Zayd ibn AliZayd b. ʿAlī, b. al-Husayn "Zayn al-ʿAbīdīn" ibn ʿAlī b. Abī Ṭālib (in arabo زيد بن علي بن الحسين بن علي?; Medina, 695 – Kufa, 740), è stato un Alide ribellatosi al potere omayyade. Al suo pensiero e al suo operato s'ispirò il movimento sciita dello Zaydismo. Suo padre era ʿAli bin Husayn, detto "Zayn al-ʿAbīdīn" (Ornamento dei Credenti), a sua volta figlio di Husayn bin Ali e quindi pronipote del Profeta. Nel 713, alla morte di suo padre, la maggioranza degli alidi, ormai definibili "sciiti", considerò che Muhammad, detto al-Bāqir fosse il legittimo successore, mentre una minoranza, definibili come zayditi, pensava che il successore dovesse essere Zayd b. ʿAlī. StoriaLa successione di ʿAlī Zayn al-ʿAbīdīn fu oggetto di disputa tra i due fratelli, Muhammad, detto al-Bāqir, e Zayd. Quest'ultimo pretendeva che non potesse essere Imām chi non lo avesse dichiarato pubblicamente, e Muhammad era per l'appunto contrario a dichiarasi ufficialmente Imam, per evitare l'implacabile reazione degli Omayyadi al potere, assumendo come i suoi predecessori e i suoi discendenti un atteggiamento politicamente improntato al più schietto quietismo. Zayd, inutilmente sollevatosi a Kufa nel 740 coi suoi seguaci, fu affrontato dalle forze omayyadi del governatore Yūsuf b. ʿUmar al-Thaqafī e cadde ucciso da un colpo di freccia. Il luogo di sepoltura di Zayd, che i suoi seguaci avevano tentato di mantenere segreto, fu identificato dalle autorità omayyadi, il suo corpo fu riesumato e poi crocifisso a Kufa, sotto il regno del califfo omayyade Hishām b. ʿAbd al-Malik. Ciò fece sì che Zayd venisse ricordato dai suoi seguaci come "Zayd il Martire" ( Zayd al-Shahīd ) Note
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