Sunjo di Joseon
Sunjo (순조?, 純祖?; Hanseong, 29 luglio 1790 – Hanseong, 13 dicembre 1834) è stato il ventitreesimo re di Joseon dal 1800 fino alla sua morte. BiografiaPrimi anniSunjo nacque con il nome Yi Gong il 29 luglio 1790 da Jeongjo di Joseon e da una delle sue concubine, subin Park. Pur essendo il secondo figlio del sovrano, fu designato come erede al trono vista la morte del primogenito, il principe Munhyo, nel 1786.[1] Era favorito da Jeongjo per il suo bell'aspetto, il talento, l'intelligenza e il giudizio politico.[1] Sunjo salì al trono nell'estate del 1800, all'età di dieci anni, in seguito alla morte del padre.[1] Due anni dopo sposò la figlia di Kim Jo-sun del bon-gwan Kim di Andong, che divenne la regina Sunwon.[2][3] Essendo diventato re in giovane età, la grande regina vedova Jeongsun, sua bisnonna, gli fece da reggente per tre anni e mezzo. Durante questo periodo, Jeongsun epurò la maggior parte dei sostenitori di Jeongjo e smantellò la politica di imparzialità dei partiti (탕평책?, 蕩平策?) del defunto re, indebolendo l'autorità reale.[4][5][6] Nel 1801 ebbe anche luogo la persecuzione Sinyu (신유박해?, Sin-yu bakhaeLR) nei confronti dei cattolici.[7][8] RegnoAl termine della reggenza nel 1804, Sunjo annunciò di voler promuovere delle riforme seguendo i desideri del padre, ma il governo di Jeongsun aveva minato il suo potere.[1] Per stabilizzare la propria posizione, il re chiese l'appoggio della famiglia del suocero, i Kim di Andong, convocando numerosi parenti acquisiti a ricoprire le posizioni di corte: guidati da Kim Jo-sun, i Kim di Andong strinsero rapporti di collaborazione con i Park di Bannam tramite Park Jun-won, nonno materno di Sunjo, e con i Jo di Pungyang attraverso Jo Deuk-yeong.[9] In seguito a queste alleanze, i Kim di Gyeongju, famiglia della grande regina vedova Jeongsun, e i Noron Byeokpa furono soppiantati dai Kim di Andong e dai Noron Sipa negli equilibri di potere.[1][2] È dal regno di Sunjo che ebbero inizio i 63 anni della cosiddetta "politica sedo" (세도정치?, sedo jeongchiLR) che vide il governo largamente influenzato dalle potenti famiglie imparentate con il sovrano.[2] Nel 1808, diventato maggiorenne, Sunjo iniziò a partecipare attivamente agli affari di Stato e, per essere informato della situazione finanziaria, militare e terriera, incaricò Seo Yeong-bo e Shim Sang-gyu di redigere il Mangi yoram (만기요람?, 萬機要覽?; lett. "Elementi essenziali di governo").[9][10] Inviò poi degli agenti segreti in tutto il Paese per riferirgli di eventuali danni pubblici e nel 1809 fu ordinato a tutti i governatori di trovare delle soluzioni.[9] Sunjo si concentrò anche sulla milizia, rafforzando la guardia reale e l'ufficio centrale dei Cinque comandi militari, e promuovendo ufficiali militari di basso rango.[1][9] Le decisioni di Sunjo non furono accolte positivamente, ma invece ostacolate: a ottobre 1811 fu aspramente criticato dall'Ufficio dei censori (사간원?, 司諫院?, Sagan-wonLR) e dall'Ufficio dell'Ispettore generale (사헌부?, 司憲府?, SaheonbuLR) per i troppi divieti, ritenuti inutili e poco chiari.[9] Gli sforzi del re di rafforzare il potere militare furono bloccati per gli interessi contrastanti dei Kim di Andong, l'ordine emesso nel 1809 di risolvere i problemi locali del Paese fu implementato sommariamente solo due anni dopo, e quando Sunjo tentò di presiedere ad aspetti specifici degli affari di Stato, come i soccorsi e le udienze dei prigionieri, gli fu detto di non intervenire perché era compito dei suoi sottoposti.[9] Intanto, il regno di Sunjo fu funestato da diversi incidenti: a parte un incendio che nel 1803 distrusse completamente il padiglione Injeongjeon al Changdeokgung, nel 1809 una carestia senza precedenti si abbatté sul Joseon e alla fine del 1811 scoppiò una rivolta contadina guidata da Hong Gyeong-rae, che durò fino ad aprile dell'anno successivo.[1][9][11] A novembre del 1812 Jo Deuk-yeong mise in stato di accusa e fece esiliare Park Jong-gyeong, zio di Sunjo da parte di madre, dando ai Kim di Andong l'opportunità di monopolizzare il potere, e al termine dell'anno seguente la salute del re iniziò a peggiorare.[9] Questi eventi traumatizzarono Sunjo, che perse la fiducia in se stesso e rinunciò a gestire gli affari di Stato: nonostante la richiesta dei funzionari di partecipare attivamente al governo, non ebbe alcun ruolo significativo per più di dieci anni, e nel 1819 il funzionario Im Seon criticò il suo silenzio in un appello, denunciando che le decisioni fossero approvate da chi stava in basso. Sunjo non prese posizione sulla vicenda e Im Seon fu esiliato con l'accusa di aver provato a sbarazzarsi dei funzionari di corte.[9] Nel 1823, su suggerimento di Nam Gong-cheol, Sunjo iniziò a convocare il quattordicenne principe ereditario Hyomyeong agli eventi ufficiali che si tenevano a palazzo, affidandogli la gestione dei riti ancestrali nazionali.[9] Fiducioso che il figlio maggiore sarebbe stato in grado di rafforzare l'autorità reale al suo posto, quando Hyomyeong divenne maggiorenne nel 1827, Sunjo gli conferì la reggenza e si ritirò al Yeongyeongdang (연경당?, 演慶堂?), un palazzo che aveva fatto costruire nel cortile posteriore del Changdeokgung.[1][9] Conformemente alle aspettative di Sunjo, Hyomyeong si occupò con decisione dei parenti materni, diminuendone l'influenza anche grazie al matrimonio con la figlia di Jo Man-yeong del bon-gwan Jo di Pungyang, e si fece coinvolgere in prima persona nella realizzazione della Dongkwoldo (동궐도?, 東闕圖?), una mappa raffigurante i palazzi Changdeokgung e Changgyeonggung.[1] La sua morte improvvisa nel 1830 pose però fine al progetto di rafforzamento dell'autorità reale. Quello stesso anno, un incendio distrusse il padiglione Hwangyeongjeon al Changgyeonggung e circa 400 stanze tra le quali il Tongmyeongjeon, lo Haminjeong e il Gyeongchunjeon.[1] Un altro incendio al palazzo Changdeokgung nel 1833 rase al suolo 370 stanze.[1] Sunjo morì nel 1834 e gli succedette il nipote Yi Hwan, figlio di Hyomyeong.[1] Il defunto re fu prima sepolto a Jangneung, Paju, già tomba di re Injo e della regina Inryeol, ma poi trasferito a Illeung per via del feng shui sfavorevole del sito.[12] Ascendenza
DiscendenzaSunjo ebbe tre figli e una figlia dalla regina Sunwon, una figlia dalla sugui Park e un figlio adottivo. Nessuno dei suoi figli naturali superò i 22 anni di età, e solamente la principessa Deokon morì dopo il padre.[1]
Note
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