Tifo (zoonosi)
Il tifo, noto anche come febbre tifica, è un gruppo di malattie infettive i cui sintomi più comuni includono febbre, mal di testa ed eruzioni cutanee,[1] comprendente il tifo epidemico (causato da Rickettsia prowazekii trasmessa da pidocchi del corpo)[2], il tifo fluviale (causato da Orientia tsutsugamushi trasmessa da acari trombiculidi)[3] e il tifo murino (causato da Rickettsia typhi trasmessa da pulci).[4] Il tifo è stato descritto almeno dal 1528; il nome (dal greco antico τῦφος?, typhus, "nebbioso, fumoso") descrive lo stato d'animo soporoso e stuporoso delle persone infette.[5] In genere i sintomi iniziano una o due settimane dopo il contagio.[1] Il tifo epidemico generalmente si verifica in epidemie quando sono presenti cattive condizioni igieniche e affollamento; un tempo era comune, oggi è raro. Il tifo degli acari si verifica nel Sud-est asiatico, in Giappone e nell'Australia settentrionale.[3] Il tifo murino si verifica nelle aree tropicali e subtropicali del mondo.[4] Il trattamento è con doxiciclina. La prevenzione si ottiene evitando l'esposizione agli organismi che diffondono la malattia. Sono stati sviluppati vaccini, ma nessuno è disponibile in commercio. Note
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