Stabat Mater (Dvořák)
La cantata religiosa Stabat Mater (Op. 58, originariamente Op. 28[1] B.71) per voci soliste (soprano, contralto, tenore e basso), coro e orchestra è un'opera del compositore boemo Antonín Dvořák, scritta fra il 19 febbraio e il 7 maggio 1876, appartenente alla forma musicale dello Stabat Mater. StoriaLa composizione della cantata è stata la reazione di Dvořák alla morte di sua figlia Josefa. Lo spartito fu dedicato a František Hušpauer "come un souvenir per l'amico dei suoi giorni giovani"[2]. Tuttavia, Dvořák fu costretto a rinviare l'orchestrazione dei lavori, per ottemperare ad alcuni suoi obblighi. Si ridedicò a questa composizione nel 1877, quando due dei suoi figli morirono a distanza di poco tempo. La versione definitiva della composizione fu redatta fra l'inizio di ottobre e il 13 novembre 1877 a Praga. Stabat Mater è il primo lavoro di Dvořák di tema religioso. È diviso in dieci parti ciascuna autonoma; solo la prima e l'ultima parte sono connesse tematicamente.[1] La prima esecuzione fu il 23 dicembre 1880 al concerto della Jednota umělců hudebních (Associazione degli Artisti nella Musica) a Praga. La eseguì l'ensemble del České prozatímní divadlo (Teatro Provisionale ceco), diretta da Adolf Čech, con solisti Eleanora Ehrenberg, Betty Fibich, Antonín Vávra e Karel Čech. Il compositore Leoš Janáček diresse quest'opera un anno e mezzo dopo, il 2 aprile 1882, a Brno. Poi fu eseguita a Budapest e poco dopo in tutto il mondo.[1] Fu invitato a Londra nel 1884 dove la diresse al Royal Albert Hall con un organico impressionante (più di 800 coristi[3]) contribuendo ampiamente al riconoscimento del valore delle sue opere in Gran Bretagna[4]. La cantata fu pubblicata dalla casa editrice tedesca N. Simrock in 1881. In quell'occasione Dvořák cambiò anche il numero di opus. StrutturaLa composizione consiste di dieci parti:
Il primo movimento è un'estesa forma-sonata in stile sinfonico. Si apre con una lunga introduzione orchestrale, poi ripetuta con il coro. In contrasto è introdotto un secondo tema dai solisti. Una sezione di sviluppo riporta poi al tema iniziale. L'ultimo movimento richiama i temi iniziali dell'opera, ma li riprende nel modo maggiore per una trionfante fuga di considerabile complessità per l'Amen. La cantata è scritta per un'orchestra di: 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti in la, 2 fagotti, 4 corni (due in Fa, due in re), 2 trombe, 3 tromboni, tuba, timpani, organo e archi. L'organo ha una parte indipendente che accompagna la parte femminile del coro nel quarto movimento, e non viene utilizzato in altro modo. I soli sono scritti per soprano, tenore, contralto, basso, accompagnati dal coro SATB. La durata approssimativa della composizione è di 85 minuti. Discografia essenziale
Note
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