Un ragazzo, tre ragazze

Un ragazzo, tre ragazze
Melvil Poupaud in una scena del film
Titolo originaleConte d'été
Paese di produzioneFrancia
Anno1996
Durata100 min
Generesentimentale
RegiaÉric Rohmer
SceneggiaturaÉric Rohmer
ProduttoreMargaret Ménégoz
Casa di produzioneLes Films du Losange, La Sept Cinema
FotografiaDiane Baratier
MontaggioMary Stephen
MusichePhilippe Eidel (Le Forban, Jean Quémeneur), Sébastien Erms (Fille de corsaire)
Interpreti e personaggi

Un ragazzo, tre ragazze (Conte d'été) è un film del 1996 scritto e diretto da Éric Rohmer.

È il terzo episodio del ciclo dei Racconti delle quattro stagioni, segue Racconto d'inverno e precede Racconto d'autunno. In Italia il film è stato distribuito in home video anche con il titolo Racconto d'estate.

Fu presentato nella sezione Un Certain Regard del 49º Festival di Cannes.[1]

Trama

(FR)

«Je n'aime pas provoquer le hasard. Par contre, j'aime que ce soit le hasard qui me provoque.»

(IT)

«Io non amo provocare il caso. Al contrario, amo che sia il caso a provocare me.»

Nel mese di luglio Gaspard, uno studente di matematica, arriva in battello a Dinard sulla costa bretone, dove ha ottenuto in prestito per le vacanze estive la casa di un amico. Frequenta le spiagge da solo e pranza in un ristorante dove viene notato dalla cameriera, Margot, una studentessa di etnologia che lavora per mantenersi agli studi. I due si rivedono in spiaggia e la ragazza attacca bottone, in breve diventano amici e fanno lunghe passeggiate insieme fuori dall'orario di lavoro di Margot. Lui le confida che sta aspettando, seppure senza troppe speranze, la ragazza di cui è innamorato: Léna, partita per la Spagna con una cugina, dovrebbe raggiungerlo per una gita all'isola di Ouessant.

Margot porta Gaspard da un anziano pescatore che gli canta canzoni tradizionali dei marinai francesi in Canada. Gaspard infatti suona la chitarra e scrive canzoni. Margot lo porta con sé in discoteca, dove attrae l'attenzione di Solène, una bella ragazza. Per consolarlo del possibile tradimento di Léna, Margot gli consiglia spassionatamente di dedicarsi a Solène; i due si incontrano in spiaggia, lei fa il primo approccio e sembrano intendersi subito. Lei lo porta a casa sua, si scambiano effusioni ma Solène lo ferma prima di arrivare al dunque: non si concede mai al primo appuntamento.

Nel frattempo Gaspard ha anche baciato Margot sulle labbra durante una delle loro passeggiate, che continuano perché di giorno Solène lavora. Gaspard è riuscito a proporre la gita a Ouessant che avrebbe dovuto fare con Léna, anche alle altre due ragazze. Però Léna arriva quando lui non la aspetta ormai più, afferma di avere molto pensato a lui e lo porta a cena dai cugini presso i quali è ospitata.[2] Però i due litigano perché non vuol far sapere che Gaspard è il suo ragazzo ai cugini, verso i quali afferma di avere obbligazioni. Vorrebbe rimandare la gita, poi durante un dissidio dice che tra loro è finita.

Gaspard si confida con Margot, è diviso tra le altre due ragazze, ma scopre così che anche la cameriera si considera legata a lui. Decide di dire la verità a Solène ma non ci riesce, si trova invischiato con la gita promessa a troppe ragazze; per sua fortuna si sottrae dall'impiccio ritornando in città per acquistare un magnetofono a più piste, che gli serve per la sua attività musicale: ha saputo dell'affare per telefono da un amico, ma deve concludere entro il mattino seguente.

Comunica la sua decisione solo a Margot, che lo accompagna al molo. I due si baciano con una certa passione prima che il ragazzo si imbarchi.

Produzione

Soggetto

Il soggetto è di Eric Rohmer. Egli afferma:

(FR)

«J’ai toujours écrit mes films en deux fois. Une première fois où mon histoire est écrite dans ses grandes lignes, mais elle n’a pas de corps et reste très fluette. Pas abstraite, mais un peu élémentaire. Pour lui donner consistance, j’ai besoin de connaître les comédiens et les lieux.»

(IT)

«Ho sempre scritto i miei film in due volte. Una prima volta in cui la mia storia è scritta a grandi linee, ma non ha corpo e resta molto esile. Non astratta ma un po' elementare. Per darle consistenza, ho bisogno di conoscere gli interpreti e i luoghi.»

Lavorazione del film

Esiste un film sulla lavorazione di Conte d'été: La fabrique du Conte d'été di Françoise Etchegaray e Jean-André Fieschi del 2005.

Luoghi delle riprese

Il film è stato girato in esterni, sulle spiagge della Bretagna, a Dinard, a Saint-Lunaire, a Saint-Malo.

Cast

Musica

In questo film, a differenza di altri film del regista, viene dato un certo spazio alla musica:

  • Margot accompagna Gaspard ad intervistare, per le sue ricerche etnografiche, un marinaio che canta per loro una vecchia canzone marinara.
  • una canzone La Filibustière, è composta da Gaspard, e inizialmente è destinata alla sua ragazza Léna. Rohmer dichiara che questo elemento del film gli è stato suggerito dal fatto che l'attore Melvil Poipaud è un musicista. Esegue il motivo con la chitarra e Solène canta.

La canzone La Filibustiére

(FR)

«Je suis une fille de corsaire
On m'appelle la flibustière
J'aime le vent, j'aime la houle
Je fends la mer comme la foule la foule la foule
Vite vite! mon joli bateau
Il ne sera jamais trop tôt
Pour voguer vers San Francisco, en passant par Valparaiso
Et gagner les Aleoutiennes, en traversant les mers indiennes
Il faut que j'aille au bout du monde
Pour savoir si la terre est ronde.»

(IT)

«Sono una figlia di pirata
mi chiamano la filibustiera
Amo il vento, amo l'onda
fendo il mare come l'albero della nave
Veloce, veloce! mio grazioso battello
non sarà mai troppo presto
per vogare verso San Francisco passando per Valparaiso
e raggiungere le Aleutine, traversando i mari indiani.
Bisogna che arrivi in capo al mondo
per sapere se la terra è rotonda.»

Periodo delle riprese

Il film è stato girato da metà giugno all'inizio di luglio 1995, in modo da non dover affrontare la presenza di troppi turisti.

Prima

5 giugno 1996.

Accoglienza

Il film ebbe una buona accoglienza a Cannes, mentre i precedenti film Conte d'hiver nel 1992 e Rendez-vous de Paris nel 1995, avevano avuto poca fortuna.

Conte d'Été sarà ben accolto in numerosi paesi (esce in più di venti paesi), e sarà selezionato nei festival di Toronto, Singapore, Buenos Aires.

Registrerà più di 300 000 ingressi in Francia, diventando uno dei maggiori successi di Rohmer insieme a Les Nuits de la pleine lune, Le Rayon vert, L'Ami de mon ami e Conte d'automne.

Sarà soprattutto, accanto a Le Rayon vert (più di 400 000 ingressi), il suo maggior successo finanziario. Ciò gli garantirà quella libertà artistica che egli già perseguiva, riducendo della metà, rispetto agli altri autori, i budget per i suoi film.[3]

Critica

Il ritratto di un indeciso

Scrive il critico Claude-Marie Tremois[4]:

(FR)

«Rohmer trace le portrait d'un indécis. Mais comme Rohmer est un disciple de Kant, il a fait de Gaspard un volontariste de l'indécision : Gaspard a choisi de ne pas choisir. En vacances à Dinard, il espère retrouver à Saint-Lunaire Léna, dont il est amoureux. Ce qui ne l'empêche pas de flirter avec Solène, à Saint-Malo. Et de faire sa confidente de la charmante Margot. Dinard, Saint-Malo, Saint-Lunaire, Saint-Sulliac, Saint-Enogat, le golfe de La Fresnaye, la pointe du Groin, Saint-Jacut : Gaspard ne cesse de passer d'une rive de la Rance à l'autre, comme il passe d'une fille à l'autre sans jamais cesser d'analyser ses "non-choix". Rigueur de la construction, justesse du ton, grâce des comédiens, fluidité de la mise en scène : c'est le plus beau des quatre Contes.»

(IT)

«Rohmer traccia il ritratto di un indeciso. Ma, essendo Rohmer allievo di Kant, ha fatto di Gaspard un volontario dell'indecisione: Gaspard ha scelto di non essere scelto. In vacanza a Dinard, spera di ritrovare a Saint-Lunaire Lèna, di cui è innamorato. Ciò non gli impedisce di flirtare con Solène a Saint-Malo. E di fare della affascinante Margot la sua confidente. Dinard, Saint-Malo, Saint-Lunaire, Saint-Sulliac, Saint-Enogat, le golfe de La Fresnaye, la pointe du Groin, Saint-Jacut: Gaspard non smette di passare da una riva all'altra del fiume Rance come non smette di passare da una ragazza all'altra senza interrompere l'analisi delle sue "non scelte". Rigore di costruzione, equilibrio di toni, grazia degli interpreti, fluidità della messa in scena: è il più bello dei quattro Racconti.»

Un racconto filosofico-morale

Dall'opera di Martin Barnier e Pierre Beylot[5]:

(FR)

«Éric Rohmer se lance dans la réalisation de ses Contes des quatre saisons à plus de soixante-dix ans. Le troisième film de la série, Conte d'été est une réussite artistique et financière complète, fruit d'une longue maturation du scénario et du travail avec les comédiens. "Conte de saison" intimement lié au décor des côtes bretonnes, cette chronique estivale s'attache aux fluctuations des sentiments de personnages qui ne cessent d'hésiter sur leur destinée sentimentale. "Conte philosophique" où se posent les questions de l'identité et de l'altérité, cet opus est aussi un "conte moral" qui interroge la nature des relations entre les sexes.»

(IT)

«Éric Rohmer si lancia nella realizzazione dei suoi Racconti delle quattro stagioni a più di settant'anni di età. Il terzo film della serie, Racconto d'estate è un completo successo artistico e finanziario, frutto di una lunga maturazione della sceneggiatura e del lavoro con gli attori. "Racconto di una stagione", intimamente legato allo scenario delle coste bretoni, questa cronaca estiva segue le fluttuazioni dei sentimenti di personaggi che non cessano di esitare sul loro destino sentimentale. "Racconto filosofico", in cui si pongono le questioni dell'identità e dell'alterità, quest'opera è anche un "racconto morale" che si interroga sulla natura delle relazione fra i sessi.»

Struttura del film

  • Il film si apre e si chiude con scene simili: Gaspard sul traghetto che collega Saint-Malo a Dinard
  • La forma strutturale è quella di un diario, ritmato da inquadrature di pagine che indicano i giorni: tre settimane, da lunedì 17 luglio a domenica 8 agosto (mancano il 23 e il 25 luglio).

Nell'intervista concessa dal regista a Vincent Amiel e Noël Herpe per la rivista Positif[6], dichiara:

(FR)

«Conte d’Été est un film où la continuité est bousculée : chaque jour est annoncé par un carton, dans l’esprit d’une suite de moments montrés de manière assez sèche. [...] Mes amis de la Nouvelle Vague et moi-même sommes des cinéastes muets, contrairement à ce qu’on peut penser (notamment à propos de mes films, où on parle beaucoup). Nous avons été formés par le cinéma muet, à une époque où, à la Cinémathèque, on passait très peu de films parlants. Donc nous avons tout de suite pensé qu’au lieu d’essayer de faire comprendre indirectement, par un dialogue, le jour où se situe l’action, le plus simple était de l’écrire: il y avait là une certaine franchise.»

(IT)

«Racconto d'estate è un film in cui la continuità è maltrattata: ogni giorno è annunciato da un cartone, nello spirito di una successione di momenti mostrati in maniera assai asciutta. [...] I miei amici della Nouvelle Vague e io stesso siamo registi di un cinema muto, contrariamente a quello che si possa pensare (soprattutto dei miei film in cui si parla molto). Noi ci siamo formati col cinema muto, in un'epoca in cui, alla Cinémathèque française, passavano molto pochi cinema sonori. Dunque noi abbiamo subito pensato che anziché far comprendere indirettamente, attraverso il dialogo, il giorno in cui avviene l'azione, sarebbe stato più semplice scriverlo: c'era in questo una certa franchezza.»

Il tema dell'estate

I critici iscrivono il film Conte d'Été (1996) in una serie di film "estivi" nell'opera di Rohmer: da La Collectionneuse (1967) passando per Le Genou de Claire (1970), Pauline à la Plage (1983), Le Rayon Vert (1986).

Il tema dell'isola magica

Nel film si evoca a parecchie riprese il progetto di trascorrere alcuni giorni a Ouessant, una sorta di luogo magico, in cui l'amore potrebbe finalmente nascere e fiorire; Gaspard programma di andarci con ciascuna delle tre ragazze e non ci andrà con nessuna.

Note

  1. ^ (EN) Official Selection 1996, su festival-cannes.fr. URL consultato il 2 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2013).
  2. ^ Questa è una delle tre scene inspiegabilmente tagliate nell'edizione italiana del film: le altre due sono l'incontro con il pescatore e la cena con gli zii di Solène, durante la quale Gaspard parla della propria musica; rif. Giancarlo Zappoli, Éric Rohmer, Il Castoro cinema, 1998, p. 140, ISBN 978-88-8033-069-1.
  3. ^ (FR) L’œuvre - Le Film – Analyse - Sources, su analysesdesequences.com. URL consultato il 5 agosto 2020 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2019).
  4. ^ Ciné-club : Conte d'été de Eric Rohmer, su cineclubdecaen.com. URL consultato il 20 marzo 2013 (archiviato il 3 ottobre 2013).
  5. ^ Analyse d'une oeuvre : Conte d'été, Eric Rohmer, 1996, de Martin Barnier - France Culture, su franceculture.fr. URL consultato il 20 marzo 2013 (archiviato il 4 marzo 2016).
  6. ^ Sources

Bibliografia

  • (FR) Emmanuel Burdeau, Conte d'été d'Eric Rohmer, Cahiers du cinéma, n° 502, maggio 1996.
  • (FR) Marie-Anne Guerin, Conte d'été pour quatre acteurs, Cahiers du cinéma, n° 503, giugno 1996.
  • (FR) C. Anger, E. Burdeau e S. Toubiana, Entretien avec Eric Rohmer, Cahiers du Cinéma, n°503, giugno 1996.
  • (FR) Yann Tobin, Je pars pour des longs mois, laissant Margot, Positif, n° 424, giugno 1996.
  • (FR) Marcos Uzal, Jeunesse d'Éric Rohmer, La Fabrique du Conte d'été, Françoise Etchegaray et Jean-André Fieschi, Cinéma 011, Léo Scheer, 2006.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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