Stefano Amato fu notato al liceo dalla moglie del regista Salvatore Samperi che era insegnante. Egli aveva due particolarità che lo rendevano interessante per le commedie sexy-brillanti di allora: i capelli rossi e la corporatura grassoccia. In genere i suoi ruoli erano l'amico del protagonista, ma in due film fece delle parti più complesse seppur sempre comiche, in Dimmi che fai tutto per me con Johnny Dorelli e La prova d'amore. Alla fine degli anni settanta abbandonò il mondo del cinema.
Successivamente si trasferì a Madrid dove lavorò per anni in ambito informatico. Morì nel 2005 all'età di 47 anni e venne sepolto nel cimitero Laurentino di Roma.