Trasfigurazione di Cristo (Perugino Collegio del Cambio)
La Trasfigurazione di Cristo è un affresco del pittore Perugino realizzato circa nel 1497-1500 e conservato nella Sala delle Udienze del Collegio del Cambio a Perugia. StoriaL'arte del Collegio del Cambio aveva ricevuto l'autorizzazione a stabilirsi nei locali alla fine del palazzo dei Priori dal 1452. Fino al 1457 ha avuto luogo l'architettura e la funzionalità delle stanze. Nel 1496 fu presa la decisione di far decorare il Perugino nella Sala delle Udienze, il luogo in cui si svolgevano le riunioni e il centro delle attività commerciali della società.La scelta del Perugino fu motivata dal fatto che l'artista era in quel momento tra i più richiesti in Italia, responsabile di un laboratorio a Firenze e un altro a Perugia e presente in città quando produsse il polittico di San Pietro.Il contratto è stato firmato 26 gennaio 1496, il Perugino lavorò principalmente nel 1498 e completò il ciclo nel 1500. TemaL'opera riprende la rappresentazione ricorrente nell'iconografia cristiana della Trasfigurazione di Cristo , un episodio della vita di Gesù Cristo raccontato dai Vangeli e la festa religiosa che lo commemora il 6 agosto. È un cambiamento nell'aspetto fisico di Gesù durante alcuni momenti della sua vita terrena, rivelare la sua natura divina a tre discepoli, gli apostoli Giovanni, Pietro e Giacomo. DescrizioneL'affresco rappresenta la Trasfigurazione di Cristo, secondo il classico schema peruginiano, su due registri leggermente separati da tre nuvole:
Alle estremità della mandorla si trovano le iscrizioni: HIC EST FILIVS MEVS DILECTVS et DOMINE BONVM EST NOS HIC ESSET.
Di fronte a San Giacomo alcuni critici d'arte vedono la mano del giovane Raffaello, dai colori e dal suo modo particolare di delimitare le parti tra luce e ombra. StileIl Perugino attinge fortemente dai disegni del suo repertorio adattato per l'occasione. La composizione dei due registri con mandorla è il risultato della Assunzione della Sistina (perso) riprodotto più volte nelle pale. La divisione in due parti è qui debolmente contrassegnata dalle tre nuvole che non si trovano allo stesso livello: quella di Cristo essendo inferiore a quella degli apostoli, evitando una rigidità geometrica troppo forte. Le opere di questo periodo si distinguono per la loro semplicità, le pose sono misurate e piacevoli, contrassegnate da ritmi e simmetrie con lievi variazioni come le pose complementari dei due profeti.Un altro esempio più complesso è la Pala della Trasfigurazione (1517), conservata alla Galleria nazionale dell'Umbria a Perugia. Bibliografia
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