Société Latham

Société Latham et Cie.
StatoFrancia (bandiera) Francia
Fondazione1917
Chiusura1927 liquidazione
Sede principaleCaudebec-en-Caux
Persone chiaveJean Latham
SettoreAeronautico
Prodottiaerei civili e militari

La Société Latham era un'azienda produttrice di aerei fondata nel 1916 da Jean Latham, cugino di Hubert Latham, a Caudebec-en-Caux, sulle rive della Senna, costruttrice di idrovolanti per la Marine Nationale.[1][2]

Storia

Nel marzo 1917, i Coutant, originari delle rive del Lago di Ginevra in Svizzera, iniziarono la costruzione della fabbrica di Caudebec-en-Caux, con in programma la costruzione di una serie di idrovolanti per la marine nationale.[3] Si era allora nel pieno della prima guerra mondiale.[1]

Nel 1917, la società Latham et Cie., specializzata nel commercio di cotone e caffè nel porto di Le Havre, acquistò gli Ėtablissements Robert Coutant ancora prima che fosse completata.[3][4] Nel corso della Grande Guerra produsse su licenza alcune dozzine di idrovolanti Lévy-Le Pen HB2 prima di costruire i propri modelli. Tra il 1921 e il 1923 la fabbrica costruì il quartiere operaio di Saint-Wandrille-Rançon.[3] Nel settembre del 1921 l'edificio produttivo subì un violento incendio, e fu poi ricostruito dalla compagnia Eiffel.[3] La ditta realizzò gli idrovolanti Latham C-1, Latham L-1 e Latham L-2 (entrambi iscritti alla Coppa Schneider del 1923), Latham 43, Latham E-5, Latham 45, Latham 230, Latham 47.[1]

Quando la Société Latham et Cie. fu posta in liquidazione nel 1927, la fabbrica di Caudebec-en-Caux fu rilevata dalla SECM (Société d'Emboutissage et de Constructions Mécaniques) di Félix Amiot.[1][4] Gli aerei revisionati dalla SECM erano del costruttore Bréguet, e fu in questo periodo che fu costruita una pista di atterraggio a Saint-Wandrille-Rançon, nella palude.[3] Il sito di Caudebec produceva elementi e parti aeronautiche in serie per altre fabbriche.[3]

Nel 1928, l'esploratore norvegese Roald Amundsen, alla ricerca di un idrovolante per salvare la spedizione di Umberto Nobile in pericolo sulla banchisa artica, a nord della Norvegia, fece visita alla Francia.[1] L'allora ministro della Marina, Georges Leygues, gli mise a disposizione il nuovo idrovolante Latham 47, che aveva appena completato i suoi primi voli di collaudo a Caudebec-en-Caux, e il suo equipaggio.[1] L'aereo volò il 16 giugno a Bergen, Norvegia. L'equipaggio, al comando dal tenente capitano René Guilbaud, era composto dal copilota, tenente comandante Albert Cavelier de Cuverville, il meccanico Gilbert Brazy e l'operatore radiotelegrafico Emile Valette.[1] L'idrovolante scomparve il 18 giugno 1928 con l'esploratore Roald Amundsen e il pilota norvegese Leif Dietrichson che erano saliti a bordo a Bergen.[1] Tutto ciò che fu trovato del velivolo fu un galleggiante e un serbatoio. Il primo aereo prodotto a Caudebec-en-Caux sotto il nome di Amiot fu l'idrovolante Amiot 110, già progetto Latham 110.[1] Altre produzioni, tra cui il famoso bombardiere Amiot 143, furono in parte costruite a Caudebec nel 1935.[1]

Nel 1930 lo stabilimento di Caudebec-en-Caux entrò a far parte della SGA (Société Générale Aéronautique) formata dal governo con la fusione in essa di alcune società (Hanriot, Nieuport-Astra, SAB, SECM e CAMS).[2] Nell'agosto 1933 fu prodotto l'idrovolante Blériot 5190 "Santos-Dumont", equipaggiato con motori Hispano-Suiza da 650 CV.[4] Nel 1936 l'avvento al potere del Fronte popolare diede l'avvio al periodo della grandi nazionalizzazioni.[3] Nel 1937 la SECM divenne una delle fabbriche della SNCAN (Société nationale de constructions aéronautiques du Nord).[4] Lo stabilimento continuò a produrre componenti aeronautici per altre fabbriche, principalmente nel settore militare. Si avvicinò la seconda guerra mondiale e la produzione aumentò, nel 1939 lavoravano nello stabilimento più di mille persone.[3] Tra il 1940 e il 1944 le forze di occupazione tedesche utilizzarono il luogo per revisionare i loro aerei, in particolare quelli da caccia.[3] Il personale prebellico fu evacuato nella zona franca di Angoulême.[3] Dopo la Liberazione, la fabbrica di Caudebec completò gli ultimi ritocchi su una quarantina di idrovolanti Dornier Do 24 costruiti con pezzi recuperati in Germania.[3] L'attività di produzione aeronautica continuò a Caudebec-en-Caux fino al 1947, con una parziale riconversione in costruzioni marittime, con la realizzazione di motopescherecci per equipaggiare la flotta da pesca decimata dai bombardamenti e scialuppe di salvataggio per le navi prodotte dai cantieri Trait, per chiudere definitivamente nel 1949.[3][4]

Tre anni dopo, nel 1952, la società REVIMA (Révision de Matériel Aéronautique) si stabilì a Caudebec-en-Caux.[3] Essa revisionava i motori della compagnia aerea UAT (Union Aéro-maritime des Transports) che più tardi divenne UTA.[3] A partire dal 1972, l'attività si espanse per ospitare la manutenzione del carrello di atterraggio e del motore ausiliario.[3] L'organico salì a 800 persone, e fu allestita un'officina per la produzione di pezzi aerodinamici.[3]

Tra il 1993 e il 2008, il sito è passato nelle mani della compagnia Air France, e poi di EADS.[3] Alla fine del 1997/inizio del 1998 l'attività principale di manutenzione dei motori fu interrotta, mantenendo la revisione dei carrelli di atterraggio e dei motori ausiliari (APU), due settori che ora sono riuniti sotto la bandiera del Gruppo Révima.[3]

Note

Bibliografia

  • (FR) Laure Banse e Patrick Lebourgeois, La Vie au fil de la Seine, Rouen, éd. des Falaises, 2009, pp. 92-99.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • (FR) Michel Poinfoux, Un siècle d'industrie aéronautique à Caudebec-en-Caux, Rives-en-Seine, Les Cartophiles caudebecquais, 2016.
  • (FR) Emmanuelle Real, De Latham à Révima, Caudebec-en-Caux, in Le Paysage industriel de la Basse-Seine: Haute-Normandie, Rouen, Connaissance du patrimoine en Haute-Normandie, 2009, pp. 137-141.
Periodici

Collegamenti esterni

 

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