Conosce il professore Reichenbach ed inizia l'aiuto nei confronti di ebrei, ricercati politici, militari alleati nel fuggire in Svizzera. Viene catturato dalle autorità nazi-fasciste una prima volta assieme al figlio Franco nel gennaio 1944; rilasciato, nell'ottobre 1944 viene arrestato nuovamente questa volta assieme alla famiglia. Con il figlio, viene deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, da dove entrambi non faranno più ritorno, deceduti infatti, proprio sul finire della guerra, nel maggio del 1945.
Vicenza gli ha dedicato una via ed una scuola elementare (intitolata anche al figlio Franco); il figlio Franco è stato insignito dall'Università di Padova della laurea honoris causa in medicina.
La città di Vicenza ha intitolato a lui e al figlio la Scuola Elementare di Via Mameli
A Montecchio Maggiore è stata intitolata a Torquato Fraccon una piazza del paese.
A Rovigo è stata intitolata a Torquato Fraccon una via del centro storico.
Bibliografia
Graziella Fraccon Farina, Torquato Fraccon e il figlio Franco, Edizioni 5 lune, Roma 1968
Graziella Fraccon Farina, Torquato Fraccon e il figlio Franco, in Cattolici nella Resistenza. La Resistenza vicentina e padovana, Edizioni 5 lune, Roma 1968, pp. 163-241
Direzione didattica 4. circolo, in collaborazione con l'Assessorato della cultura, sport, turismo del Comune di Vicenza (a cura di), Resistenza vicentina 1943-1945. Torquato e Franco Fraccon, Tip. F. Trentin, Vicenza 1974
Benito Gramola (a cura di), Cattolici nella Resistenza. Fraccon e Farina, La Serenissima, Vicenza 2005 (2. ed.)
Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto (a cura di), I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45, Mondadori, Milano 2006, pp. 130-131