Valerie Amos

Valerie Ann Amos
La baronessa Amos nel 2013.

Master dell'University College di Oxford
In carica
Inizio mandato1º agosto 2020
PredecessoreSir Ivor Crewe

Sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi d'emergenza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite
Durata mandato1º settembre 2010 –
29 maggio 2015
PredecessoreJohn Holmes
SuccessoreStephen O'Brien

Alto commissario in Australia
Durata mandato1º ottobre 2009 –
1º settembre 2010
PredecessoreHelen Liddell
SuccessorePaul Madden

Leader della Camera dei lord
Lord presidente del Consiglio
Durata mandato6 ottobre 2003 –
27 giugno 2007
Capo del governoTony Blair
PredecessoreGareth Williams, barone Williams di Mostyn
SuccessoreCatherine Ashton, baronessa Ashton di Upholland

Segretario di Stato per lo sviluppo internazionale
Durata mandato12 maggio 2003 –
6 ottobre 2003
Capo del governoTony Blair
PredecessoreClare Short
SuccessoreHilary Benn

Sottosegretario di Stato parlamentare agli affari esteri e del Commonwealth
Durata mandato12 giugno 2001 –
12 maggio 2003
Capo del governoTony Blair
PredecessorePatricia Scotland, baronessa Scotland di Asthal
SuccessoreChris Mullin

Baronesses-in-waiting
Whip del Governo
Durata mandato28 luglio 1998 –
11 giugno 2001
Capo del governoTony Blair
PredecessoreJoyce Gould, baronessa Gould di Potternewton
SuccessoreSteve Bassam, barone Bassam di Brighton

Membro della Camera dei lord
(come pari a vita)
In carica
Inizio mandato24 settembre 1997

Dati generali
Partito politicoPartito Laburista (1997-2009)
Indipendente (2009-2018)
Partito Laburista (dal 2018)
UniversitàUniversità di Birmingham
Università di Warwick
Università dell'Anglia orientale

Valerie Ann Amos, baronessa Amos (Georgetown, 13 marzo 1954), è una politica e diplomatica britannica. Ha prestato servizio come sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi di emergenza e in precedenza come alto commissario britannico in Australia. È stata creata pari a vita nel 1997 e ha ricoperto gli uffici di Leader della Camera dei lord e di Lord presidente del Consiglio dal 2003 al 2007. Nel settembre del 2020 Amos è stata nominata master dell'University College di Oxford, succedendo a Sir Ivor Crewe e diventando il primo Master di colore di un college di Oxford.[1][2]

Quando è stata nominata Segretario di Stato per lo Sviluppo Internazionale il 12 maggio 2003, in seguito alle dimissioni di Clare Short, Amos è diventata la prima donna nera, asiatica e di una minoranza etnica (BAME) a ricoprire l'incarico di ministro del Governo. Ha lasciato l'esecutivo quando Gordon Brown è diventato Primo ministro. Nel luglio del 2010, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha annunciato la nomina della baronessa Amos al ruolo di sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi di emergenza.[3] È entrata in carica il 1º settembre 2010 e ha ricoperto questo ufficio fino al 29 maggio 2015. Nel settembre del 2015 Amos è stata nominata direttrice della School of Oriental and African Studies dell'Università di Londra,[4] diventando la prima donna di colore a dirigere una scuola universitaria nel Regno Unito.[5]

Primi anni

Valerie Ann Amos è nata a Georgetown, nella colonia della Guyana britannica, il 13 marzo 1954. Nel 1963 si è trasferita con la famiglia in Gran Bretagna.[6] Ha frequentato la Bexley Technical High School for Girls (ora Townley Grammar School) di Bexleyheath, dove è stata la prima vice capo di colore. Nel 1973 si è iscritta all'Università di Warwick e nel 1976 si è laureata in sociologia. In seguito ha anche seguito corsi di studi culturali presso l'Università di Birmingham e l'Università dell'Anglia orientale.

Carriera nelle istituzioni di beneficenza

Dopo aver lavorato nei servizi di pari opportunità, formazione e servizi di gestione nel governo locale dei distretti londinesi di Lambeth, Camden e Hackney, è stata amministratore delegato della Commissione per le pari opportunità dal 1989 al 1994.

Nel 1995 ha co-fondato la società di consulenza Amos Fraser Bernard ed è stata consulente del governo sudafricano per la riforma del servizio pubblico, i diritti umani e l'equità occupazionale.

Amos durante il World Economic Forum del 2013.

È stata anche vice presidente del Runnymede Trust dal 1990 al 1998, trustee dell'Institute for Public Policy Research, amministratore non esecutivo della University College London Hospitals Trust, trustee di Voluntary Service Overseas, presidente del Afiya Trust, membro del consiglio di amministrazione del Sierra Leone Titanium Resources Group, direttore dell'Hampstead Theatre e presidente del consiglio di amministrazione del Royal College of Nursing Institute.

Camera dei lord

Nell'agosto del 1997 è stata creata pari a vita con il titolo di baronessa Amos, di Brondesbury nel distretto londinese di Brent.[7][8] Il 24 settembre successivo si è iscritta al Partito Laburista.[9] Nella Camera dei lord è stata cooptata come membro del comitato ristretto sulle Comunità europee del sottocomitato F (affari sociali, istruzione e affari interni) tra il 1997 e il 1998. Dal 1998 al 2001 è stata whip del Governo alla Camera dei lord e portavoce per la sicurezza sociale, lo sviluppo internazionale e le questioni femminili. Inoltre, era uno dei portavoce dell'esecutivo alla Camera per gli affari esteri e del Commonwealth. L'11 giugno 2001 è stata nominata sottosegretario parlamentare per gli affari esteri e del Commonwealth con delega all'Africa, al Commonwealth, ai Caraibi, ai Territori d'oltremare, alle questioni consolari e al personale del Foreign Office. Il 12 maggio 2003 stata sostituita da Chris Mullin.

Segretario per lo sviluppo internazionale e leader della Camera dei lord

Dopo che precedentemente aveva minacciato di dimettersi dall'ufficio di Segretario di Stato per lo sviluppo internazionale in vista dell'invasione dell'Iraq del 2003, Clare Short ha dato seguito alle sue dichiarazioni rassegnando le dimissioni nel maggio del 2003 in quanto riteneva che una bozza di risoluzione delle Nazioni Unite non fosse riuscita a dare "all'ONU il suo promesso ruolo centrale nella ricostruzione dell'Iraq". La baronessa Amos, che era stata coinvolta nella politica estera del Governo, è stata rapidamente annunciata come successore di Short.[10] La sua nomina la rese "la prima donna nera ministro in un governo del Regno Unito". È stata inoltre il primo membro della Camera dei lord a guidare un dipartimento dell'esecutivo dopo diversi anni.[10]

Il 6 ottobre 2003 la baronessa Amos è stata nominata Leader della Camera dei lord, succedendo a Gareth Williams, barone Williams di Mostyn, prematuramente scomparso qualche settimana prima. Il suo mandato come segretario di Stato per lo sviluppo internazionale è durato quindi meno di sei mesi.

Il 17 febbraio 2005 il governo britannico le ha assegnato un ufficio al Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo.[11]

Incarichi non governativi

La baronessa Amos ha lasciato il Governo quando nel giugno del 2007 Gordon Brown è succeduto a Tony Blair nell'incarico di Primo ministro. Brown l'ha proposta come rappresentante speciale dell'Unione europea presso l'Unione africana.[12] Tuttavia, questo incarico è stato assegnato al diplomatico belga di carriera Koen Vervaeke. Amos è stata membro del Comitato sull'appartenenza al Commonwealth delle nazioni e ha presentato il suo rapporto sui potenziali cambiamenti nei criteri di adesione all'organizzazione al meeting dei capi di Governo del Commonwealth del 2007 svoltosi a Kampala, in Uganda.

L'8 ottobre 2008 è stato riferito che Amos sarebbe entrata nel consiglio di amministrazione della Federazione calcistica dell'Inghilterra per la candidatura dell'Inghilterra a paese ospite del Campionato mondiale di calcio del 2018. Questa è stata descritta come una "nomina a sorpresa", dal momento che non Amos non aveva dimostrato alcun interesse per il calcio - infatti preferisce il cricket - e non aveva esperienza in lavori simili ad esempio come membro del comitato per la candidatura per le Olimpiadi di Londra del 2012.[13]

Alto Commissario britannico in Australia

Il 4 luglio 2009 è stata resa pubblica la sua nomina ad alto commissario britannico in Australia; è succeduta a Helen Liddell.[14] Amos ha preso possesso dell'incarico nell'ottobre successivo.[15] Il 26 dello stesso mese ha lasciato il Partito Laburista.[9]

Coordinatore dei soccorsi di emergenza delle Nazioni Unite

Nel 2010 il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha annunciato la nomina di Amos a sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi di emergenza dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.[16] Nel marzo del 2012 ha visitato la Siria per conto dell'ONU per esercitare pressioni sul Governo siriano affinché consentisse l'accesso a tutte le parti del paese per aiutare le persone colpite dalla guerra civile.[17]

Nel 2015, il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) Margaret Chan la ha nominata membro del gruppo consultivo sulla riforma del lavoro dell'OMS in caso di epidemie ed emergenze con conseguenze sanitarie e umanitarie.[18] Dal 2019, Amos fa parte della task force sull'accesso umanitario del Center for Strategic & International Studies (CSIS) di Washington, co-presieduta da Cory Booker e Todd Young.[19]

Carriera accademica

Nel settembre del 2015 è stata nominata direttrice della School of Oriental and African Studies dell'Università di Londra; è la prima donna di origine africana ad essere stata direttrice di un istituto di istruzione superiore nel Regno Unito.[4][5] Il 21 novembre 2018 ha di nuovo aderito al Partito Laburista.[9] Nel 2019 ha co-diretto un rapporto di Universities UK, un'organizzazione di advocacy per le università del Regno Unito, e della National Union of Students (NUS), una confederazione di sindacati studenteschi, che ha analizzato la disparità tra la proporzione di "diplomi di primo livello" (noti come "first" o "2:1") ottenuti dagli studenti bianchi e da quelli neri, asiatici e delle minoranze etniche (BAME).[20]

Nel gennaio del 2021 ha lasciato la direzione della SOAS per diventare master dell'University College di Oxford.<ref(EN) Baroness Valerie Amos appointed the first-ever black College Head at Oxford University, su blackhistorymonth.org.uk, 5 agosto 2019. URL consultato il 1º gennaio 2022.</ref>

Riconoscimenti

Lady Amos è stata insignita della cattedra onoraria alla Thames Valley University nel 1995 in riconoscimento del suo lavoro sull'uguaglianza e la giustizia sociale. Il 1º luglio 2010 è stata insignita di un dottorato onorario (Hon DUniv) dall'Università di Stirling in riconoscimento del suo "eccezionale servizio alla nostra società e del suo ruolo come modello di leadership e successo per le donne di oggi".[21] Ha anche ricevuto un di Doctor of Laws onorario (Hon LLD) dall'Università di Warwick nel 2000 [22] e dall'Università di Leicester nel 2006.[23]

Nell'Università di Birmingham, dove ha studiato, la Guild of Students le ha intitolato una delle sale del comitato, oggi nota quindi come "The Amos Room", in riconoscimento dei suoi servizi alla società.[24]

Nel 2013 ha ricevuto un dottorato onorario in diritto civile dall'Università di Durham.[25]

Nel giugno 2016 è stata nominata membro dell'Ordine dei Compagni d'Onore per premiare i servizi alle Nazioni Unite e ai soccorsi di emergenza.[26][27]

Nel 2017, la baronessa Amos è stata insignita di una laurea honoris causa dall'Università del Middlesex a Londra "riconoscendo così i risultati ai massimi livelli, nonché la dedizione al dovere pubblico e che ha fatto la differenza per la vita degli altri".[28]

Nel luglio del 2018 ha ricevuto una laurea honoris causa in giurisprudenza dall'Università di Bristol.[29] Il 5 dicembre successivo l'Università di Witwatersrand a Johannesburg l'ha insignita di un dottorato onorario in letteratura.[30]

Nel 2019 è stata eletta membro onorario internazionale dell'American Academy of Arts and Sciences.[31]

Il 31 dicembre 2021 è stato annunciato che Amos era stata nominata dama dell'Ordine della Giarrettiera, diventando la prima persona di colore non di sangue reale a essere insignita di questa onorificenza. La prima persona di colore a esserne insignita fu l'imperatore Hailé Selassié.[32][33] Il 13 giugno lo stendardo di Amos fu eretto nella cappella di San Giorgio del castello di Windsor.[34][35]

Vita personale

Amos è appassionata di criceket e ha parlato del suo amore per questo sport con Jonathan Agnew sul programma radio Test Match Special durante la pausa pranzo del primo giorno del test match tra Inghilterra e Nuova Zelanda tenutosi all'Old Trafford nel maggio del 2008.[36][37]

Dopo le dimissioni dal governo, la baronessa Amos ha assunto la carica di amministratore di Travant Capital, un fondo di private equity nigeriano lanciato nel 2007.[38] Nel registro delle entrate dei membri della Camera dei lord indica questo ufficio come remunerato.[39]

La baronessa Amos è nubile e non ha figli. Nel marzo del 2013 il Guardian la ha inserita nell'elenco delle "over-50 meglio vestite".[40]

Onorificenze

Stemma di Valerie Amos, baronessa Amos
Membro dell'Ordine dei Compagni d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi alle Nazioni Unite e per i soccorsi di emergenza.»
— 11 giugno 2016[26]

Note

  1. ^ (EN) Baroness Valerie Amos appointed as Master of University College, su ox.ac.uk, 2 agosto 2019. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  2. ^ (EN) Valerie Amos appointed new Master, su univ.ox.ac.uk, 2 agosto 2019. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  3. ^ (EN) New UN humanitarian chief among five senior officials appointed by Ban, su un.org, 9 luglio 2010. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2015).
  4. ^ a b (EN) Valerie Amos to be ninth Director of SOAS, University of London, su soas.ac.uk, 29 giugno 2015. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2017).
  5. ^ a b (EN) Jonathan Wynne-Jones, Baroness Amos: I was taken aback when I found out I was the first black female head of a university, in The Guardian, 19 luglio 2015. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  6. ^ (EN) Ted Hennessey, Baroness Amos becomes first black person appointed by Queen to prestigious order, in The Independent, 31 dicembre 2021. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  7. ^ (EN) The London Gazette, n. 54906, 30 settembre 1997, p. 11015. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  8. ^ (EN) Charles Mosley, Burke's Peerage & Baronetage, 107ª ed., Burke's Peerage & Gentry, 2003, ISBN 0-9711966-2-1.
  9. ^ a b c (EN) Baroness Amos - Parliamentary career, su members.parliament.uk. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  10. ^ a b (EN) Short launches broadside on Blair, in BBC News, 12 maggio 2003. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  11. ^ (EN) Amos nominated for senior UN job, in BBC News, 17 febbraio 2005. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  12. ^ (EN) Baroness Amos accepts African Union nomination, su pm.gov.uk, 27 giugno 2007. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2007).
  13. ^ (EN) Paul Kelso, Surprise as Baroness Amos joins 2018 World Cup bid, in The Telegraph, 7 ottobre 2008. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2008).
  14. ^ (EN) Colin Mackie, British Diplomats Directory: Part 3 of 4, su issuu.com, 18 marzo 2014. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  15. ^ (EN) Change of British High Commissioner to Australia, su ukinaustralia-stage.fco.gov.uk, 4 luglio 2009. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2009).
  16. ^ (EN) Secretary-General Appoints Valerie Amos of United Kingdom Under-Secretary-General for Humanitarian Affairs, su un.org, 9 luglio 2010. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  17. ^ (EN) Haroon Siddique, Syria: opposition rejects call for dialogue, in The Guardian, 9 marzo 2012. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  18. ^ (EN) Members of the Advisory Group on Reform of WHO's Work in Outbreaks and Emergencies with Health and Humanitarian Consequences, su who.int. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2016).
  19. ^ (EN) CSIS Task Force on Humanitarian Access, su csis.org. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2019).
  20. ^ (EN) Black, Asian and Minority Ethnic student attainment at UK universities: closing the gap, su universitiesuk.ac.uk, 9 settembre 2021. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  21. ^ (EN) Happiness is University shaped at Stirling’s summer graduations, su stir.ac.uk, 9 giugno 2010. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  22. ^ (EN) List of all Honorary Graduates and Chancellor's Medallists, su warwick.ac.uk. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  23. ^ (EN) University of Leicester - Leader of Lords Honoured by University, su le.ac.uk. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2020).
  24. ^ (EN) The First Lady (PDF), in The Birminngham magazine, n. 20, 2008-2009, p. 23. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  25. ^ (EN) Durham University honours leading national and international figures, su dur.ac.uk, 21 dicembre 2012. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  26. ^ a b (EN) The London Gazette, n. 61608, 11 giugno 2016, p. B27. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  27. ^ (EN) "Birthday Honours 2016: the Foreign Secretary's overseas list for the Order of the Companions of Honour, Knight Bachelor and British Empire (PDF), su assets.publishing.service.gov.uk, 10 giugno 2016. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  28. ^ (EN) Baroness Amos awarded honorary degree at Middlesex University, su mdx.ac.uk, 14 dicembre 2017. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  29. ^ (EN) Honorary degrees awarded at the University of Bristol, su bristol.ac.uk, 19 luglio 2018. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  30. ^ (EN) Wits honours Baroness Valerie Amos with an honorary Doctorate in Literature, su wits.ac.za, 5 dicembre 2018. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  31. ^ (EN) 2019 Fellows and International Honorary Members with their affiliations at the time of election, su members.amacad.org. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2020).
  32. ^ a b (EN) New appointments to the Order of the Garter announced, su royal.uk, 31 dicembre 2021. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  33. ^ (EN) Sean Coughlan, Blair becomes 'Sir Tony' and joins top royal order, in BBC News, 1º gennaio 2022. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  34. ^ (EN) Master and Companion: Dame Valerie Amos and her journey from Guyana to the Garter, su ox.ac.uk. URL consultato il 25 aprile 2024.
  35. ^ (EN) Sean Coughlan, Prince Andrew out of view as Tony Blair receives royal honour, su ox.ac.uk, 13 giugno 2022. URL consultato il 25 aprile 2024.
  36. ^ (EN) Adam Mountford, TMS starts the series in style, in BBC Sport, 20 maggio 2008. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  37. ^ (EN) Adam Mountford, From the Commons to Lord's, in BBC Sport, 7 luglio 2008. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  38. ^ (EN) The Board, su travantcapital.com. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2011).
  39. ^ (EN) Register of Lords' Interests, su publications.parliament.uk. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  40. ^ (EN) Jess Cartner-Morley, The 50 best-dressed over-50s – in pictures, in The Guardian, 28 marzo 2013. URL consultato il 1º gennaio 2022.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • (EN) Profilo di Valerie Ann Amos, baronessa Amos, su members.parliament.uk. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  • (EN) UN Forum Speaker: Baroness Valerie Amos, su una.org.uk. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2015).
  • (EN) About us - Head of OCHA, su unocha.org. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2013).
  • (EN) Contributi in Parlamento [collegamento interrotto], su hansard.millbanksystems.com. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  • (EN) Voti in Parlamento, su publicwhip.org.uk. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  • (EN) Presenza in Parlamento, su theyworkforyou.com. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  • (EN) Presenze in televisione, su c-span.org. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  • (EN) Valerie Amos, Baroness Amos, su imdb.com. URL consultato il 1º gennaio 2022.
  • (EN) Graham Brown-Martin, Baroness Valerie Amos Interview (PDF), in Trace, 2010. URL consultato il 1º gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2006).