Sindrome angio-osteoipertrofica
La sindrome angio-osteoipertrofica, chiamata anche sindrome di Klippel-Trénaunay (KTS), o a volte anche sindrome di Klippel-Trénaunay-Weber, è un disordine che colpisce la normale crescita dei vasi sanguigni, alterandola. È caratterizzata da malformazioni capillari cutanee, ipertrofia ossea e dei tessuti molli e varici venose. StoriaAnche se la scoperta della sindrome può essere datata nel 1832 grazie al lavoro condotto da Isidore Geoffroy Saint-Hilaire, i primi studi più specifici si sono avuti da Maurice Klippel e Paul Trénaunay nel 1900.[1] A questo studi si aggiunsero quelli simili condotti nel 1907 da Parkes-Weber[2] che in seguito aggiunse nella sintomatologia della KTS la presenza di fistole arterovenose, riscuotendo però forti contrasti nel mondo scientifico, tanto che oggi la sindrome di Parkes-Weber è considerata un'entità separata che include le tre caratteristiche principali della KTS associate a fistole arterovenose.[3] La sindrome in Italia è riconosciuta dal Ministero della Sanità come malattia rara con codice RN1510, pertanto il soggetto portatore della sindrome è esente da pagamenti sanitari correlati. EpidemiologiaSi tratta di una patologia molto rara,[4] essendo congenita si manifesta alla nascita. Normalmente coinvolge un arto, di solito quello inferiore; più raramente coinvolge più arti, oppure il tronco, il volto o, ancora più raramente, il corpo intero. EziologiaLe cause non sono chiare in quanto le varie ipotesi avanzate non riescono a spiegare ogni manifestazione della sindrome.[5] Tra le tante teorie proposte ci sono la predisposizione genetica, la malattia sporadica e la concomitanza di due differenti tipi di mutazioni genetiche: quasi certa comunque una mutazione genetica della proteina responsabile dell'angiogenesi.[6][7] ClinicaSintomatologiaManifestazioni maggioriFra i sintomi e i segni clinici ritroviamo le 3 caratteristiche della patologia:
Le varici possono comparire anche sull'intero arto inferiore, dal piede fino ai glutei. Sono state studiate anche varici venose negli organi interni (vescica, colon) ma su questo non c'è concordanza tra gli studiosi. Manifestazioni minoriAltre caratteristiche, meno presenti, sono:
TrattamentoLa terapia è di tipo preventivo in quanto la chirurgia ad oggi non è ancora in grado di intervenire sulle cause del disturbo. Si consiglia pertanto, dai primi anni di vita del soggetto affetto da KTS, l'utilizzo costante di collant compressivi graduati e pratica di attività sportiva (preferibilmente non facente carico sull'arto interessato, consigliabile il nuoto) al fine di sviluppare la muscolatura dell'arto e ostacolare l'ulteriore espansione dei vasi superficiali. Esistono anche particolari farmaci, quali il sunitinib che vengono somministrati per alleviare le altre manifestazioni correlate quali le ulcere.[11] Note
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