Trapezio (vela)Il trapezio è un sistema utilizzato sulle piccole imbarcazioni da regata (fino a 6 m di lunghezza) senza zavorra sulla chiglia, per esempio skiff, 470, 420, la maggior parte dei catamarani ed eccezionalmente su barche più grandi, come i "Classe libera" che regatano sul Lago di Garda, per controbilanciare la forza sbandante del vento sulle vele. È costituito da un cavo in acciaio, attaccato sull'albero poco sopra l'attacco delle sartie, che arriva fino al bordo libero della barca e termina con una maniglia ed un gancio ad anello o a goccia. Solitamente la parte terminale, prima dell'anello, comprende un piccolo paranco che permette all'atleta di regolarne la lunghezza. L'atleta indossa una particolare imbragatura, detta appunto "del trapezio" o "mutanda" per la sua forma, munita di un gancio aperto posto all'altezza dei fianchi.[1] L'atleta aggancia l'anello e, poggiando i piedi sul bottazzo, si sporge orizzontalmente fuori bordo, aumentando notevolmente quindi la forza raddrizzante della barca. Pur essendo una posizione "acrobatica", se l'imbragatura è ben costruita, la posizione "al trapezio", comunemente detta "posizione alle cinghie", è particolarmente comoda e può essere mantenuta anche per periodi lunghi. Viene utilizzato dal prodiere o anche dal timoniere sui catamarani e skiff o singoli particolarmente acrobatici contender, o canoa a vela. Note
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