (43 con cannone corto da 5 cm e 34 con cannone lungo, sempre dello stesso calibro), 16 Panzer IV (3 con cannone corto da 7,5 cm e 13 con cannone lungo, sempre da 7,5 cm) e 2 panzerbefehlswagen.[6] Le perdite però furono ancora una volta notevoli, ma la divisione si impegnò nella seconda battaglia di El Alamein, dove si trovò a combattere in condizioni sempre più disperate contro un nemico che continuava di giorno in giorno ad aumentare, soprattutto in termini numerici, la propria forza corazzata. Il 4 novembre 1942 iniziò il lungo ripiegamento, con la divisione sacrificata in retroguardia, che si fermò soltanto al confine tra Libia e Tunisia, nella linea del Mareth. La fine in TunisiaL'unità contrattaccò nel mese di febbraio del 1943 contribuendo a vincere la battaglia del passo di Kasserine, a cui però prese parte solo nelle fasi finali. La situazione era in ogni modo compromessa, e dopo essere entrata in contatto col nemico a Médenine e in altre località, tra l'11 e il 13 maggio 1943 gran parte della divisione, che nel frattempo aveva riunito sotto di sé quasi tutti i carri armati presenti nel Nordafrica, si arrese con le ultime forze italo-tedesche. I resti della 15ª Panzer furono utilizzati per costituire la 15. Panzergrenadier-Division in Sicilia, nel luglio del 1943,[4] rinominando la divisione Sizilien che venne successivamente impiegata sil fronte italiano fino al 1944 e poi sul occidentale fino alla fine del conflitto.
Ordine di battaglia
23 ottobre 1942 - Nord Africa[2]
29 aprile 1943.[4]
DecorazioniI decorati di guerra non mancarono nella 15ª Panzer: 54 soldati ricevettero la Croce Tedesca d'oro, 10 la Spilla d'Onore dell'Esercito e 23 la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro.[7] Comandanti
Dati tratti da:[4] Note
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