TrolliusTrollius (L., 1753) è un genere di piante erbacee appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, diffuso nell'interno emisfero settentrionale[1]. EtimologiaIl nome del genere deriva dal tedesco antico “troll” che vuol dire globoso, in riferimento alle forme tipiche dei fiori di questa specie. Tale denominazione veniva usata già nel XVI secolo. È il naturalista svizzero Conrad Gessner che ci parla nei suoi scritti di questo fiore probabilmente conosciuto durante la sua ascensione al Monte Pilatus (nel 1555) nei pressi di Lucerna. Infatti da quelle parti il fiore più importante del genere (Botton d'oro) era chiamato volgarmente “Troll Blume”. Ma un'altra fonte fa derivare il nome sempre dal vocabolo “troll” che è anche proprio della lingua svedese e indica una divinità nordica maligna alludendo probabilmente alla velenosità delle piante di questo genere. MorfologiaLa forma biologica della pianta è emicriptofita scaposa (H scap) : ossia è una pianta perennante per mezzo di gemme situate a livello del suolo (emicriptofita); l'asse fiorale è allungato con poche foglie (scaposo). RadiciRadici secondarie da rizoma. Sono fibrose ed ispessite. FustoIl fusto eretto e semplice nasce dal breve rizoma. Foglie
FioriI fiori sono solitamente solitari e alla fine del fusto. Il colore va dal giallo all'arancio, ma possono arrivare fino al porporino, o al lillacino o al biancastro. Sono inoltre ermafroditi, attinomorfi, dialitepali, e lungamente peduncolati.
FruttiIl frutto è un aggregato (capolino) di follicoli deiscenti. All'interno di questi ultimi troviamo in duplice rango i semi. Distribuzione e habitatIl genere è diffuso soprattutto in America del Nord e in Asia, nelle regioni fredde e temperate. In Europa l'unica specie (Trollius europaeus) si trova al nord a basse quote o al sud in zone montane. La maggiore diversità, il genere Trollius, lo presenta nell'Asia. TassonomiaAll'interno del genere Trollius sono comprese 33 di specie, delle quali solo una è presente anche in Italia: il Botton d'oro (Trollius europaeus). Per comodità il genere viene diviso in due gruppi a seconda del numero dei sepali (ma è anche un elemento importante per la classificazione delle varie specie del genere): Specie del genere
Elenco completo delle specie
UsiTutte le specie sono velenose: è noto che il bestiame “sapientemente” evita di cibarsene. Sono usate come cibo solamente da alcuni lepidotteri. Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
Altri progetti
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