La Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825 è un saggio storico del 1834 di Pietro Colletta.
Storia editoriale
Pietro Colletta fu fra i protagonisti del Regno di Napoli nei primi decenni del XIX secolo. Ufficiale del genio partecipò all'insurrezione napoletana del 1799; generale, prese parte alle campagne del 1814 e 1815, fu dalla parte degli insorti durante la rivoluzione del 1820-21, quindi fu a capo del corpo di spedizione in Sicilia e ministro della Guerra. Caduto il regime costituzionale, Colletta fu dapprima esiliato a Brünn (1821) quindi si trasferì in Toscana[1]. Quando iniziò la stesura della Storia del reame di Napoli a Brünn, Colletta aveva già scritto dei saggi storici su argomenti recenti[2] e si prefisse di ampliare la narrazione. Inizialmente cominciò a scrivere sugli eventi del periodo costituzionale, che costituiranno il nono libro della Storia, col proposito di farlo leggere esclusivamente a Metternich. Il progetto della Storia in dieci libri fu ideato a Firenze, città nella quale si trasferì nel 1822. Si dedicò dapprima agli eventi successivi al regno di Giuseppe Bonaparte (libri dal VI al X); successivamente, dopo aver rielaborato profondamente il libro IX, passò a redigere i primi cinque[1].
Diede grande importanza all'elaborazione formale. Colletta conosceva gli storiografi latini (Tacito, Sallustio, ecc.) Alla revisione formale della Storia collaborarono letterati suoi amici come Niccolini, Giordani e soprattutto Capponi, i quali leggevano il testo a mano a mano che veniva terminato ed erano prodighi di consigli. Dopo la morte di Colletta (11 novembre 1831) costoro rividero gli ultimi tre libri, non ancora corretti, e si interessarono della pubblicazione. L'opera fu pubblicata postuma a Capolago, preceduta da una Notizia intorno alla vita di Pietro Colletta[3] anonima, ma scritta da Gino Capponi, ed ebbe numerose ristampe e traduzioni[1][4].
Contenuto
Il periodo storico oggetto della Storia del Colletta va dal 1734, anno in cui Carlo di Borbone diventa re di Napoli e di Sicilia, al 1825, anno della morte di Ferdinando I delle Due Sicilie. La vasta materia è divisa in dieci libri di cui nei primi due sono esposte le vicende fino al 1790, e nei rimanenti otto libri gli eventi più recenti, quelli di cui l'autore, che era stato governatore generale della Sicilia e poi ministro della guerra, spesso aveva conoscenza diretta.
Libro primo: Regno di Carlo Borbone (1734-1759)
Capo primo: Introduzione al regno di Carlo Borbone
Capo secondo: Conquista delle Sicilie dall'infante Carlo Borbone
Capo terzo: Governo di Carlo dopo assicurata la conquista sino alla Vittoria di Velletri
Capo quarto: Seguito e fine del regno di Carlo
Libro secondo: Regno di Ferdinando IV (1759-1790)
Capo primo: Minorità del re
Capo secondo: Il re, divenuto maggiore, governa il regno
Capo terzo: Rivoluzione di Francia e suoi primi effetti nel regno di Napoli
Libro terzo: Regno di Ferdinando IV (1791-1799)
Capo primo: Provvedimenti di guerra e interni, a seconda dei casi della Rivoluzione francese
Capo secondo: Guerre aperte co' Francesi; e paci; e mancamenti. Sospetti di regno; cause di Maestà. Casi vari di Stato e di fortuna
Capo terzo: Guerra sventurata contro la Repubblica francese. Moti del regno. Fuga del re. Vittoria e trionfo dell'esercito di Francia
Libro quarto Repubblica Partenopea (1799)
Capo primo: Leggi e provvedimenti per ordinare lo Stato a repubblica
Capo secondo: Sollevazione de Borboniani nelle province. Geste del re di Sicilia e degl'Inglesi contro la Repubblica. Geste in difesa di lei.
Capo terzo: Dopo la ritirata dell'esercito francese precipizi della Repubblica
Libro quinto: Regno di Ferdinando IV (1799-1806)
Capo primo: Il re Ferdinando Borbone, rifacendo il Governo, eccede in tirannide
Capo secondo: Imprese guerriere del Governo di Napoli
Capo terzo: Ultimi fatti di quel regno
Libro sesto: Regno di Giuseppe Bonaparte (1806-1808)
Capo primo: Qual era il regno al 1806
Capo secondo: Arrivo in Napoli dell'esercito francese; poi di Giuseppe Buonaparte. Fatti vari di guerra e di regno
Capo terzo: Riordinamento del Ministero e delle amministrazioni. Nuove discordie civili. Fatti di guerra
Capo quarto: Nuovi provvedimenti e nuovi codici. Molti miglioramenti nella città e nello Stato
Capo quinto: Partenza del re. Ultimi giorni del suo regno
Libro settimo: Regno di Gioacchino Murat (1808-1815)
Capo primo: Arrivo in Napoli del re, della regina. Feste. Provvedimenti di guerra e di regno. Anni 1808 e 1809
Capo secondo: Fatti di guerra e di brigantaggio, poi distrutto. La feudalità abolita. Sdegni nella regia famiglia. Anni 1810 e 1811
Capo terzo: Il re parte per la guerra di Russia, e ne torna. Tenta l'unione d'Italia. Parte per nuova guerra in Germania; e tornatone, provvede al regno. Anni; 1812 e 1813
Capo quarto Il re di Napoli forma alleanza con l'Austria, tregua con l'Inghilterra; fa la guerra a' Francesi. Caduto l'Impero di Francia, provvede al suo regno. Anni 1813 e 1814
Capo quinto: Fugge dall'Elba l'imperatore Napoleone. Gioacchino muove guerra in Italia; vinto da' Tedeschi, abbandona il regno. Ferdinando di Borbone ascende al trono di Napoli. Anno 1815
Libro ottavo: Regno di Ferdinando IV (1815-1820)
Capo primo: Cenno sullo stato del regno al ritorno del re Borbone. Provvedimenti di governo e tristi casi
Capo secondo: Interni avvenimenti e relazioni esteriori
Capo terzo: Errori di governo e loro effetti
Libro nono: Regno di Ferdinando I Reggimento costituzionale (1820-1821)
Capo primo: Moti nel regno. La Costituzione chiesta, data, giurata
Capo secondo: Discordie civili, e primi pericoli del novello reggimento
Capo terzo: Guerra intimata, poi mossa. L'esercito si discioglie. Ingresso a Napoli degli Austriaci
Libro decimo: Regno di Ferdinando I (1821-1825)
Capo primo: Stato morale del regno dopo la caduta del reggimento costituzionale
Capo secondo: Riordinamento dell'assoluta monarchia
Edizioni
Storia del Reame di Napoli dal 1734 sino al 1823, 4 voll, Capolago: Tip. Elvetica, 1834[5]
Storia del reame di Napoli: dal 1734 al 1825; con una notizia intorno alla vita dell'autore scritta da Gino Capponi, 2 voll., Firenze: F. Le Monnier, 1846 (Vol. I e Vol. II)
Storia del reame di Napoli: Revisione sugli autografi; introduzione e note di Nino Cortese, 3 Voll., Napoli: Ed. Libreria Scientifica, 1953
Storia del reame di Napoli; Firenze, Sansoni, 1962
Storia del reame di Napoli; a cura di Anna Bravo, Torino: UTET, 1975
Storia del Reame di Napoli o delle Due Sicilie; illustrata dal corpus fiorentino delle Vestiture del Regno di Napoli; con un saggio di Marilena Mosco; introduzione storica di Anna Bravo, 6 voll., Milano: F. M. Ricci, 1995, ISBN 88-216-0440-3
Critica
Per Gino Franceschini, «la Storia del Colletta è opera d'arte che s'impone all'ammirazione. La correttezza della lingua s'accompagna a uno stile robusto»[6]. L'opera di Pietro Colletta era ispirata, più che agli ideali liberali dell'età romantica, a quelli illuministici del Settecento[7]; Benedetto Croce la colloca infatti tra la "storiografia anacronistica"[8]. Opera storiografica, diventava "storia" a causa del giudizio negativo per il Regno di Napoli sotto il dominio borbonico[9]. Gli ultimi libri contenevano spesso vicende controverse le quali diedero avvio a polemiche anche aspre da parte degli avversari del Colletta ancora viventi, quali il principe di Canosa[10][11] e Francesco Pignatelli[12]. Alcune riserve erano fondate. La Storia presenta spesso inesattezze da imputare soprattutto a difficoltà, da parte del Colletta, di procurarsi una documentazione affidabile da parte dei governi assoluti napoletani e austriaci[1][4]. Dirà, a proposito di queste critiche, Benedetto Croce:
«Il Colletta è passato e passa ancora, nell'opinione generale, per uno scrittore poco esatto e, quel ch'è peggio, di poca buonafede. Ora invece ogni studio particolare, che si pubblica sui fatti trattati nella sua storia (compresi i pochi esaminati di sopra), prova, se non sempre la sua esattezza (di quale storico si potrebbe pretendere codesto!), sempre la sua buona fede. Di che ho anch'io molti altri argomenti da esser persuaso, e son certo che, tra breve, riuscirà agevolissima la seguente dimostrazione. Che, cioè, il Colletta, nell’accingersi alla sua storia, si senti e si mise in disposizione di storico, alto, sereno, e, nel lavorarla, fece tutte le ricerche, che ai suoi tempi poteva fare, e non travisò volontariamente la verità, come è provato invece che la travisassero spesso volontariamente i servitori borbonici (per chiamarli col titolo da essi ambito), che scrissero in opposizione di lui.»
(Benedetto Croce, La rivoluzione napoletana del 1799. Biografie, racconti, ricerche, terza edizione aumentata, Bari, Gius. Laterza & Figli, 1912, pp. 188-189.)
Note
^abcdAlfonso Scirocco, Dizionario biografico degli italiani, cit.
^Pochi fatti su Gioacchino Murat pubblicata a Napoli presso la Società tipografica nel 1820, e Storia della campagna d'Italia del 1815, opera che sarà pubblicata postuma a Torino presso Gianini e Fiore nel 1847
^Ruggiero Romano, La storiografia italiana oggi, Roma, Espresso strumenti, 1978, pp. 8-9.
^Antonio Capece Minutolo, Epistola, ovvero, Riflessioni critiche sulla moderna storia del reame di Napoli del generale Pietro Colletta, Capolago: s.n., 1834 (Google libri)
^Silvio Vitale, Il Principe di Canosa e l'Epistola contro Pietro Colletta, Berisio, Napoli 1969
^Francesco Pignatelli, principe di Strongoli, Discorsi critici sulla storia del Reame di Napoli del general Colletta, di un antico uffiziale, 3 voll., Lugano: presso Normand figlio, 1836 (Google libri)
Bibliografia
Benedetto Croce, Storia della storiografia italiana nel secolo decimonono, I, Bari, Gius. Laterza e figli, 1921.
Nino Cortese, Pietro Colletta e la sua "Storia del Reame di Napoli", L'Aquila: Vecchioni, 1924
Gino Franceschini, «Storia del Reame di Napoli», in Dizionario Bompiani delle Opere e dei Personaggi, di tutti i tempi e di tutte le letterature, IX, Milano, RCS Libri, 2006, p. 9660, ISSN 1825-7887 (WC · ACNP).
Alfonso Scirocco, COLLETTA, Pietro, in Dizionario biografico degli italiani, XXVII, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1982.