Lo spostamento verso il rosso cosmologico (detto anche redshift cosmologico) è lo spostamento relativo in frequenza di un'onda elettromagnetica dovuto all'espansione dell'universo. Inizialmente lo spostamento verso il rosso veniva attribuito all'effetto Doppler,[1] tramite la relazione
![{\displaystyle z\approx {\frac {v_{r}}{c}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/b083a1d960a5b65f7a741f1e9337addb076bdc38)
ma l'osservazione sperimentale di alcuni quasar caratterizzati da uno spostamento verso il rosso compreso tra 5 e 6 ha smentito tale ipotesi. L'approssimazione del redshift come effetto Doppler è valida solo se
.[2]
Il redshift cosmologico si spiega ipotizzando che le lunghezze d'onda varino allo stesso modo delle distanze per effetto dell'espansione dell'universo.[3] Ciò è verificato dal teorema del redshift.
Ipotesi
Supponiamo che l'universo si stia espandendo,[4] e che tutte le distanze varino secondo un fattore di scala
per cui possiamo ipotizzare
![{\displaystyle D=a(t)r}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/a2bc46229558712ea4c80b9dc2219adc99641780)
dove
è la coordinata comovente, ovvero un tipo di coordinata che segue punto per punto l'espansione dell'universo.
Teorema del redshift
Il teorema del redshift afferma che la lunghezza d'onda
è proporzionale al fattore di scala dell'universo.[5]
Consideriamo la metrica di Friedmann-Lemaître-Robertson-Walker[6][7]
![{\displaystyle ds^{2}=c^{2}dt^{2}-a^{2}(t)\left[{\frac {dr^{2}}{1-kr^{2}}}+r^{2}(d\theta ^{2}+\sin ^{2}d\phi ^{2})\right]}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/4c2e3c98d8def3ded9e6f6ec43a9cd7e03dc265c)
dove
è il parametro che identifica i tre diversi modelli di Friedman. Ora supponiamo di osservare un quasar posto ad una distanza comovente
dalla terra (che assumiamo posta nel punto
) e sotto i due angoli costanti
e
. In tali condizioni la metrica si riduce a
![{\displaystyle ds^{2}=c^{2}dt^{2}-a^{2}(t){\frac {dr^{2}}{1-kr^{2}}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/bd1adc621a4c725015dc27089e853f8febdc391a)
ora considerando che stiamo osservando un'onda elettromagnetica dobbiamo porre
ottenendo
![{\displaystyle {\frac {dt}{a(t)}}=-{\frac {dr}{\sqrt {1-kr^{2}}}}\qquad \quad (1)}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/6f5674ed2e2b729680c617216fde4c97086c1616)
(si osservi che c è stata posta uguale ad 1, ed il segno meno è dovuto al fatto che, al crescere di t, r diminuisce, in quanto l'onda elettromagnetica si avvicina alla terra con il passare del tempo).
Ci conviene ora considerare due creste consecutive dell'onda elettromagnetica: la prima emessa ad un tempo
e ricevuta ad un tempo
, e la seconda emessa ad un tempo
e ricevuta ad un tempo
.
Integrando la (1) per le due creste separatamente otteniamo
![{\displaystyle \int _{t_{1}}^{t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{0}^{r_{1}}{\frac {dr}{\sqrt {1-kr^{2}}}}\equiv F(r_{1})}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/61c46fc39ee917cd9f4ddb867f4be2045c05cbd5)
![{\displaystyle \int _{t_{1}+\delta t_{1}}^{t_{0}+\delta t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{0}^{r_{1}}{\frac {dr}{\sqrt {1-kr^{2}}}}\equiv F(r_{1})}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/c4ddd5e2db786e3d0a734e396bd53a9018310fd4)
Dal momento che gli integrali al secondo membro sono uguali possiamo eguagliare gli integrali al primo membro delle due espressioni:
![{\displaystyle \int _{t_{1}}^{t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{t_{1}+\delta t_{1}}^{t_{0}+\delta t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/1d8510ae2974200582c0cc3fc89d42230338229d)
![{\displaystyle \int _{t_{1}}^{t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{t_{1}}^{t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}+\int _{t_{0}}^{t_{0}+\delta t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}-\int _{t_{1}}^{t_{1}+\delta t_{1}}{\frac {dt}{a(t)}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/3afc3fc85ab936cd9b07734dcab75766c4ddb642)
![{\displaystyle \int _{t_{0}}^{t_{0}+\delta t_{0}}{\frac {dt}{a(t)}}=\int _{t_{1}}^{t_{1}+\delta t_{1}}{\frac {dt}{a(t)}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/b602cc832e674fd78ab3e25f7dd4a104c773d093)
A questo punto consideriamo il fatto che la variazione del fattore di scala è molto lenta nel tempo
. Possiamo considerare il fattore di scala costante sia durante l'emissione delle due creste, sia durante la ricezione, e ottenere
![{\displaystyle {\frac {\delta t_{1}}{a(t_{1})}}={\frac {\delta t_{0}}{a(t_{0})}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/42d12315f00b590071ea0852f7d3ddd76ecd8a6b)
e quindi
![{\displaystyle {\frac {\delta t_{0}}{\delta t_{1}}}={\frac {a(t_{0})}{a(t_{1})}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/42d6adc2fcf9df70e9cffd330b60918a3e443f38)
moltiplicando e dividendo il primo membro per
si ottiene
![{\displaystyle {\frac {\lambda (t_{0})}{\lambda (t_{1})}}={\frac {a(t_{0})}{a(t_{1})}}\qquad \Rightarrow \qquad \lambda (t)=\lambda (t_{0}){\frac {a(t)}{a(t_{0})}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/263bae519ecebffd81eb7dff956bf51c557c8eae)
il che è esattamente quello che intendevamo dimostrare.
Il redshift cosmologico
Se consideriamo, quindi, la definizione di "spostamento verso il rosso"[8] abbiamo:
![{\displaystyle z={\frac {\lambda _{o}-\lambda _{e}}{\lambda _{e}}}}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/5ef84a140e382cc4a97aca53428bd3755d392e39)
dunque, nel caso dello spostamento verso il rosso cosmologico si ottiene
![{\displaystyle z(t)={\frac {a(t_{0})}{a(t)}}-1}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/733a83a7ebd1608db54ab37fede8c63763bc78a2)
Note
- ^ Markus Possel, Waves, motion and frequency: the Doppler effect, su Einstein Online, Vol. 5, Max Planck Institute for Gravitational Physics, Potsdam, Germany, 2017. URL consultato il 4 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2017).
- ^ Karachentsev, Local galaxy flows within 5 Mpc, in Astronomy and Astrophysics, vol. 398, 2003, pp. 479–491, Bibcode:2003A&A...398..479K, DOI:10.1051/0004-6361:20021566.
- ^ Edward Robert Harrison, Cosmology: The Science of the Universe, seconda edizione, Cambridge University Press, 2000, pp. 306ff, ISBN 0-521-66148-X.
- ^ EF Bunn & DW Hogg, The kinematic origin of the cosmological redshift, in ArXiv preprint, 2008.
- ^ Steven Weinberg, Cosmology, Oxford University Press, 2008, p. 3, ISBN 978-0-19-852682-7.
- ^ Cosmic Topology, vol. 254, Bibcode:1995PhR...254..135L, DOI:10.1016/0370-1573(94)00085-H, arXiv:gr-qc/9605010.
- ^ Theoretical and Observational Cosmology, vol. 541, ISBN 978-0792359463.
- ^ (EN) IUPAC Gold Book, "bathochromic shift (effect)"
Voci correlate