Teodosio Aimoni
Teodosio Aimoni (Pegognaga, 3 marzo 1913 – Mantova, 15 luglio 1982) è stato un politico italiano.[1] BiografiaNato a Pegognaga, ma originario della vicina Gonzaga, nell'Oltrepò mantovano, matura le prime esperienze nell'ambito dell'Azione Cattolica, di cui diviene segretario provinciale del gruppo giovanile durante gli anni della studi universitari[senza fonte].[1] Ufficiale durante la Campagna di Russia, dopo l'8 settembre 1943 viene arrestato dall'esercito tedesco di occupazione: fuggito dal carcere di Pistoia, rientra nel mantovano iniziando l'attività politica clandestina nel CNL di Bondeno di Gonzaga.[senza fonte] Subito dopo la Liberazione, entra nel PCI e si dedica principalmente all'attività sindacale a tutela dei diritti dei braccianti in anni di forti scontri sociali. Dal 1949 e sino alla metà degli anni '50 è il segretario della Camera del Lavoro di Mantova.[senza fonte] Attivo nella politica locale come consigliere comunale a Pegognaga, Marcaria e Gonzaga[senza fonte] e come consigliere provinciale a Mantova, nel 1958 viene eletto senatore nella III legislatura.[1] Si dimette l'anno successivo dopo aver assunto l'incarico di Presidente della Provincia di Mantova, ruolo rivestito sino al 1964[senza fonte].[2] Rieletto senatore nella IV e V, partecipa a diverse commissioni parlamentari.[1] Dal 1973 sino alla scomparsa è Presidente della Azienda Servizi Municipalizzati di Mantova; in questo periodo è fautore dell'introduzione del teleriscaldamento a Mantova, seconda città italiana dopo Brescia a sperimentare l'innovativa tecnologia.[senza fonte] L'esperienza giovanile nel mondo cattolico, la propensione all'equilibrio e la graduale adesione alle nascenti posizioni del migliorismo hanno caratterizzato l'azione del politico come uomo del dialogo e delle istituzioni.[senza fonte] Note
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