Stazione di Moretta

Moretta
stazione ferroviaria
Stazione ferroviaria in una cartolina d'epoca
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàMoretta
Coordinate44°45′55.72″N 7°31′49.53″E
LineeAirasca-Saluzzo
Moretta-Cavallermaggiore
Storia
Stato attualeSoppressa
Attivazione1885
Soppressione1986
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante, di diramazione
Binari12 ante soppressione

La stazione di Moretta era una stazione ferroviaria, di diramazione delle linee ferrovia Airasca-Saluzzo e ferrovia Moretta-Cavallermaggiore, ad oggi entrambe dismesse. La stazione serviva il comune di Moretta e il vicino comune di Cardè.

Storia

Veduta dell'interno della stazione

La stazione di Moretta fu attivata il 30 giugno 1885, in concomitanza con l'apertura al traffico della ferrovia Airasca-Saluzzo; il 17 maggio dell'anno successivo seguì l'attivazione della ferrovia Moretta-Cavallermaggiore. Entrambe le linee erano esercite dalla Rete Mediterranea[1]. Il 1º luglio 1905 l'esercizio dell'impianto passò alle neocostituite Ferrovie dello Stato.

Nel 1959 nella stazione terminò l'esercizio della ferrovia Moretta-Cavallermaggiore, di cui era capolinea. Nel 1961 la ferrovia venne soppressa definitivamente con il decreto del presidente della Repubblica n. 373 del 31 marzo 1961[2]. Negli anni 1970 venne disabilitata la stadera a ponte e con lei il servizio di pesatura dei carri merci[3].

Il 1º gennaio 1986 la stazione venne soppressa interamente con la linea Airasca-Saluzzo e, con la sua chiusura, tutti i binari furono rimossi[4]. La tratta da Moretta a Saluzzo è stata attiva fino al 2017, in regime di raccordo ferroviario, per servire lo stabilimento delle Officine Milanesio diventata poi Meccanica Moretta, chiuso a giugno 2017, che eseguiva manutenzione ai treni e pertanto sopravvissero il binario di raccordo con l'area merci e parte del primo binario, ridotto ad un tronchino di ricovero. È usata talvolta come impianto di ricovero temporaneo per rotabili storici.

Il 7 ottobre 2011 la locomotiva a vapore locotender T 3 del Museo Ferroviario Piemontese e un'automotrice FS ALn 776 sono state oggetto di trasferimento straordinario dal Milanesio di Moretta alla stazione di Torino Smistamento in occasione delle "porte aperte" dell'8 e 9 ottobre[5]. Nel 2012 l'ex area della stazione è stata messa in vendita da Ferservizi, società del gruppo Ferrovie dello Stato[6].

Tra il 2011 e il 2016 la stazione è stata oggetto di lavori per la pista ciclabile Airasca-Moretta, inaugurata nel 2017.

Strutture e impianti

La stazione era dotata di un fabbricato viaggiatori, di un gabbiotto adibito a deposito e di un grande fascio di binari usati anche per scalo merci di cui solo i primi tre di essi erano adibiti al servizio viaggiatori in quanto erano serviti da banchine. I restanti erano usati come scalo merci provvisto di un tronchino e di un piano caricatore coperto da una pensilina in ferro battuto. Sul tronchino di scalo è accantonata la locomotiva a vapore numero 027 del gruppo FS 625.

Movimento

La stazione era servita dai treni regionali sino al 1986 che percorrevano la ferrovia Airasca-Saluzzo e sino alla soppressione nel 1961 anche dai treni della ferrovia Moretta-Cavallermaggiore.

Note

  1. ^ Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, in Trenidicarta.it, Alessandro Tuzza, 1927. URL consultato il 30 giugno 2009.
  2. ^ Decreto del presidente della Repubblica 31 marzo 1961, n. 373, in materia di "Soppressione della linea ferroviaria Cavallermaggiore-Moretta."
  3. ^ Relazione per l'anno, op. cit. - Ordine di Servizio N. 53 del 1970
  4. ^ La chiusura della tratta Linea Airasca-Moretta Archiviato il 7 aprile 2014 in Internet Archive.
  5. ^ Trasferimento Straordinario Moretta-Torino, su trainsimhobby.net. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  6. ^ Moretta, in vendita la vecchia stazione FS, su ecodelchisone.it. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).

Bibliografia

  • Parlamento italiano, Atti parlamentari, Volume 2, tipografia Eredi Botta, 1913.
  • Azienda autonoma delle ferrovie dello Stato, Relazione per l'anno, 1971.
  • Rassegna dei lavori pubblici e delle strade ferrate, Volume 7, 1914.

Voci correlate

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