Zona di comfortLa "zona di comfort" (in inglese "comfort zone") è uno stato psicologico nel quale un individuo si sente perfettamente a suo agio ed è consapevole di avere tutto sotto il proprio controllo, sperimentando bassissimi livelli di ansia e stress; nella "zona di comfort", i comportamenti e le prestazioni di un individuo divengono costanti.[1] CaratteristicheJudith Bardwick sostiene che la "zona di comfort" sia uno stato psicologico nel quale un individuo opera in una posizione neutra rispetto all'ansia. Brené Brown descrive la "zona di comfort" come uno stato psicologico nel quale le incertezze, le carenze e le vulnerabilità sono ridotte al minimo e l'individuo sente di avere il massimo controllo su ciò che lo circonda.[2] Altre zoneSecondo le idee di Alasdair White, appena oltre i confini della "zona di comfort" vi sarebbe una "zona di apprendimento" (in inglese "optimal performance zone") nella quale le prestazioni di un individuo possono essere migliorate provando una certa quantità di stress;[1] oltre la "zona di apprendimento" risiede invece la "zona di pericolo" (in inglese "danger zone"), nella quale si sperimentano altissimi livelli di ansia che spesso compromettono le prestazioni di un individuo. Benché la "zona di comfort" sia rassicurante, gli psicologi consigliano di varcarne i confini per permettere all'individuo di eliminare le convinzioni limitanti, accrescere l'autostima e migliorare il proprio rendimento;[3] inoltre, affrontare lo stress e smettere di consolidare nuove abitudini permette alla mente di partecipare attivamente al processo decisionale e di vivere così nuove esperienze.[4] La "zona di comfort" e la "zona di apprendimento" sono studiate dal performance management, ovvero una branca della psicologia delle organizzazioni che si occupa di stabilire se un insieme di attività e risultati soddisfino gli obiettivi di un'organizzazione; secondo tale disciplina, l'obiettivo principale per migliorare la propria performance dovrebbe essere quello di espandere sia la "zona di comfort" sia la "zona di apprendimento" e di massimizzare il tempo trascorso in quest'ultima.[5] Note
Bibliografia
Voci correlate |
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