Ricevette la sua prima formazione musicale a Bechyně col cantor Jan Pokorny. Cantante dal 1752 al 1758 presso il Collegio gesuita di Březnice, una volta a Praga lavorò come violinista nell'Istituto gesuita di San Venceslao studiando filosofia, teologia e legge.
Nel 1770 divenne primo violino del Teatro di corte viennese e, su raccomandazione dell'imperatrice Maria Teresa, direttore d'orchestra per il governatore austriaco della Lombardia a Milano, l'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este. Pichl si recò in Italia nel 1777 e vi rimase fino al 1796, quando i francesi invasero la Lombardia, dopodiché tornò a Vienna dove rimase al servizio dell'arciduca fino alla sua morte (salvo un breve viaggio a Praga nel 1802).
Václav Pichl morì il 23 gennaio 1805 in seguito a un infarto mentre stava suonando un concerto per violino nel Palazzo Lobkowitz. Aveva 63 anni.
Composizioni
Due concerti per contrabbasso (circa 1766-68)
Sei sinfonie opus 1 (due oboi, due clarinetti, due corni, timpani, archi (circa 1778). "SEI SINFONIE A PIÙ STRUMENTI. Dedicate A SUA ALTEZZA REALE IL SERENISSIMO ARCIDUCA FERDINANDO Principe Reale d'Ungheria e Boemia ... Da WENCESLAO PICHL. in attuale Servizio dell'Istessa Altezza Reale. OPERA PRIMA")[1][2]
Sei quartetti per archi opus 2 (in la, do, fa maggiore, mi minore, re maggiore e si bemolle, circa 1779)[1]
Tre concerti per violino opus 3 (in re, sol e si bemolle, 1779)[1]
Sei trii concertanti opus 7 (in do, fa, si bemolle, mi bemolle, la e re, 1783)[1]
Tre sinfonie opus 8 (in do, mi bemolle e re, 1784)[1]
Serenate per più strumenti, op. 9 (1784)
Sei duetti per violino e viola opus 10 (in do, sol, re, si bemolle, fa, mi bemolle, 1784)[1]
Tre quartetti per flauto, violino, viola e violoncello op. 12 (1787)[2]
Tre quartetti per archi opus 13 (in la, si bemolle e mi bemolle, 1788.)[1]