Villiaumite
La villiaumite è un minerale, un fluoruro di sodio, appartenente al gruppo dell'halite. Il nome deriva da Charles Maxime Villiaume[2][3], esploratore e ufficiale artigliere francese che la trovò in Guinea. Descritta per la prima volta da Antoine François Alfred Lacroix, mineralogista e geologo francese, che nel 1908 la reperì nella collezione di Villiaume. Abito cristallinoSi presenta in cubi imperfetti. Origine e giacituraSi osserva esclusivamente in rocce eruttive alcaline del tipo sieniti nefeliniche[1] e affini, soprattutto quando contengono quantità notevoli di sodio anziché di calcio; infatti se è il calcio a trovarsi in quantità notevoli non si parla più di villiaumite, bensì di fluorite. La paragenesi è con astrofillite, nefelina e sodalite. Forma in cui si presenta in naturaIn natura si presenta in aggregati granulari o in piccole masse spatiche[1]; raramente in cristalli. Caratteri fisico-chimiciSolubile in acqua[1] fredda. Fonde facilmente. A differenza del fluoruro di sodio artificiale che è di colore bianco, il colore rosso ciliegia della villiaumite è dovuto probabilmente a difetti reticolari, come accade nel salgemma, formatisi per azione delle radiazioni.
Località di ritrovamentoSulle isole di Los, in Guinea, dove si trova associata ad eucolite e låvenite e anche apofillite; a Lovozero, nel massiccio di Khibin, in Russia, dove forma aggregati di qualche centimetro in un deposito di apatite; tracce se ne trovano anche ad Ilimaussak, in Groenlandia. In Italia la si rinviene nelle fumarole del Vesuvio. Note
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