Vettorcardiogramma
Il vettorcardiogramma (a volte abbreviato in VCG) è un metodo per registrare la grandezza e la direzione delle forze elettriche generate dal cuore per mezzo di una serie continua di vettori che formano linee curve attorno a un punto centrale.[1] La vettorcardiografia è stata sviluppata da E. Frank a metà degli anni '50.[2][3] Poiché il corpo umano è una struttura tridimensionale, l'idea di base fu di costruire tre derivazioni ortogonali contenenti tutte le informazioni elettriche. Le tre derivazioni sono rappresentate dall'asse destra-sinistra (X), dall'asse testa-piedi (Y) e dall'asse anteriore-posteriore (antero-posteriore) (Z). Per poter calcolare le derivazioni di Frank X, Y e Z utilizzando il sistema di derivazioni standard, sono usate le seguenti espressioni:[4] X = -(-0.172 V1 - 0.074 V2 + 0.122 V3 + 0.231 V4 + 0.239 V5 + 0.194 V6 + 0.156 DI - 0.010 DII) (1) Y = (0.057 V1 - 0.019 V2 - 0.106 V3 - 0.022 V4 + 0.041 V5 + 0.048 V6 - 0.227 DI + 0.887 DII) (2) Z = -(-0.229 V1 - 0.310 V2 - 0.246 V3 - 0.063 V4 + 0.055 V5 + 0.108 V6 + 0.022 DI + 0.102 DII) (3) Esistono diversi criteri su come valutare un vettore, sviluppati da numerosi ricercatori. Alcuni studiosi presentano queste metodiche varie, prodotte in oltre mezzo secolo e offrono un approccio avanzato chiamato Spatial Vectorcardiometry (SVCM).[5] La tesi originale russa è archiviata presso l'Odessa Medical Academy. Spatial QRS-T angleIl Spatial QRS-T angle (SA) (in italiano "angolo spaziale QRS-T", termine poco usato) è derivato dal vettorcardiogramma, che è la rappresentazione tridimensionale dell'elettrocardiogramma a 12 derivazioni (ECG) ottenuto con sistemi computerizzati. La SA è l'angolo di deviazione tra due vettori: uno è l'asse spaziale del complesso QRS, che rappresenta tutte le forze elettriche prodotte dalla depolarizzazione ventricolare e l'altro è l'asse dell'onda T, che rappresenta tutte le forze elettriche prodotte dalla ripolarizzazione ventricolare.[6] Il SA mostra la differenza di direzione tra la depolarizzazione ventricolare e la sequenza di ripolarizzazione. Negli individui sani, la direzione della depolarizzazione e della ripolarizzazione ventricolare è relativamente inversa; questo crea visivamente un angolo acuto.[7] Vi è un'elevata variabilità individuale e una differenza tra popolazione maschile e femminile: la SA media e normale in femmine e maschi, adulti sani, è di 66° e 80°, rispettivamente,[7], ma variazioni molto simili si riscontrano anche nella popolazione anziana (65 anni e oltre).[8] Nell'analisi ECG, la SA è classificata normale (sotto 105°), anomala borderline (105-135°) e anormale (maggiore di 135°).[9] Un aumento dell'angolo SA si evidenzia quando il cuore presenta delle patologie, che si riflettono in un ECG anomalo. Un SA ampio indica una sequenza di ripolarizzazione ventricolare alterata e può essere secondario a cambiamenti strutturali e funzionali del miocardio che a loro volta inducono un accorciamento regionale in termini di durata del potenziale d'azione e un funzionamento alterato del canale ionico.[10] Gli attuali marcatori ECG standard delle anomalie di ripolarizzazione includono depressione ST, inversione dell'onda T e prolungamento dell'intervallo QT: diversi studi hanno tentato di dimostrare la forza prognostica della SA per morbilità e mortalità cardiache rispetto a questi e ad altri parametri elettrocardiografici. In effetti la variabilità della dimensione dell'angolo tra QRS e onda T, si è ben correlato nell'ipertensione arteriosa, nel rischio cardiovascolare assoluto al di sopra dei 55 anni (sia maschi che femmine).[9][11] Lo studio Women's Health Initiative ha concluso che un'aumentata SA era il più forte predittore di rischio di insufficienza cardiaca e un fattore di rischio per tutte le cause di mortalità rispetto a diversi altri parametri ECG.[10] La SA aumenterebbe anche l'accuratezza nella diagnosi dell'ipertrofia ventricolare sinistra: se si utilizzano solo i criteri ECG convenzionali, l'accuratezza diagnostica si orienterebbe sul 57%, tuttavia l'inclusione della SA migliorava la percentuale sino al 79%, come riportato in un recente studio del 2012.[12] L'attuale applicazione della metodica è tuttavia parziale, seppur potrebbe essere integrata nell'esame ECG, poiché il software di vettorcardiografia computerizzata è disponibile, efficiente e non influenzato da biases interpretativi a differenza di altri parametri ECG.[11] Note
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