Tipometria![]() La tipometria è l'insieme delle misure degli elementi che formano la composizione e l'impaginazione di un testo. Nell'esempio riportato, il testo poggia idealmente su una linea di base che coincide col margine inferiore della parte mediana, che viene occupata per intero. La somma delle parti ascendenti, discendenti e mediana costituiscono l'occhio tipografico (detto in un altro modo, la spalla superiore e la spalla inferiore sono i margini - superiore e inferiore - da cui parte il rilievo dell'occhio). Per la misurazione dei caratteri in tipografia si utilizza il tipometro. Unità di misuraTradizionalmente, le unità di misura per le dimensioni (di corpi e spaziature) sono espresse in frazioni di pollici e le unità più usate sono:
Queste unità di misura assolute, utilizzate nella tipografia 'classica', non sono particolarmente adatte ad essere utilizzate per specificare i caratteri da presentare su dispositivi video.
Queste unità di misura sono relative in quanto non hanno alcuna relazione assoluta con altre unità di misura per la lunghezza. Giustezza, spaziatura ed interlineaLa giustezza è la lunghezza di una linea di composizione; si misura in righe tipografiche[1] o, più raramente, in centimetri. La giustezza stabilisce la lunghezza massima delle righe tipografiche. Ciò non vuol dire che la riga di composizione debba essere lunga quanto la giustezza (questo si verifica solo nella composizione a blocchetto). Infatti essa deve avere una misura variabile in base all'allineamento del testo; in caso contrario la lettura sarebbe troppo difficoltosa poiché l'occhio del lettore si posa su un gruppo di parole. Questo fenomeno è stato definito "fissamento". Tra un fissamento e un altro l'occhio dovrebbe riposare per un quinto di secondo. La "fatica ottica" è il seguire una linea di stampa dall'inizio alla fine, passando poi alla linea sottostante. Un buon metodo per stabilire la lunghezza della linea di composizione è calcolare, da una volta e mezzo a due volte, la lunghezza che si ottiene componendo l'alfabeto minuscolo del carattere desiderato. La spaziatura è la distanza orizzontale fra una parola e l'altra (in questa accezione è detta anche "bianco tipografico")[1], mentre l'interlinea è lo spazio libero, verticale, fra le righe. Con spazieggiatura nel gergo tipografico si definisce il bilanciamento dello spazio tra le singole lettere al fine di correggerne esteticamente l'equilibrio, specialmente quando si abbinano lettere senza aste verticali adiacenti. Con la composizione digitale è venuto in uso il neologismo crenatura, dall'inglese kerning, derivato dal francese carne a sua volta dal latino cardo, cardinis. Per motivi stilistici è possibile aumentare la spaziatura per ottenere un testo giustificato orizzontalmente, ossia che sia allineato all'inizio ed alla fine della giustezza. Sempre per motivi stilistici, in taluni casi si richiede una giustificazione verticale in modo da occupare tutto lo spazio verticale disponibile nella pagina. NoteBibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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