William David RossSir William David Ross (Thurso, 15 aprile 1877 – Oxford, 5 maggio 1971) è stato un filosofo e filologo britannico, studioso di etica. È stato White's Professor of Moral Philosophy all'Università di Oxford ricoprendone la carica anche di vice-rettore. Eminente studioso del pensiero di Aristotele, curò l'edizione critica della Metafisica e collaborò alla traduzione oxoniense di tutte le sue opere. La teoria etica di RossW. D. Ross è stato definito un realista morale ed un "intuizionista etico".[1]. Analogamente a G. E. Moore, egli riteneva che il "bene" esistesse realmente, benché non fosse possibile definirlo, poiché ogni tentativo di definizione avrebbe comportato, inevitabilmente, la fallacia naturalistica e la violazione della legge di Hume. Ross, tuttavia, contestava l'etica consequenzialista di Moore. Secondo quest'ultima, ciò che è doveroso fare è determinato dal suo produrre o meno il miglior stato di cose in termini di bene. Per Ross, invece, la massimizzazione del bene è solo uno di molti "doveri prima facie" che risultano rilevanti in merito a ciò che una persona deve fare in determinate circostanze. In "The Right and The Good" (Il giusto e il bene), Ross elenca sette "doveri prima facie", senza pretese di completezza: fedeltà, risarcimento, gratitudine, giustizia, beneficenza, non maleficenza ed auto miglioramento. In ogni particolare situazione è possibile utilizzare un numero qualsiasi di questi doveri o obblighi. In caso di dilemmi etici si possono verificare delle contraddizioni tra essi. Qualcuno potrebbe avere un obbligo "prima facie" di risarcimento, per esempio, di aiutare altre persone a traslocare, in quanto esse lo avevano in precedenza aiutato a cambiare casa ma, allo stesso tempo, potrebbe sentirsi obbligato alla "fedeltà" (mantenere la parola data), perché aveva promesso ai propri figli di portarli al parco proprio quel giorno, e ciò costituirebbe un "conflitto". Secondo Ross, comunque, quanto precede non può costituire un problema, in quanto ci sarà sempre un "dovere supremo" od "assoluto", che si imporrà sugli altri.[2] Tom Beauchamp e J. F. Childress, gli autori dei Principi di etica biomedica (edizione del 1999, p. 111), hanno riconosciuto i loro debiti nei confronti di Ross, arrivando a sostenere che egli abbia influito sul loro lavoro più di qualsiasi altro autore recente in ambito etico. Opere principali
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