Nel periodo della moda delle rappresentazioni teatrali quali svago delle corti, si iniziò a costruire veri e propri teatri all'aperto da usare nel periodo estivo che, nel caso di giardini elaborati di ville e palazzi, venivano anche costruiti con la vegetazione.
Essi venivano chiamati teatri verdi o di verzura perché le quinte, la scenografia e altri elementi erano interamente vegetali, mentre il palcoscenico consisteva di solito in un praticello rialzato. Per la creazione delle quinte si usavano spesso siepi di bosso sagomate; il palcoscenico era poi decorato spesso da statue che magari alludevano ai temi della commedia e della tragedia oppure alla commedia dell'arte.
Vincenzo Cazzato, Marcello Fagiolo e Maria Adriana Giusti, Teatri di verzura. La scena del giardino dall'antico al Novecento, Firenze, Edifir, 1993, ISBN88-7970-010-3.
Marcello Fagiolo, Maria Adriana Giusti e Vincenzo Cazzato, Lo specchio del Paradiso. Giardino e teatro dall'antico al Novecento, Milano, Silvana editoriale, 1997, ISBN88-8215-075-5.