Stimolazione elettrica funzionale

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La stimolazione elettrica funzionale è una tecnica per provocare contrazione muscolari che generi un movimento funzionale.

Funzionamento

Il principio di funzionamento si basa sull'impiego di stimolatori elettrici di diverso tipo che causano la contrazione selettiva di diverse fasce muscolari stimolandone elettricamente il relativo motoneurone. A seconda del tipo di stimolatore (interno, percutaneo, impiantato), del suo posizionamento sul corpo del soggetto e dell'intensità della corrente elettrica è possibile modulare, entro una certa misura, l'attivazione dei muscoli desiderati.

Limiti

Il principale limite di questa tecnica è costituito dal fatto che i motoneuroni che si attivano più facilmente per basse intensità elettriche indotte dall'esterno sono, al contrario di quanto avviene fisiologicamente, quelli di diametro più grosso che controllano i fasci muscolari più corposi. Ne consegue che tramite stimolazione esterna non è attualmente possibile attivare i cosiddetti "movimenti fini".

Indicazioni

Viene utilizzata per [1]:

Più precisamente mostrano risultati per spalle (riduce la lussazione), mani (in caso di paralisi riescono a migliorare l'apertura e la presa)[2] e correzione del piede cadente, mediante stimolazione del muscolo tibiale anteriore.

Note

  1. ^ Dimitrijevic MR, Clinical practice of functional electrical stimulation: from "Yesterday" to "Today", in Artif Organs, 2008 Aug, 32(8):577-80.
  2. ^ (EN) Thorsen R, Occhi E, Boccardi S, Ferrarin M, FES Reinforced Tenodesis Effect Controlled By Myoelectric Activity Of Wrist Extensors (PDF), vol. 43, n. 2, Rehab. Res. & Development, Marts/April 2006 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).

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