YajurvedaLo Yajurveda (devanāgarī यजुर्वेद, sostantivo maschile sanscrito composto da yajus, "formula sacrificale", e veda, "sapienza" o "conoscenza": "Veda delle formule sacrificali") è una delle suddivisioni canoniche dei Veda. Lo Yajurveda è a sua volta distinto in Kṛṣṇa Yajurveda (Yajurveda nero) e Śukla Yajurveda (Yajurveda bianco). GeneralitàNello Yajurveda, più precisamente nelle sue Saṃhitā, sono raccolte le formule sacrificali (yajus) nonché i mantra già presenti nel Ṛgveda mormorati dal sacerdote officiante il sacrificio vedico (yajña) indicato come adhvaryu. SuddivisioneLe due collezioni in cui lo Yajurveda è tradizionalmente distinto sono:
Kṛṣṇa YajurvedaNel Kṛṣṇa Yajurveda troviamo tre raccolte di formule, tre Saṃhitā cioè: la Kaṭhaka Saṃhitā o Kapiṣṭhala-Kaṭha Saṃhitā[2], la Maitrāyaṇi Saṃhitā e la Taittirīya Saṃhitā; a quest'ultima è associato il Taittirīya Brāhmaṇa; da cui il Taittirīya Āraṇyaka; infine troviamo ben sei Upaniṣad, tutte ben note e importanti: la Taittirīya Upaniṣad, la Kaṭha Upaniṣad, la Mahānārāyaṇa Upaniṣad[3], la Maitrī Upaniṣad, la Prāṇāgnihotra Upaniṣad e la Śvetāśvatara Upaniṣad.[4] Śukla YajurvedaNello Śukla Yajurveda abbiamo un'unica Saṃhitā, la Vājasaneyī Saṃhitā; un Brāhmaṇa molto noto, il Śatapatha Brāhmaṇa; un Āraṇyaka, il Bṛhad Āraṇyaka; e cinque Upaniṣad. Le prime quattro sono: la Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad (la più antica fra le Upaniṣad canoniche), la Jābāla Upaniṣad, la Paiṅgala Upaniṣad e la Sūrya Upaniṣad.[4] A queste va considerata aggiunta la Īśā Upanisad, testo anch'esso molto noto, costituito dalle ultime sei strofe del primo terzo della quattordicesima sezione della Vājasaneyī Saṃhitā, e che quindi è da ritenersi precedente alla Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad.[5] Note
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