Tecnologo alimentareCon la denominazione di Tecnologo Alimentare si indica il professionista che studia, progetta, realizza, assicura la produzione alimentare con l’impiego delle tecnologie e dei processi necessari[1]; tale professione è regolamentata a livello nazionale e riconosciuta dall'Unione Europea. Il titolo di tecnologo alimentare spetta a colui che ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze e tecnologie alimentari, ha superato l'Esame di Stato previsto per l'abilitazione all'esercizio della professione, è iscritto ad un Albo Regionale, osserva gli obblighi dell’aggiornamento professionale, rispetta la deontologia professionale secondo un codice deontologico[2]. La missione del Tecnologo AlimentareLa missione professionale del Tecnologo Alimentare (TA) è volta alla sicurezza alimentare e conseguentemente alla tutela della salute dei consumatori, alla riduzione degli sprechi di prodotto/energia/acqua/suolo, al recupero dei sottoprodotti, alla garanzia della qualità dei prodotti in termini di igiene, nutrizione, sensorialità, legalità. Il ruolo professionale del Tecnologo AlimentareIl TA è un professionista che possiede competenze multidisciplinari e caratterizzanti in campo scientifico, tecnologico, gestionale e legislativo per operare nel sistema complesso della filiera alimentare dal “campo alla tavola” (produzione, trasformazione, distribuzione, somministrazione, recupero): igiene, qualità, innovazione, sostenibilità di prodotti e processi a beneficio del sistema economico, del consumatore, delle istituzioni. La categoria professionale del TA è stata inserita nel 2010 con Codice ISTAT 2.3.1.1.8[3] tra le “Professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione”, confermando il riconoscimento di un patrimonio di valori e competenze di pubblico interesse. L'Ordine dei Tecnologi AlimentariIl titolo di tecnologo alimentare, ai sensi della Legge 59/1994, spetta a chi ha conseguito la laurea in scienze e tecnologie alimentari, ha superato l'esame di Stato previsto per l'abilitazione all'esercizio della professione ed è iscritto ad un Albo Regionale. Con circolare 2122 del 15/06/2007 il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca ha dichiarato che sono ammessi a sostenere l'esame di Stato solo coloro che hanno conseguito una laurea specialistica o magistrale afferente alla classe di Scienze e tecnologie alimentari (78/S dell'ordinamento di cui al D.M. 509/1999 e LM-70 dell'ordinamento di cui al D.M. 270/2004). L'iscrizione all'Albo Regionale[4] permette al TA di svolgere un ruolo di riconosciuta autorità sancita dal governo italiano ed è obbligatoria per esercitare la professione sia in ambito pubblico che e nell'ambito della libera professione. I TA appartengono alla Rete delle Professioni Tecniche RPT[5], associazione che promuove l’integrazione delle professioni tecniche e scientifiche nella società civile. Gli ordini regionali dei Tecnologi AlimentariGli Ordini regionali attualmente costituiti sono 11 e sono i seguenti[6]:
Gli ambiti in cui il Tecnologo Alimentare svolge la sua attivitàIl TA è un professionista con competenze scientifiche, tecniche, operative e gestionali nella valutazione degli alimenti da un punto di vista tecnologico, microbiologico, chimico, fisico, nutrizionale, sensoriale. La sua formazione professionale gli consente di svolgere la propria attività all'interno di:
La formazione universitaria del Tecnologo AlimentareIl corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari (classe di laurea LM-70) si propone di fornire conoscenze e competenze specialistiche adeguate allo svolgimento di attività di indirizzo e coordinamento nella filiera alimentare al fine di garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti destinati al consumo umano. Conoscenze e competenze che vengono già affrontate a partire dal corso di laurea triennale (classe di laurea L-26). Il percorso formativo è multidisciplinare ed è finalizzato a garantire una visione globale e integrata della filiera alimentare[7]. I principali insegnamenti sono i seguenti:
L'aggiornamento professionale del Tecnologo AlimentareLa manovra finanziaria 2011 bis, approvata in via definitiva il 14.09.2011, ha previsto l'obbligo di Formazione Continua per i liberi professionisti. Il tema della formazione continua è di qualità e di fondamentale importanza nello svolgimento dell'attività professionale. Il professionista ha dunque l'obbligo di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base del Regolamento approvato dal Consiglio Nazionale[8]. L'aggiornamento professionale dei TA è organizzato e gestito dagli Ordini regionali e/o dal Consiglio dell'Ordine Nazionale[9], in collaborazione con le istituzioni di riferimento (Ministeri, Università, Società scientifiche, Enti di formazione e di ricerca) e consiste in corsi di specializzazione, master, convegni e seminari su tematiche selezionate direttamente dalle Commissioni tecniche del Consiglio dell'Ordine Nazionale, in stretta collaborazione con gli Ordini Regionali e con il supporto delle istituzioni di riferimento. Le competenze professionali del Tecnologo AlimentareRientrano nelle competenze del tecnologo alimentare[2]:
La pianificazione alimentare viene svolta nel rispetto dei limiti imposti dallo stesso albo professionale. L'attività di educazione alimentare, nell'ambito di progetti di prevenzione, è esercitata dal tecnologo alimentare abilitato alla professione ed iscritto all'albo. Tali attività educative sono complementari a quelle svolte da parte degli altri professionisti affini al campo, quali ad esempio chimici, biologi, medici e dietisti. Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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