Verklärte Nacht
Verklärte Nacht, in italiano Notte trasfigurata, è considerata la prima opera di rilievo di Arnold Schönberg[1]. Fu scritta nel 1899 quando l'autore aveva 25 anni. Egli riprese l'omonima poesia di Richard Dehmel tratta dalla raccolta Weib und Welt del 1896[2]. Richard Dehmel fu un poeta tedesco nato a Wendisch Hermsdorf (Brandeburgo) il 18 novembre 1863, morto a Blankenese (presso Amburgo) l'8 febbraio 1920. La qualità poetica di Dehmel è dubbia; sicuramente la sua poesia incontrava i gusti del pubblico a lui contemporaneo. Nel 1950 Schönberg lo additò come uno dei "principali rappresentanti dello spirito del tempo nella poesia"[2]. Il testo narra la vicenda, avvenuta in una notte al chiaro di luna, di una donna che confessa al suo uomo di portare in grembo un figlio non suo, e ne riceve conforto. Questo testo però non venne affidato al canto, ma reso in forma di poema sinfonico [3]. Schönberg propose "Verklärte Nacht" per l'esecuzione al Tonkunstlerverein, la più importante società di concerti da camera viennese: la partitura fu però respinta, tra gli altri motivi perché conteneva un accordo di nona al quarto rivolto non previsto dai trattati di armonia[4]. La prima rappresentazione fu eseguita dal Quartetto Rosé integrato da due strumentisti dei Wiener Philharmoniker e provocò il primo scandalo nella carriera di Schönberg per colpa di quelle arditezze armoniche innestate su un linguaggio ancora legato a Richard Wagner e a Johannes Brahms che, peraltro, avevano provocato la bocciatura al momento della proposizione al Tonkunstlerverein. La rappresentazione diede luogo a "tumulti e pugilati" ed a violente stroncature[5] I tempi della composizione sono[6]:
Le caratteristiche musicali di Schönberg si evidenziano nell'insolita ampiezza delle volute melodiche, nella densità degli intrecci contrappuntistici, nonché nelle strutture armoniche assai ardite per quel tempo[7]. Schönberg era comunque talmente convinto della bontà della sua opera che nel 1917 decise di realizzarne una trascrizione per orchestra d'archi, che sottopose ad una revisione definitiva nel 1943[5]. Anche grazie a questa versione l'opera ebbe una popolarità grandissima, sicuramente superiore a quella conquistata dalle opere atonali e dodecafoniche[5]. Note
Collegamenti esterniThe Lied, Art Song, and Choral Texts Archive a cura di Emily Ezust Contiene il testo originale e la traduzione italiana di Ferdinando Albeggiani.
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