Xibalba«Innumerevoli erano gli alberi spinosi, e sono passati senza farsi male. Poi hanno raggiunto il bordo del fiume di sangue, e l'hanno attraversato senza bagnarsi. Sono arrivati ad un altro fiume, solo d'acqua, ed è andata bene perché non sono stati sconfitti. Poi è arrivato là dove c'erano quattro strade incrociate: pensavano di sconfiggerli, là dove c'erano quattro strade incrociate. Una strada rossa, una strada nera, una strada bianca, una strada gialla, quattro strade» Nella mitologia Maya Quiché Xibalbá (da pronunciare «Scibalbà») è l'oltretomba governato dagli spiriti della malattia e della morte. Il nome può essere collegato a «Xibinem» («Orrore») o a «Xibil» («Occulto»). UbicazioneNel XVI secolo Verapaz, l'ingresso di Xibalba, era tradizionalmente collocato in una grotta nei pressi di Cobán, Guatemala. AbitantiXibalba è descritto nel Popol Vuh come una corte al di sotto della superficie terrestre. Non è chiaro se gli abitanti di Xibalba siano le anime dei defunti o una razza separata di esseri che venerano la morte, ma essi sono spesso rappresentati in forma umana. L'ipotesi secondo la quale siano Dèi è superata e smentita dall'affermazione della Dèa Xquic nel Popol Vuh: «Perché seguite le persone forti, se poi anche loro muoiono?» parlando con i servitori di suo padre, signore di Xibalba. Xibalba è associato con la morte ed è governato da dodici potenti sovrani conosciuti come i Signori di Xibalbà. I primi tra i Signori sono Hun Camé [«Una Morte»] e Uucub Camé/Vucub Came [«Sette Morte»]. Ci si riferisce spesso agli altri dieci Signori come a dèmoni, ai quali è concesso il dominio su vari modi di morire: morte violenta, per overdose di droga, improvvisa, per ittero e via dicendo. Gli altri abitanti di Xibalba sono considerati essere caduti sotto il dominio dei Signori, e si pensa vaghino sulla Terra per dispensare le piaghe portate dai loro padroni.[senza fonte] Di loro il Popol Vuh fa raramente menzione e non agiscono nelle vicende, sottomettendosi alla volontà dei Signori e di Hunahpú e xbalanqué dopo la caduta. Come altri abitanti di Xibalba nominati dal Popol Vuh abbiamo: Xquic, figlia del Signore Cuhcumaquic, infrange la legge di Xibalba fornicando con il cadavere di Hun Hunahpú generando Hunahpú e Xbalanqué; Xulú e Pacam, consiglieri dei Signori, sebbene siano contro di loro e aiutino per la loro caduta; i quattro Gufi (Gufo Freccia, Gufo Una Sola Gamba, Gufo Testa e Gufo Rosso Brillante), scorta dei Signori e loro servitori finché non fuggono con Xquic. StrutturaXibalba è un luogo vasto, e numerose sue singole strutture o luoghi sono descritti o menzionati nel Popol Vuh. I principali di questi sono il luogo di concilio dei Signori, le cinque o sei case che servivano come prime difficoltà di Xibalba[non chiaro], e la corte di Xibalba. Vengono anche menzionate le case dei Signori, i giardini, e altre strutture che indicano che Xibalba è almeno una grande città, piena di difficoltà, prove e trappole per chiunque entri. Persino la strada per Xibalba è piena di ostacoli: prima un fiume colmo di scorpioni, uno di sangue, e uno di pus. Oltre questi si trova una crocevia presso il quale i viaggiatori devono scegliere tra quattro strade che parlano nel tentativo di confondere e ingannare (in cima alla pagine c'è un estratto dal Popol Vuh che lo descrive meglio). Dopo aver passato questi ostacoli si arriva al luogo del concilio di Xibalba, dove i visitatori incontrano i Signori in seduta. Manichini realistici sono seduti vicino ai Signori per confondere e umiliare le persone che li salutano, e i confusi vengono allora invitati a sedersi su di una panchina, che è in realtà una piastra rovente per cucinare. I Signori di Xibalba si divertono umiliando le persone in questo modo prima di inviarle ad una delle tante prove mortali. La città è la sede di almeno sei pericolose case, piene di prove per i visitatori. Sono:
Xibalba nella cultura moderna
Note
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia