Stenotus

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Stenotus
Stenotus acaulis
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae

North American lineage

SottotribùSolidagininae
Genere Stenotus
Nutt., 1840
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Stenotus
Specie
(Vedi testo)

Stenotus Nutt., 1840 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Solidagininae.[1][2][3]

Etimologia

Il nome del genere deriva dal greco "stenotes" (= stretto, ristrettezza) e fa probabilmente allusione alla larghezza delle foglie.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Thomas Nuttall (1786-1859) nella pubblicazione " Transactions of the American Philosophical Society Held at Philadelphia for Promoting useful Knowledge. Philadelphia" ( Trans. Amer. Philos. Soc. ser. 2, 7: 334) del 1840.[5]

Descrizione

Il portamento
Stenotus acaulis
Le foglie
Stenotus armerioides
Infiorescenza
Stenotus acaulis
I fiori
Stenotus armerioides

Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo erbaceo perenne a volte pulvinato.[6][7][8][9][10][4]

Fusto. La parte aerea è eretta, semplice o ramosa. I caudici sono legnosi. La superficie è glabra o tomentosa ma non resinosa (non sono presenti neppure le ghiandole punteggiate). La parte sotterranea consiste in un rizoma con radici ben sviluppate. Altezza media: 2 - 30 cm.

Foglie. Le foglie sono per lo più basali e disposte in rosette e in modo alternato; sono picciolate. La lamina è semplice, con margini interi e con forme da lineari a lineari-lanceolate o spatolate. Le nervature sono parallele. La superficie può essere punteggiata da ghiandole anche stipitate.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose (capolini solitari) su peduncoli privi di foglie (non sempre). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino di tipo radiato (raramente discoide). I capolini sono formati da un involucro, con forme da emisferico a campanulate, composto da 10 - 37 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da lanceolate o da oblunghe a largamente oblanceolate, a consistenza erbacea e margini ialini, sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 2 - 4 serie. Il ricettacolo, bucherellato, è privo di pagliette a protezione alla base dei fiori; la forma è convessa. Dimensione degli involucri: 9 – 28 × 6 – 15 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono da 5 a 17 per capolino, sono femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); raramente sono assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 14 a 45) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ampiamente ligulata e contorta; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è giallo;
  • fiori del disco: la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, eretti, hanno una forma triangolare; il colore è giallo o giallo-forte.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][12]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, brevi o lunghi a seconda della specie) e con le linee stigmatiche marginali separate.[13] I due bracci dello stilo sono lanceolati o lineari-lanceolati e papillosi.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;

  • achenio: gli acheni, con forme da prismatiche a oblanceoloidi o lineari e/o compresse, con superficie strigosa-sericea, hanno 6 - 12 nervature longitudinali;
  • pappo: il pappo è formato da 1 - 2 serie di 30 - 75 setole barbate attenuate apicalmente.

Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere sono distribuite in Messico, U.S.A. e Canada.[3]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Stenotus (insieme alla sottotribù Solidagininae ) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al "Stenotus group".[2]

I caratteri distintivi del genere sono:[10][17]

  • le foglie sono viscose o punteggiate viscose;
  • i fiori del raggio sono gialli oppure assenti;
  • le infiorescenze sono formate da capolini solitari afilli oppure ricoperti da brattee.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[10]

In precedenti trattamenti tassonomici le specie di questo genere erano descritte all'interno del genere Haplopappus Cassini sect. Stenotus (Nuttall) A. Gray.[4]

Elenco delle specie

Questo genere ha 3 specie:[3]

Note

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020.
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 6 maggio 2024.
  4. ^ a b c eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 6 maggio 2024.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 6 maggio 2024.
  6. ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
  10. ^ a b c d e Kadereit & Jeffrey 2007, p. 320 e 325.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
  13. ^ Judd 2007, pag. 522.
  14. ^ Judd 2007, pag. 520.
  15. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  16. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  17. ^ Urbatsch et al. 2005.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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