Il nome della famiglia deriva dal suo genere tipoTetrachondra Petrie ex D. Oliver, 1892 il cui nome deriva da due parole greche: "tetra" ( = quattro) e "chondros" ( = cartilagine).[3] Il nome scientifico della famiglia è stato definito inizialmente dal botanico ed esploratore antartico svedese Carl Johan Fredrik Skottsberg (1880-1963), perfezionato successivamente dai botanici contemporanei Roger William Sanders (1950-) e Philip Douglas Cantino (1948-) nella pubblicazione "Taxon; Official News Bulletin of the International Society for Plant Taxonomy. Utrecht - 33(1): 72 (1984)" del 1984.[4]
Il portamento delle specie di questa famiglia è composto da piccole erbe perenni. La ramificazione è densa con rami da procombenti a ascendenti spesso generati da una radice centrale. I rami sono leggermente angolari e scanalati a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei vertici. In Tetrachondra il portamento è acquatico o semiacquatico e formano dei densi tappeti con dei rami che si sviluppano dai nodi. Per diverse ore durante l'anno le piante acquatiche possono essere completamente sommerse e possono essere trovate anche a notevole profondità. Nelle specie di questa famiglia non sono presenti gli iridoidi carbociclici caratteristici delle Lamiales.[5][6][7][8][9]
Le fogliecauline sono opposte subsessili unite alla base da una guaina interstipolare. La lamina è da lineare a ampiamente ovata con margini cigliati. In Tetrachondra la consistenza è carnosa.
Le infiorescenze sono formate da fiori per lo più solitari in cima al fogliame o alle ascelle delle foglie superiori.
Corolla: la corolla è gamopetala (i petali sono connati alla base) e attinomorfa ed è formata da un tubo campanulato subruotato terminante con 4 lobi patenti a volte più corti del calice. I lobi all'antesi si presentano embricati. La gola internamente è circondata da una linea di peli bianchi trasversali (solo in Polypremum). Il colore della corolla è bianco.
Gineceo: l'ovario è formato da due carpelli (ovario bicarpellare o sincarpico). In Polypremum l'ovario è infero con un corto stilo terminale; in Tetrachondra l'ovario e supero con stilo ginobasico. In Tetrachondra inoltre è 4-loculare per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei due carpelli. Lo stigma è da capitato a leggermente troncato. Gli ovuli sono anatropi e tenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule[10]). La placenta è di tipo basale e gli ovuli sono attaccati in modo peltato e collegati al setto divisorio.
Il frutto in Polypremum è una capsula bivalve lateralmente compressa con forme da obovoidi a ovoidi o divisa inizialmente con deiscenzaloculicida, poi setticida. In Tetrachondra sono presenti quattro nucule (schizocarpo tetrachenio). I semi, piccoli e cuboidali, con superficie liscia hanno abbondante endosperma e l'embrione è diritto.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
La famiglia di questa voce inizialmente è stata circoscritta, dal sistema tassonomico di Wettstein, nell'ordine "Tubiflorae" (subclasse "Sympetalae" e classe "Dicotyledones") insieme alla maggior parte delle famiglie ora descritte nell'ordine delle Lamiales. In seguito i due generi della famiglia, prima di acquisire l'attuale struttura tassonomica, sono stati inclusi in diverse famiglie (Tetrachondra in Crassulaceae; Polypremum in Buddlejaceae, Loganiaceae e Rubiaceae).[5] Nella più recente classificazione di Cronquist (Sistema Cronquist) il genere Tetrachondra era incluso nelle Lamiaceae.[1]
Le stime sulla variazione della sequenza del DNA suggeriscono che i due generi della famiglia si sono separati dal resto dell'ordine circa da 46 milioni di anni fa.[1]
Qui di seguito sono descritti i caratteri distintivi dei due generi della famiglia:[5]
Polypremum: le piante di questo genere hanno per lo più un portamento terrestre con steli ascendenti; le foglie hanno delle lamine lineari; la corolla è bianca con un anello di peli all'interno della gola; gli stami sono inclusi; i frutti sono delle capsule con numerosi semi.
Tetrachondra: le piante di questo genere hanno per lo più un portamento acquatico e formano dei densi tappeti; le foglie hanno delle lamine da ovate a ampiamente obovate-oblunghe e consistenza carnosa; la corolla è priva dell'anello di peli all'interno della gola; gli stami sono leggermente sporgenti; i frutti consistono in 4 nucule ognuna con un solo seme.
^The families of flowering plants, su delta-intkey.com, p. Tetrachondraceae Skottsb.. URL consultato il 13 novembre 2017 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2012).
^Phylogeny of New Zealand Plants, su plantphylogeny.landcareresearch.co.nz, p. Tetrachondraceae. URL consultato il 13 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2017).