Uapaca bojeri
Uapaca bojeri Baill., 1874 è un albero appartenente alla famiglia Phyllanthaceae, endemico del Madagascar, ove è comunemente noto come tapia.[3] Molto diffusa sull'Altopiano Centrale, è la specie predominante nei boschi di sclerofille. Le foreste di tapia sono molto importanti dal punto di vista ecologico, per la varietà di fauna e flora da esse ospitata, oltre che dal punto di vista economico: costituiscono infatti una risorsa di primaria importanza per le popolazioni locali, fornendo frutti di tapia, legna da ardere, funghi, bachi da seta e selvaggina. Se lo sfruttamento locale è visto come sostenibile, è anche vero che le foreste di tapia sono andate incontro ad una progressiva diminuzione nel corso del tempo che le ha viste sostituite dalle praterie, e sono oggi ridotte a macchie isolate, che complessivamente coprono una superficie che si estende per 132 255 ettari al massimo.[4] EtimologiaIl nome della specie deriva da Wenceslas Bojer, il quale ne aveva raccolto il typus.[2] DescrizioneU. bojeri cresce generalmente fino a 3-5 m, anche se talvolta raggiunge i 10-12 m e possiede foglie alterne e sclerofille. La corteccia è spessa e solcata. La pianta è monoica e fiorisce tra Marzo e Settembre. I fiori maschili possiedono 5 stami ed altrettanti tepali e sono raggruppati in dense sfere con un involucro costituito da 7-8 brattee. Le infiorescenze femminili sono ridotte invece ad un singolo fiore con un ovario triloculare circondato da brattee.[5] I frutti, conosciuti come voan'tapia sono drupe dal diametro di 2–3 cm, di colore verde o giallo, che diventa marrone con la maturazione. Il mesocarpo è dolce, appiccicoso e contenente tre semi[6][5] BiologiaSecondo l’Atlante della vegetazione del Madagascar, U. bojeri è specie predominante e caratteristica delle foreste di tapia. La canopia in queste foreste è situata a 10-12m d'altezza e le altre specie presenti includono membri delle famiglie Anacardiaceae, Asteraceae, Asteropeiaceae, Rubiaceae, e Sarcolaenaceae. Il sottobosco è costituito da Ericacee cespugliose, piante erbacee e, spesso, liane. Le foreste di tapia in degrado hanno una canopia meno folta, con Sarcolaena oblongifolia e Pentachlaena latifolia come specie dominanti assieme a Uapaca bojeri.[7] U. bojeri è un albero simbionte, in grado di formare micorrize arbuscolari ed ectomicorrize.[8] Alcuni funghi coinvolti nelle micorrize sono membri dei generi Afroboletus, Amanita, Boletus, Cantharellus, Gyroporus, Lactarius, Leccinum, Rubinoboletus, Russula, Scleroderma, Suillus, Tricholoma e Xerocomus.[8] Tra di essi vi sono anche funghi commestibili come Cantharellus platyphyllus ssp. bojeriensis, rinvenibile solo sotto gli alberi di tapia.[9] L'albero è in grado di emettere ricacci se tagliato e di generare polloni dalle radici, e sono questi i principali metodi per mezzo dei quali avviene la riproduzione, poiché i semi possiedono capacità di dispersione e di dormienza limitate.[6] Distribuzione e habitatU. bojeri è endemica dell'Altopiano Centrale del Madagascar, nell'ecoregione delle foreste subumide del Madagascar e cresce ad altitudini comprese tra i 500 e i 1800 m s.l.m.[7][10] Le aree di diffusione principali sono l'area dell'Imamo, situata ad ovest della capitale Antananarivo, il Col des Tapia ("sella della tapia"), tra Antsirabe e Ambositra, il massiccio di Itremo, ed il Parco nazionale dell'Isalo.[6]. Le foreste di tapia prediligono regioni in ombra pluviometrica, con terreni acidi di arenaria, quarzite e scisto.[7] UsiGli alberi di tapia e le foreste da essi formati contribuiscono al sostentamento delle popolazioni locali. I frutti vengono raccolti solo una volta caduti, poiché vi è un tabù che ne vieta la raccolta direttamente dall'albero. I frutti vengono consumati localmente e commerciati. Le crisalidi del baco da seta della tapia, Borocera madascariensis vengono raccolti e impiegati nella produzione della seta, tradizionalmente utilizzata per i sudari funebri, anch'essa importante per i mercati locali. La legna della tapia viene anche impiegata come combustibile[6] Note
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