Đuro MatijaševićĐuro Matijašević, oppure Đuro Matijašević Mattei (Ragusa, 12 gennaio 1670 – Roma, 14 dicembre 1728), è stato un poeta, letterato e presbitero croato. BiografiaNel 1695 Đuro Matijašević divenne prete,[1] segretario del console austriaco a Ragusa e guida spirituale del convento femminile di Santa Clara, ma nel 1710, volendo giustificare le accuse dell'Arcivescovo di Ragusa A. De Robertis,[2][1] si trasferì a Roma, dove rimase per il resto della sua vita,[3] e assunse la carica di canonico e procuratore degli affari finanziari della Repubblica di Ragusa.[2] Membro fondatore e operoso dell'Academia otiosorum eruditorum di Ragusa,[1] soprattutto si dedicò a lavori lessicografici, per lo più manoscritti, tra i quali un dizionario latino-italiano-croato,[1] Dictionarium Latino-Illyricum, per il quale raccolse oltre tredicimila voci, prendendo spunto e fonte di riferimento dalle opere di scrittori croati più antichi;[3] inoltre affiancò questo lavoro con il saggio Meditationes grammaticae.[2] Rimasero manoscritte anche le altre opere letterarie di Matijašević, tra le quali un poemetto in un italiano latinizzato, intitolato Scortegatio lupi, una silloge di preghiere, le Preghiere devote (Molitve bogoljubne).[2] Alla fine del XVII secolo Matijašević ha raccolto la prima antologia di canzoni croate di musica orale.[3] Di notevole importanza risultò una raccolta contenente quattordici poesie popolari (1698), che presentò un gusto innovativo; le poesie vennero liberamente rielaborate da Matijašević e rappresentarono la prima raccolta del genere e la prima manifestazione di un interesse che si diffuse nei decenni seguenti.[2] La raccolta impreziosì la letteratura croata di una ventata di originalità e di freschezza, dandole vigore e allargando il suo orizzonte.[2] Fu il primo proprietario conosciuto dell'unico manoscritto, molto probabilmente della metà del XVI secolo, che conservava la opere del poeta, drammaturgo e commediografo dalmata Marino Darsa.[3][1] Matijašević si distinse non solamente come scrittore di testi letterari, didascalici e religiosi in croato, ma soprattutto come guida della vita culturale.[3] Ha anche lasciato una ricca corrispondenza con gli amici di Ragusa.[3][4] Matijašević morì a Roma, il 14 dicembre 1728.[1] Note
Bibliografia
Voci correlate
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