Siti binti SaadSiti binti Saad, talvolta trascritto Siti binti Sadi[1] (Fumba, 1880 – 8 luglio 1950), è stata una cantante tanzaniana di musica taarab.[2] Nata e vissuta all'epoca del Sultanato di Zanzibar (oggi omonima regione della Tanzania), Saad viene considerata la fondatrice del genere poiché fu la prima a cantare in swahili su melodie ispirate a quelle arabe della musica di corte del sultanato.[1] La sua popolarità è tale che le viene attribuito anche un ruolo importante nella diffusione della lingua swahili nell'entroterra non swahili della Tanzania (nell'epoca britannica noto come Tanganica) e, più in generale, nell'est dell'Africa.[1] Nata da una famiglia di schiavi in una regione rurale del sud di Unguja (l'isola di Zanzibar),[3] da giovane fece per qualche tempo la venditrice ambulante di ceramiche, per poi trasferirsi nel 1911 a Ng'ambo, un sobborgo della città di Zanzibar, dove iniziò a cantare musica di corte e coranica in arabo. In seguito riuscì a entrare nella nascente industria discografica, incidendo tra l'altro per le etichette britanniche His Master's Voice (La voce del padrone) e Columbia. Nelle sue registrazioni propose un genere musicale derivato da quello di corte ma adattato al "popolo", in particolare abbandonando la lingua araba a favore dello swahili. I testi delle sue canzoni furono tanto rivoluzionari quanto la scelta di cantare in swahili; vi si trovano critiche ai costumi della società e alla corruzione politica e giudiziaria, e canzoni d'amore prive della consueta retorica di genere (un esempio fra tutti è il brano Mume wangu halali kwangu, "mio marito non dorme con me", in cui una donna si lamenta del fatto di essere sessualmente trascurata).[3] Note
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