Stazione di Palermo Lolli (1891)
La stazione di Palermo Lolli era una stazione ferroviaria di Palermo, entrata in servizio nel 1891 e dismessa a partire dal 26 maggio 1974. StoriaLa stazione di Palermo Lolli, sita nella centralissima via Dante, entrò in servizio il 28 ottobre 1891, come stazione terminale della linea Palermo - Castelvetrano - Trapani, gestita dalla Società della Ferrovia Sicula Occidentale (FSO). Questa tortuosa linea, che collegava la città alle aree agricole della Sicilia occidentale, era utilizzata più per il traffico merci che quello passeggeri. Nel progetto originale della Palermo-Castelvetrano-Trapani della FSO (1876) Palermo Lolli non era prevista, e la linea per Trapani si sarebbe dovuta attestare alla stazione di Palermo Centrale, gestita dalla Società per le Strade ferrate Calabro-Sicule, collegandosi al bivio Madonna dell'Orto al preesistente tronco Palermo Centrale-Palermo Porto. Per divergenze tra le due società non se ne fece nulla e, nel 1891, venne inaugurata la stazione Lolli, che insiste sulla sede del cantiere di costruzione della linea. La stazione prese il nome dalla via Lolli, sulla quale sorgeva;[2] conservò tale nome anche dopo il 1910, quando la strada venne ribattezzata "via Dante".[3] Il tronco da Palermo Centrale per Lolli e per il porto, che a causa dell'urbanizzazione interferiva con la viabilità stradale in molti punti, fu oggetto di ricorrenti critiche. A partire dagli anni venti fu studiato un riassetto complessivo del nodo di Palermo, comprendente anche il suo interramento. Nel giugno del 1974 venne aperta la nuova stazione di Palermo Notarbartolo e da quel momento la stazione Lolli perse il suo utilizzo per il servizio passeggeri e rimase attiva, ma solo per un breve periodo, unicamente per il traffico merci. Di lì a pochi anni venne definitivamente chiusa. Rimasta in abbandono per molti anni, nel 2006 la stazione è stata venduta dalla società di gestione Ferrovie Real Estate, del gruppo FS, a un raggruppamento di società private che ne hanno progettato la trasformazione con la creazione di una sezione adibita a museo delle ferrovie.[4] Il 22 febbraio 2008 all'interno dell'area di pertinenza della stazione è stato inaugurato il cantiere del passante ferroviario urbano della città di Palermo. Il 16 febbraio 2016 è stata inaugurata alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio la stazione metropolitana Lolli, che sorge al di sotto della vecchia stazione;[5][6][7] mentre nel 2021 i 14705 m² che compongono l'area dell'ex stazione ferroviaria sono stati acquistati dalla Lumsa di Palermo, con l'obiettivo di costruire un nuovo campus universitario,[8] i cui lavori sono iniziati nel 2023.[9] La ferrovia per SalaparutaNegli anni trenta fu iniziata la costruzione della ferrovia Palermo-Salaparuta, una linea a scartamento ridotto che avrebbe dovuto collegare questa stazione con il paese di Salaparuta in provincia di Trapani. I lavori però non furono mai terminati, anche perché il traffico ferroviario per il trasporto delle merci andava diminuendo e la linea non fu più ritenuta necessaria. ArchitetturaLa struttura della stazione è un pregevole reperto architettonico/industriale ottocentesco; lo stile è tipico della Palermo di quegli anni. L'edificio si compone di una struttura centrale a due livelli con corpo laterale ad una elevazione. I soffitti delle sale interne sono decorati da pregevoli affreschi. Altrettanto pregevole la pensilina interna alla stazione posta sul primo binario costruita in ferro lavorato e strutture portanti in ghisa, ma il cui stato attuale non ne consente la visione. Fu progettata dagli illustri architetti Andrea Fortunato, Davide Diati Ed un terzo conosciuto solo con il nome di battaglia “enso”. Attualmente la stazione è in uno stato di abbandono, già negli anni ottanta si cominciò a parlare di un suo recupero ma non si concluse nulla[10]. Nel 2000 al suo interno si tenne una mostra sulle stazioni di Palermo. Più recentemente la stazione, su cui è posto un vincolo della Soprintendenza ai beni culturali, è stata posta in vendita dalla Ferservizi tramite la società di gestione del patrimonio immobiliare della disciolta azienda delle Ferrovie dello Stato. Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
|