Storia della tecnologia (Karl Marx)
Storia della tecnologia (in russo История технологии?), è un'opera di Karl Marx incompleta, più conosciuta come Quaderni di Marx sulla storia della tecnologia. L'opera rappresenta una serie di quaderni sulla storia della tecnologia, scritti da Marx fino al febbraio del 1883[1][2]. La loro esistenza è stata per molto tempo sconosciuta, ma in passato sono state lette e discusse dai ricercatori marxisti. L'opera fu pubblicata per la prima volta in URSS nel 1925. StoriaFriedrich Engels elenca la raccolta di materiale sulla tecnologia di Marx come uno degli "specialismi" di Marx nella corrispondenza che delinea la loro divisione reciproca del lavoro intellettuale. Marx fa direttamente riferimento ai quaderni nella sua lettera ad Engels del 28 gennaio 1863 dove dice[3][4]: (DE)
«Ich habe meine Notizbücher (Auszüge) über Technologie erneut gelesen und nehme an einem praktischen (nur experimentellen) Kurs für Technologiearbeiter von Professor Willis (in der Jermyn Street, dem Institut für Geologie, wo Huxley auch seine Vorlesungen hielt) teil. [...] Beim erneuten Lesen der historisch-technischen Auszüge kam ich zu dem Schluss, dass neben der Erfindung des Schießpulvers auch der Zirkel und der Buchdruck - diese notwendigen Voraussetzungen für die bürgerliche Entwicklung – vom 16. bis zur Mitte des 18. Jahrhunderts Jahrhundert, das heißt. der Entwicklungszeit der Manufaktur vom Handwerk zur Großindustrie waren die beiden materiellen Grundlagen, auf denen die Vorbereitungen für die mechanisierte Industrie innerhalb der Manufaktur basierten, die Uhr und die Mühle.» (IT)
«Ho riletto i miei quaderni (estratti) sulla tecnologia, e sto frequentando un corso pratico (solo sperimentale) per lavoratori della stessa dal professor Willis (a Jermyn Street, l'Istituto di Geologia, dove ha tenuto anche Huxley le sue lezioni). [...] Mentre rileggendo gli stralci storico-tecnologici, sono giunto alla conclusione che, a parte l'invenzione della polvere da sparo, il compasso e la stampa - questi prerequisiti necessari per lo sviluppo borghese – dal XVI alla metà del XVIII secolo, cioè. il periodo di sviluppo della manifattura dall'artigianato fino alla grande industria, le due basi materiali su cui si basavano i preparativi per l'industria meccanizzata all'interno della manifattura erano l'orologio e il mulino.» Attraverso i suoi scritti Marx fa frequenti riferimenti al suo interesse per gli sviluppi tecnologici, e queste citazioni sono integrate da affermazioni generiche come la necessità di una storia critica della tecnologia nella nota principale all'inizio del capitolo "Macchine e industria su larga scala" nel I volume de "Il Capitale"[5][6][7]: (DE)
«Eine kritische Technikgeschichte würde zeigen, wie wenig die Erfindungen des 18. Jahrhunderts das Werk eines einzelnen Individuums sind. Bisher gibt es kein solches Buch. Darwin interessierte uns für die Geschichte der Technologie der Natur, das heißt für die Bildung der Organe von Pflanzen und Tieren, Organe, die als Produktionswerkzeuge zur Erhaltung des Lebens dienen. Verdient nicht die Geschichte der produktiven Organe des Menschen, der Organe, die die materielle Grundlage jeder gesellschaftlichen Organisation bilden, die gleiche Aufmerksamkeit? Und wäre es nicht einfacher, eine solche Geschichte zusammenzustellen, da sich, wie Vico sagt, die Menschheitsgeschichte von der Naturgeschichte dadurch unterscheidet, dass wir die erste gemacht haben, aber nicht die zweite? Die Technik offenbart den Umgang des Menschen mit der Natur, den Produktionsprozess, durch den er sein Leben erhält, und damit auch die Art und Weise, wie sich seine sozialen Beziehungen und die daraus resultierenden mentalen Vorstellungen herausbilden.» (IT)
«Una storia critica della tecnologia mostrerebbe quanto poco le invenzioni del 18° secolo siano opera di un singolo individuo. Finora non esiste un libro del genere. Darwin ci ha interessati alla storia della tecnologia della natura, cioè alla formazione degli organi delle piante e degli animali, organi che servono come strumenti di produzione per sostenere la vita. Non merita uguale attenzione la storia degli organi produttivi dell'uomo, degli organi che sono la base materiale di ogni organizzazione sociale? E non sarebbe più facile compilare una tale storia, poiché, come dice il Vico, la storia umana differisce dalla storia naturale in questo, che abbiamo fatto la prima, ma non la seconda? La tecnologia svela il modo dell'uomo di trattare con la Natura, il processo di produzione mediante il quale sostiene la sua vita, e così mette a nudo anche il modo di formazione delle sue relazioni sociali e delle concezioni mentali che ne derivano.» CommentiGyörgy Lukács studiò questi taccuini mentre esistevano negli archivi di Mosca e sembra riferirsi ad essi in un articolo del 1925 pubblicato in seguito in traduzione inglese sulla New Left Review, in cui criticava quello che considerava l'indebito tecnicismo di Nikolaj Bucharin[8][9]. Lukács aggiunse un commento sull'importanza metodologica di questa critica alla prefazione alla nuova edizione (1967) della traduzione inglese, ad opera di Merlin nel 1971, del suo Storia e coscienza di classe. Estratti dei quaderni di Marx sono conservati presso l'Istituto Internazionale di Storia Sociale[10][11][12]. Nathan Rosenberg pubblicò un saggio su "Marx come studente di tecnologia" nel suo Inside the Black Box[13]. Donald MacKenzie scrisse sul medesimo tema Marx and the Machine, originariamente pubblicato sulla rivista Technology and Culture ed in seguito ristampato anche nella raccolta di saggi - da lui curata - Knowing Machines (1998)[14]. Amy E. Wendling scrisse a tal proposito Karl Marx on technology and alienation (2009)[1][15]. Lucia Pradella, nel suo studio dei quaderni londinesi di Marx, cita l'edizione trascritta di Hans-Peter Müller in tedesco[16][17]. Note
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