Śruti

Testi sacri di
induismo, vedismo e bramanesimo

Śruti

Smṛti

Śruti[1] (devanāgarī: श्रुति; anche Śrūti o Śrúti: lett. "ascoltato"), è la conoscenza udita al principio dei tempi e trasmessa oralmente dalla casta sacerdotale dei brahmani.

Descrizione

Questo corpo di conoscenze sacre, secondo la tradizione brahmanica e induista, non è stato originariamente composto dagli uomini ma trasmesso così come è ai "cantori" delle origini (ṛṣi) e quindi è indicato con il termine di apauruṣeya (non composto da alcuno).

Il corpo dei testi appartenenti alla Śruti è ritenuto l'autorità principale della religione induista.

Appartengono alla Śruti:

  • le quattro Saṃhitā (संहिता), cioè i veda: Ṛgveda (ऋग्वेद), Sāmaveda (सामवेद), Yajurveda (यजुर्वेद) e Atharvaveda (अथर्ववेद), composte, secondo gli studiosi, tra il 2000 a.C. e il 1100 a.C.[2];
  • i Brāhmaṇa (ब्राह्मणं), commentari alle quattro saṃhitā composti secondo gli studiosi tra il 1100 a.C. e l'800 a.C.;
  • le Āraṇyaka (आरण्यक), testi esoterici riservati agli eremiti delle foreste o comunque recitati al di fuori del contesto dei villaggi, composte secondo gli studiosi, tra il 1100 e l'800 a.C.;
  • le Upaniṣad (उपिनषद) vediche, opere di ulteriore approfondimento composte, secondo gli studiosi, tra l'800 e il 500 a.C.

Note

  1. ^ Sostantivo femminile sanscrito.
  2. ^ Va tenuto presente che le datazioni anteriori al X secolo a.C. sono del tutto ipotetiche. Qui vengono proposte le ipotesi dello studioso Ramchandra Narayan Dandekar riportate nella Encyclopedia of Religion edita dalla MacMillan di New York nel 2005 (Vol. XIV pag. 9550). Tale fonte, la Encyclopedia of Religion, ha il pregio di essere uno strumento condiviso, curato e rivisto da numerosi studiosi di fama internazionale. Tuttavia altri autorevoli studiosi offrono datazioni più recenti. Così Saverio Sani (Ṛgveda, Venezia, Marsilio, 2000, pag.19) data tra il XV e il V secolo a.C. la composizione del Ṛgveda. Mario Piantelli (Hinduismo a cura di Giovanni Filoramo, Bari, Laterza, 2007, pag.5) data la composizione dei Veda con l'arrivo degli Arii in India, datando questo arrivo nel XVI secolo a.C. D'altronde sempre Mario Piantelli in Le preghiere del mondo, Torino, San Paolo, 1998, pag.137) nota che «Le date generalmente reperibili nei manuali (dal 1300 al 700 a.C.) sono solo indicative e non hanno basi al di fuori delle congetture delle passate generazioni di indologi; è possibile che si debba tener conto d'uno scarto di mezzo millennio o più per le parti linguisticamente più antiche, anche alla luce del lessico, in cui compaiono piante e animali ancora non tipicamente indiani.». Michelguglielmo Torri (Storia dell'India Bari, Laterza, 2000, pag. 32) entra nello specifico quando riportando la nuova tesi promossa dopo gli anni '80 sull'origine autoctona degli Arii, ricorda: «I due punti di forza di questa teoria fanno riferimento al fatto che, fermo restando l'indicazione del 1000 a.C. come data di completamento della composizione degli inni raccolti nel Rig Veda, non è affatto certa quale sia la data d'inizio. Questa potrebbe essere assai più antica del 1500 a.C. e risalire al 3000, al 4000 o addirittura al 7500 a.C. Il primo elemento a supporto di questa è tratto dall'astroarcheologia, cioè dal fatto che all'interno dei Veda vi sia una serie di riferimenti astronomici che, una volta decodificati, fanno pensare che i compositori degli inni vedici abbiano vissuto sotto un cielo caratterizzato da configurazioni stellari e da parabole solari caratteristiche di periodi ben più antichi del 1500 a.C.». Tra gli indologi che spostano ben oltre la data del 1500 a.C. Torri cita: David Frawley, K.D. Sethna e Shrikant Talageri. Mentre S. W. Jamison e M. Witzel (Vedic Hinduism pag. 5) se da una parte limitano il periodo vedico al 1500-500 a.C. dall'altra notano che: « The RigVeda, which no longer knows of the Indus cities but only mentions ruins (armaka, [mahå]vailasthåna), thus could have been composed during the long period between 1990 and 1100 BCE.».Per J. L. Brockington (in Concise encyclopedia of language and religion Oxford, Elsevier, 2001, pag.126) invece i più antichi inni dei Veda, appartenenti al Rig Veda, vanno fatti risalire al 1200 a.C.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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