Stele funeraria di Pettia GeLa stele funeraria di Pettia Ge è un monumento funebre in marmo bianco del I sec. d.C. proveniente dall'area di una necropoli lungo la via Emilia, a Reggio Emilia, e risale al I sec. d.C.. É conservata nel Portico dei Marmi del Palazzo dei Musei di Reggio Emilia. DescrizioneLa stele a edicola di Pettia Ge è la più imponente e monumentale del Portico dei Marmi. L’iscrizione principale si trova sull’architrave, al di sotto del frontone decorato. Il testo ricorda Pettia Ge, che fece costruire a sue spese il monumento per se stessa, per il suo patrono, anche lui liberto, e per Caius Clodius Antiochus, liberto che svolgeva il lavoro di marmorarius, un artigiano specializzato nella lavorazione della pietra [1]. Sotto l’architrave sono scolpite le figure di un uomo, che indossa la toga da cittadino romano, e di una donna in abiti da matrona. I due tengono nelle mani sinistre un rotolo e un frutto (forse un melograno, simbolo di fertilità) e hanno le mani destre congiunte: sono quindi ritratti secondo la tipica iconografia degli sposi romani. Al di sotto sono scolpiti gli strumenti del lavoro del marmorarius: (da sinistra) il martello, l’archipendolo, il filo a piombo, la squadra, lo scalpello. Negli spazi liberi sono state aggiunte le misure del recinto funerario [2] e i nomi di due liberte della gens Pettia probabilmente della stessa Pettia Ge. Iscrizione(LA)
«Sibi Pettia Ge et (IT)
«Pettia Ge [dedicò questo monumento] a se stessa, NoteBibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni
|