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Fratello minore di Lodovico Pasini, fu anch'egli una spiccata personalità del Risorgimento, collaborando con gli scritti e con l'azione alla lotta per l'indipendenza.
Laureatosi in giurisprudenza a Padova nel 1827, esercitò la professione di giureconsulto, dedicandosi altresì allo studio delle scienze economiche e sociali, con particolare riguardo all'economia pratica dell'industria agricola[1]. Nel 1836 ebbe un figlio, Eleonoro, che nel 1877 donò al Museo di Vicenza le importanti raccolte geologiche, collezionate dallo zio Lodovico nella sua casa di Schio[2].
Nel 1848 partecipò alla sollevazione di Vicenza contro gli austriaci e divenne membro del governo provvisorio. Come delegato della rinata Repubblica di San Marco fu inviato in diverse capitali europee, a Torino, Parigi, Bruxelles e Berlino. Per rendere meno dura la resa di Venezia, nel luglio 1849 si recò a Vienna. Condannato all'esilio, si stabilì prima a Lugano, poi a Torino.
Ritornato a Vicenza nel 1853, si occupò ancora di problemi economico-finanziari che trattò sia in studi[3], sia dal punto di vista pratico, nella Compagnia delle Assicurazioni generali di Trieste e di Venezia, sia anche avanzando, nel 1858, proposte per la riforma dell'imposta fondiaria nel regno Lombardo-Veneto. In questo periodo mantenne un contegno fiero e dignitoso, tanto che di lui si disse: "Pur passando ogni dì sotto della forca, seppe mostrare come, rimanendo nella Patria infelice, si possa serbar fede all'Italia e difendere la libertà dell'animo e la dignità della vita"[2].
Riparato a Firenze nell'autunno del 1858, insegnò come docente di diritto costituzionale e amministrativo presso l'Istituto di perfezionamento fondato in quella città da Bettino Ricasoli e di lì passò poi a Torino. Benché in esilio, nel 1861 entrò a far parte della Camera dei deputati del Regno d'Italia, dove si occupò di problemi economici e finanziari, spesso ricoprendo l'incarico di relatore.
Morì, ancora in esilio, a Torino nel 1864. La città di Vicenza nel 1881 ha intitolato ai due fratelli Pasini una via del centro storico[2] e la città di Schio ha eretto un monumento a loro dedicato nel 1906; sempre a Schio una via del centro è intitolata ai fratelli.
Opere
Sulla questione politica lombardo-veneta, Venezia 1848
L'amministrazione finanziaria dell'Austria nel regno Lombardo-Veneto avanti la rivoluzione del 1848, Losanna, 1850
Alcuni episodi della guerra nazionale nel Veneto durante la primavera del 1848, a cura di E. Pasini, Vicenza 1898
Questioni di economia pratica, con riguardo all'industria agricola delle provincie venete, Venezia 1858
Sulla necessità nazionale e legislativa di accordare al regno Lombardo-Veneto la perequazione della sua imposta prediale con quella delle provincie tedesche, 2ª ed., Venezia 1858
Ancora sulla perequazione dell'imposta fondiaria tra il regno lombardo-veneto e le prov. tedesche, Verona 1858
L'Autriche et le royaume lombardo-vénitien au point de vue financier, Firenze 1859
Note
^Giovanni Luigi Fontana, Economia agricola, politica tributaria e lotta politica negli scritti e nell'opera di Valentino Pasini, 1806-1864, Biblioteca internazionale La Vigna, 1911
^L'amministrazione finanziaria dell'Austria nel regno Lombardo-Veneto avanti la rivoluzione del 1848, Losanna, 1850
Bibliografia
Leone Carpi, Valentino Pasini, estratto dalla Storia del Risorgimento italiano, Vicenza, Luigi Fabris, 1906.
Giovanni Fontana, Liberalismo e rinascita nazionale nell'esperienza di Valentino Pasini, tesi di laurea, Padova, 1975
Giovanni Luigi Fontana, Alle origini del movimento liberale nel Veneto: la formazione intellettuale e politica di Valentino Pasini, estratto da: I ceti dirigenti in Italia in età moderna e contemporanea, Udine 1988.
Giambattista Giarolli, Vicenza nella sua toponomastica stradale, Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955.
Commemorazione funebre di Valentino Pasini letta nel Teatro Olimpico il 5 maggio 1864 dal socio Fedele Lampertico, estratto dalle Memorie dell'Accademia Olimpica di scienze, lettere ed arti in Vicenza, Vicenza, 1864.
Eleonoro Pasini, L'arciduca Massimiliano d'Austria e Valentino Pasini con premessa di Giovanni da Schio, Vicenza, Industria della stampa G. Peronato, 1935.