Volo Aeroflot 630
Il volo Aeroflot 630 era un volo passeggeri interno sovietico da Dušanbe a Mosca via Leninabad nella RSS Tagika che si schiantò il 24 febbraio 1973, uccidendo tutte le 79 persone a bordo, compresi cinque bambini.[1] L'incidente è stato attribuito a una perdita di controllo. L'aereoL'aereo coinvolto nell'incidente era un Ilyushin Il-18V turboelica con numero di serie 189001803. L'aereo era equipaggiato con motori Ivchenko AI-20K e compì il suo primo volo nel 1959.[2] Al momento dell'incidente l'aereo accumulò 20.404 ore di volo e 9.590 cicli di pressurizzazione.[3] L'incidenteDopo essere salito a un'altitudine di 6.600 m (21.700 piedi) ad un certo punto l'aereo avrebbe dovuto virare di 60 gradi a destra verso Leninabad, ma invece virò di soli 10 gradi a destra e poi per tre minuti seguì una rotta costante a 6 600 m (21 700 piedi) con il pilota automatico attivato.[1] Successivamente venne disconnesso e l'aereo iniziò a virare a destra.[1] Dopo una virata di 60 gradi, l'aereo virò a sinistra, con una velocità angolare di 3-4 gradi al secondo.[1] Avendo raggiunto un angolo di inclinazione di 90°, l'Ilyushin cadde in una ripida spirale verso sinistra con una velocità verticale di 100 metri al secondo aumentando le normali forze g.[1] Ad un'altitudine di circa 2 200 m (7 200 piedi) l'aereo si disintegrò a causa delle elevate forze dinamiche.[1] I detriti colpirono un'area di 1 200 per 550 m (3 940 per 1 800 piedi) prendendo fuoco.[1] L'indagineNon avendo riscontrato guasti meccanici o strutturali nell'aeromobile, gli investigatori non giunsero ad una conclusione definitiva, sebbene abbiano notato che il controllo del traffico aereo non stava seguendo il volo nell'ultima fase dell'avvicinamento.[1] Il Ministero dell'industria aeronautica dell'URSS scoprì che l'incidente era stato causato da un errore di navigazione e i piloti tentarono una brusca virata a sinistra seguita da una discesa, portando alla perdita di controllo.[1] Note
Voci correlate
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