Tassili n'Ajjer

Tassili n'Ajjer
Kel Ajjer
Arte rupestre nel Tassili n'Ajjer
Civiltàneolitico
Localizzazione
StatoAlgeria (bandiera) Algeria
ProvinciaSahara
Altitudine2 158 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie120 000 000 000 
Mappa di localizzazione
Map

Il Tassili n'Ajjer, che in berbero significa "Altopiano (Tassili) dei tuareg Kel Ajjer",[1] è un massiccio montuoso del deserto del Sahara, situato nel sud est dell'Algeria presso il confine con la Libia (distretto di Ghat). Si estende per circa 500 chilometri in direzione nord-ovest sud-est ed il suo punto più elevato è il monte Afao, alto 2.158 m. La città più vicina è Djanet, a circa 10 chilometri a sud ovest del massiccio.

Gran parte della catena montuosa, compresi i cipressi e i siti archeologici, è protetta: fa parte di un Parco nazionale ed è considerata Riserva della biosfera. Il sito è inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.[2]

Geologia

La catena montuosa è composta in gran parte di arenaria. L'erosione dell'area ha fatto sì che si formassero circa 300 archi di roccia, oltre a numerose altre formazioni rocciose.

Ecologia

Grazie all'altitudine e alle proprietà dell'arenaria, la vegetazione è molto ricca, al contrario del deserto circostante. Nella metà orientale e più alta della catena la varietà di flora è vastissima; spiccano le specie endemiche e rarissime del cipresso del Sahara e del mirto sahariano.

Tassili n'Ajjer appartiene all'ecoregione del Sahara occidentale, dove millenni fa scorrevano numerosi fiumi, a testimonianza di un'epoca (il periodo umido africano) in cui il clima era molto diverso da quello attuale.

Arte preistorica

 Bene protetto dall'UNESCO
Tassili n'Ajjer
 Patrimonio dell'umanità
 Riserva della biosfera
TipoMisto
Criterio(i), (ii), (iii) e (iv)
PericoloNessuna indicazione
Riconosciuto dal1982 (come patrimonio)
1986 (come riserva)
Scheda UNESCO(EN) Tassili n'Ajjer
(FR) Tassili n'Ajjer
(EN) Riserva

Il Tassili n'Ajjer è noto anche per l'arte rupestre di epoca preistorica[3] che vengono datate tra 9 000 e 10 000 anni fa[4][5] e per altri antichi siti archeologici di epoca neolitica, quando in questa regione il clima era più umido e al posto del deserto vi era la savana.

Sono state finora identificate circa 15.000 tra pitture e incisioni rupestri[2] che raffigurano mandrie di bestiame, grandi animali selvaggi tra cui elefanti, giraffe e coccodrilli,[6] attività umane come caccia e danza.

Note

  1. ^ Hans Joachim Stühler: Soziale Schichtung und gesellschaftlicher Wandel bei den Ajjer-Twareg in Südostalgerien (= Studien zur Kulturkunde. Band 47). Steiner, Wiesbaden 1978, ISBN 3-515-02745-9.
  2. ^ a b Tassili n'Ajer, su whc.unesco.org, UNESCO World Heritage Centre. URL consultato il 7 marzo 2013.
  3. ^ Norbert Mercier, Le Quellec, Jean-Loïc; Hachid, Malika; Agsous, Safia; Grenet, Michel, OSL dating of quaternary deposits associated with the parietal art of the Tassili-n-Ajjer plateau (Central Sahara), in Quaternary Geochronology, vol. 10, July 2012, pp. 367–373, DOI:10.1016/j.quageo.2011.11.010. URL consultato il 7 marzo 2013.
  4. ^ Datation des peintures du Tassili au Sahara - Hominidés, su hominides.com. URL consultato il 7 settembre 2016.
  5. ^ OSL dating of quaternary deposits associated with the parietal art of the Tassili-n-Ajjer plateau (Central Sahara)], Merciera et al. 2012, Quaternary Geochronology, Volume 10, July 2012, Pages 367–373, DOI:10.1016/j.quageo.2011.11.010.
  6. ^ Jörg W. Hansen: Tassili. Felsbildkunst in den westlichen und südlichen algerischen Tassilis (mit Vorwort von Paul G. Bahn). Somogy éditions d’art, Paris 2009, ISBN 978-2-7572-0251-7.

Bibliografia

  • Bahn P -G (1998), The Cambridge illustrated history of prehistoric art. Cambridge, Cambridge University Press.
  • Bradley R (2000), An archaeology of natural places. London, Routledge.
  • Bruce-Lockhart J and Wright J (2000), Difficult and dangerous roads: Hugh Clapperton's travels in the Sahara and Fezzan 1822-1825.
  • Chippendale C and Tacon S -C (eds) (1998), The archaeology of rock art. Cambridge, Cambridge University Press.
  • Coulson D and Cambell A (2001), African rock art. Paintings and engravings on stone. New York, Harry N Abrams.
  • Van Albada A.&A.-M. (2000), La Montagne des Hommes-Chiens. Art rupestre du Messak lybien. Paris, Seuil.
  • Clottes J. (2002), World Rock Art. Los Angeles, The Getty Publications.
  • Lhote, H (1959), The search for the Tassili frescoes: the rock paintings of the Sahara. London.
  • Le Quellec J -L (1998), Art rupestre et prehistoire du Sahara. Le Messak libyen. Paris, Editions Payot et Rivages, Biblioteque Scientifique Payot.
  • Mattingly D (ed) (forthcoming), The archaeology of the Fezzan.
  • McKenna T (1992), Food of The Gods.
  • Muzzolini A (1997), Saharan rock art. In Vogel J O (ed) Encyclopedia of Precolonial Africa. Walnut Creek: 347-353.
  • Whitley D S (ed) (2001), Handbook of rock art research. New York, Altamira Press.
  • Augustin F.C. Holl (2004), Saharan Rock Art, Archaeology of Tassilian Pastoralist Icongraphy.
  • Jean-Dominique Lajoux (1977), Tassili n'Ajjer: Art rupestre du Sahara préhistorique.
  • Henri Lhote (1959, 1973), The Search for the Tassili Frescoes: The story of the prehistoric rock-paintings of the Sahara.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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