Tre uomini in barca
Tre uomini in barca (per non parlar del cane) (Three Men in a Boat (To Say Nothing of the Dog); o, in alcune traduzioni, Tre uomini in barca (per tacer del cane) è un romanzo umoristico avventuroso di Jerome K. Jerome del 1889. Ha avuto anche un seguito, Tre uomini a zonzo. Storia editorialeIl romanzo, nato quasi per un malinteso, venne concepito in origine come un'opera ricca di notizie storico-letterarie, utili per una guida turistica che si sarebbe dovuta intitolare La storia del Tamigi. Tuttavia, l'editore della rivista che si sarebbe occupata della pubblicazione pretese di tagliare gran parte delle digressioni storico-culturali sancendo così l'enorme successo con il quale venne accolta l'opera, ora snellita ma piena di gag umoristiche. Successo testimoniato dal fatto che, solo in Gran Bretagna, il libro vendette un milione e mezzo di copie.[1] TramaRisalendo la corrente del fiume Tamigi, i tre amici Jerome ("J." voce narrante), Harris e George, accompagnati dal cane Montmorency, viaggiano per giorni sulla loro imbarcazione, sfilando lungo le campagne inglesi dove vivono inattese avventure. Il viaggio è scandito da una serie di gag comiche sulle gioie e i dolori della vita in barca, unite a divagazioni umoristiche che costituiscono storie a sé stanti, basti pensare al celeberrimo racconto dello zio Podger alle prese con un quadro da appendere. Il tutto è condito dallo stile inconfondibile dell'umorismo inglese, ma anche dalle descrizioni realistiche delle regioni attraversate dai tre amici e da brevi notazioni di filosofia per non addetti ai lavori. PersonaggiGeorge ed Harris, i compagni di viaggio, traggono ispirazione da personaggi realmente esistiti[2]:
Edizioni
Opere derivateDal romanzo è stato tratto nel 1956 il film omonimo di Ken Annakin. Inoltre dal romanzo nel 1975 è stato tratto un film televisivo. Riferimenti nella cultura di massaIl romanzo viene citato da Aldo Baglio nel film Chiedimi se sono felice. Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia