Terremoto di Skopje del 1963
Il terremoto di Skopje (in macedone: Скопски земјотрес, Skopski zemjotres) fu un terremoto avvenuto a Skopje, nella Repubblica Socialista di Macedonia (l'odierna Macedonia del Nord) allora parte della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, il 26 luglio 1963. Provocò migliaia di vittime. EventiIl terremoto raggiunse magnitudine 6,1 sulla scala Richter ed avvenne il 26 luglio del 1963 alle 5:17, orario locale (4:17 UTC) a Skopje, capitale dell'allora Repubblica Socialista di Macedonia. Il terremoto durò 20 secondi e venne percepito in tutta la valle del fiume Vardar. Dopo la catastrofeAlcuni giorni dopo il terremoto, 35 nazioni richiesero che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite mettesse nella sua agenda le operazioni di soccorso per Skopje. Soccorsi in forma monetaria, medica, team di ingegneri e architetti e rifornimenti furono offerti da 78 paesi. L'artista Pablo Picasso donò il suo dipinto Testa di donna (1963) alla città, che lo esibì nel ricostruito Museo dell'Arte Contemporanea[1][2][3] CitazioniDopo il terremoto, Josip Broz Tito, l'allora presidente della Jugoslavia, mandò un messaggio di condoglianze alla Repubblica Socialista di Macedonia: «Insieme agli altri popoli della Jugoslavia noi ci sforzeremo di mitigare la disgrazia che ha colpito la vostra repubblica.» Alberto Moravia, uno dei maggiori romanzieri italiani: «Skopje non deve rimanere una mera notizia da quotidiano delle sue prime sofferenze, ma dev'essere la responsabilità di tutti noi, di tutti gli uomini d'oggi e del domani, attraverso alcune nuove catastrofi simili, possiamo diventare skopjani» Jean-Paul Sartre, una delle figure leader della filosofia e letteratura francese: «Skopje non è un film, non è un thriller dove si capisce l'evento principale. È una concentrazione della battaglia dell'uomo per la libertà, con un risultato che ispira ulteriori battaglie ed a non accettare la sconfitta.» Note
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