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Valier è un'antica famiglia del patriziatoveneziano. Essa appartiene al ristretto numero delle famiglie che furono rappresentate nel Gran Consiglio di Venezia da uno o più membri, ininterrottamente, per mezzo millennio, dalla sua Serrata nel 1297, alla fine della Serenissima nel 1797 ad opera delle truppe napoleoniche.
Secondo alcuni studiosi ebbero origine dalla Gens Valeria dell'antica Roma, della loro storia a Venezia se ne ha traccia fin dal IX secolo. Diedero due Dogi alla Serenissima (Bertuccio e Silvestro Valier), due cardinali alla Chiesa cattolica (Agostino e Pietro).[1].
«Vennero a Venezia nel 1039, dicono le Croniche, ed in questo fallano, perché io ho veduto che Piero e Corado Valero del 890, sottoscrissero la dichiarazione delli confini di Chiozza, ed Otto Orsuol Dose del 1009, con li suoi giudici, e Populo, dichiarì qual fazioni dovevano fare, e ciò, che dovevano pagare gli abitanti di Città Nova, già detta Eraclia; sottoscrisse il Dose, ed altri 43, due delli quali furono Petrus, et Joannes Valerio. Joannes Valerio del 1122 sottoscrisse il giuramento fatto a quelli de Barri. Domenico Valier era alla Giustizia Vecchia del 1255. Valerio Vescovo di Torcello, che visse del 990, e poi Nicolò valoroso Capitano nelle imprese di Terra Santa contro gli Infedeli circa l’anno 1000.[2]»
(Marcantonio Barbaro)
Personalità
Agostino Valier (1531-1606), cardinale (dal 1583) e vescovo di Verona (1565-1606)
+ R5. Alberto (1890 + 1890) deceduto in tenera età.
+R6. Maria (1891 + 1893) deceduta in tenera età.
R7. N.D. Elsa (* 1893 +1968) Patrizia Veneta.
R8. N.D. Angelica (*1895 +1970) Patrizia Veneta.
R9. N.D. Valeria (* 1898 + 1929) Patrizia Veneta sposa Ferruccio de Mitri (* 1894 + 1956). Ebbe due figli:
1. Pierluigi (+ bambino)
2. Giovanni (* 1919 + 1998)[11]
Palazzi e architetture
Palazzo Valier (Sestiere di S.Polo, Venezia). Ubicato in Rio Terà San Silvestro, di fronte all'omonima Chiesa. Fu sontuosa residenza dello stipite Valier di San Silvestro. L'edificio settecentesco del tipo a fronte tricellulare, sorge su antiche preesistenze bizantine, la costruzione risale alla fine del XVI secolo e subì successivi ampliamenti. Viene tramandato che qui, ospite della famiglia Valier, morì il celebre pittore Giorgione.
Palazzo Valier (Sestiere di Cannaregio, Venezia). Già Ca' Gonella,[12], ivi nacquero Bertucci e Silvestro Valier, eletti dogi rispettivamente nel 1656 e nel 1694. Fu acquistato nel 1572 dal prozio di Bertuccio, di nome Silvestro. L'edificio era grandioso ed era noto per avere una delle più spaziose sale di Venezia. Carlo Ridolfi ricorda che esternamente era affrescato con chiaroscuri rappresentati storie e fantasie per opera del pittore Santo Zago. Il doge Silvestro non ebbe discendenza diretta, perciò la proprietà del palazzo andò a Valerio, figlio di Bembo, del ramo di Santa Maria Formosa. La costruzione non ebbe una sorte delle più felici, infatti nel 1541 un temporale “rovinò tutti li camini della Cha' Gonella”, seguito da un incendio nel 1756. Il Palazzo fu definitivamente demolito tra il 1789 e il 1805 per costruirvi delle abitazioni. In seguito, nella seconda metà del Novecento, abbattute le case vi trovarono posto gli uffici delle poste.
Villa Valier (Mira Porte, riva sinistra del Brenta). La villa, di origine cinquecentesca, è presente nelle incisioni del Coronelli e del Costa, dalle quali si può ben notare come nell'800 siano state demolite sia la prestigiosa facciata che un'ala, per sottrarsi alla tassa sul lusso. Rimangono comunque una bella barchessa, con porticato, una chiesetta secentesca, oltre ad un grande parco. All'interno, una bella scala a chiocciola e decorazioni pittoriche. Esisteva anche un dipinto di Alessandro Maganza che raffigurava una suonatrice di chitarra. Nel 1734 la proprietà, fu acquisita dai Valmarana, recentemente è stata ampiamente ristrutturata.
Note
^dal Repertorio Genealogico delle Famiglie Nobili e dei Titolati Nobili esistenti nelle Province Venete (1830) di Francesco Schroeder, Segretario di Governo dell'Imperatore d'Austria
^M. BARBARO, Discendenze Patrizie, 7, Biblioteca del Museo Correr di Venezia
^Da lui discesero in linea diretta Biasio, Andrea, Massimo, Bertucci, Massimo, Silvestro, Bertucci (Doge), Silvetro (Doge)
^Fu uno dei 12 che elessero i 25 elettori del Doge Marcello. Membro del Consiglio dei Dieci.
^Annegò con le galere delle Fiandre essendo nobile sopra esse
^Fu Avogador de Comun, Senatore, membro del Consiglio dei Cento, membro del consiglio dei Dieci. A lui Carlo Goldoni dedicò la commedia L'avvocato veneziano.
^Zaccaria poi morì improvvisamente, colto da un colpo nella sua abitazione alle ore 5 del pomeriggio. I suoi beni passarono ad una sorella nubile ed al fratello Girolamo che abitava in.. con i figli. Fu sepolto nella chiesa dei S.S. Giovanni e Paolo nell'arca dei suoi maggiori (doge Bertucci, il figlio doge Silvestro e dogaressa Elisabetta Querini, moglie di Silvestro).
^Conti, N.H./N.D. Patrizi Veneti. Famiglia compresa nel Libro d'oro di Venezia anteriormente al 1297 e riconfermata dalla Sovrana Risoluzione del 22 novembre 1817.
^Dati pubblicati su ” Famiglie Nobili delle Venezie “, Gaspari Editore 2001
^N.H./N.D. Patrizi Veneti.Famiglia compresa nel Libro d'oro di Venezia anteriormente al 1297 e riconfermata dalla Sovrana Risoluzione del 22 novembre 1817.
^Sposò Gabriella Poloni (*1922+2005) ed ebbe due figli: Andrea (* 1949) e Sergio (*1954), il quale, desiderando perpetuare la memoria dell'ava paterna, aggiunse per decreto prefettizio del 21.12. 2012, il cognome Valier al proprio (Sergio de Mitri Valier).
^Presenti in Venezia sin dal XIV secolo, i Gonella, proprietari di una tintoria ed una posta alle "ciovere", furono costruttori di numerose case a San Giobbe tra cui questo palazzo nella riva opposta alla Punta di San Giobbe
Bibliografia
G. Zabarella, Gli Valerii: overo origine et nobiltà della Gente Valeria di Roma, di Padova et di Venezia, Venezia, 1666.
M. Barbaro, Discendenze patrizie, 7, Biblioteca del Museo Correr di Venezia.
Avogaria de Comun. Libro d'Oro, Archivio di Stato di Venezia.
Registri Anagrafici del Governo austriaco 1856/1868, Archivio Storico Comune di Venezia.
F. Scrhoeder, Repertorio Genealogico delle Famiglie confermate Nobili e dei Titolati Nobili esistenti nelle Province Venete, Venezia, 1830.
Consulta Araldica del Regno, Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano, Torino, 1922.
Consulta Araldica del Regno, Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana, Roma, 1933.
E. Fontebasso, Elenco delle Famiglie ascritte nel Libro d'Oro della Repubblica Veneta, rist. anastatica, Castelfranco Veneto, 1992.
V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Bologna.
G.B. Crollalanza, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, Pisa, 1886-1890.
Collegio Araldico, Libro d'Oro della Nobiltà Italiana, Roma, 1977–1980.
Corpo della Nobiltà Italiana, Famiglie Nobili delle Venezie, 2001.
Annuario della Nobiltà Italiana XXVIII ed., 2000.
Annuario della Nobiltà Italiana XXX ed., 2006.
Annuario della Nobiltà Italiana XXXI ed., 2011.
F. Miari Fulcio, Il nuovo Patriziato Veneto dopo la serrata del Maggior Consiglio, Venezia, 1891
A. Da Mosto, I Dogi di Venezia, Firenze, 2003.
D. Raines, Cooptazione, aggregazione e presenza al Maggior Consiglio: le casate del patriziato veneziano, 1297-1797, in "La Storia di Venezia", t. I, a. 2003, Firenze University Press.
Documenti anagrafici del Registro della popolazione del Comune di Genova.
Documenti anagrafici Archivio Storico del Registro della popolazione del Comune di Padova.
Documenti anagrafici Archivio Storico del Registro della popolazione del Comune di Bologna.
Registri Parrocchia S.Zenone in Borsea Polesine-Rovigo.