Silvano Tartaglini

Silvano Tartaglini
Tartaglini all’Aquila a inizio anni cinquanta
Dati biografici
PaeseItalia (bandiera) Italia
FamiliariCarlo Pratichetti (nipote)
Andrea Pratichetti (pronipote)
Matteo Pratichetti (pronipote)
Flavia Tartaglini (nipote)
Rugby a 15
RuoloEstremo
Ritirato1953
Carriera
Attività giovanile
1940-43GUF Roma
Attività di club[1]
1946-51Rugby Roma
1951-53L'Aquila
Attività da giocatore internazionale
1948-53Italia (bandiera) Italia8 (0)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Statistiche aggiornate al 29 luglio 2018

Silvano Tartaglini (Roma, 6 gennaio 1923Roma, 3 ottobre 2016) è stato un rugbista a 15 e arbitro di rugby a 15 italiano, in carriera attivo nel ruolo di estremo e 8 volte internazionale per l'Italia (di cui fu 3 volte capitano) tra il 1948 e il 1953.

Biografia

Tartaglini, romano del rione di Testaccio, fu iniziato al rugby nelle giovanili del Littorio quando ancora frequentava le scuole superiori[1] ed entrò nella Rugby Roma nell'immediato dopoguerra[1] sotto la guida tecnica di Francesco Vinci e di fianco a compagni di squadra di livello come Umberto Silvestri, "Bubi" Farinelli e Paolo Rosi, insieme ai quali vinse due scudetti consecutivi nel 1948 e 1949.

Nel 1951, con il ritorno di Paolo Rosi a Roma dopo una stagione all'Aquila, fu proposto a Tartaglini di prenderne il posto dietro compenso non ufficiale (stante la severa politica di dilettantismo della disciplina) di circa 20 000 lire a incontro[2], pur continuando ad allenarsi a Roma e raggiungendo il capoluogo abruzzese solo nei fine settimana perché nel frattempo aveva iniziato a lavorare allo SCAU (Servizio contributi agricoli unificati), la cassa riscossione dei contributi agricoli dell'INPS[2].

Il 23 maggio 1948 esordì in nazionale a Parma contro la Cecoslovacchia con una vittoria per 17-0 e scese per la prima volta in campo da capitano a Barcellona nel preliminare della Coppa Europa 1952 contro la Spagna[3]. Furono 8 in totale, fino al 1953, gli incontri disputati per l'Italia.

Dopo la fine dell'attività sportiva si dedicò per breve tempo all'arbitraggio, anche se le sue direzioni di gara furono talora costellate da episodi curiosi: in un'occasione si intromise nel gioco per mostrare a un estremo il modo di bloccare una palla al volo per poi riconsegnargliela e far riprendere la partita[2]; in un'altra, nel post-gara di un combattuto derby padovano PetrarcaFiamme Oro, chiese ai giocatori chi fossero i marcatori di giornata perché per ammirare la partita aveva dimenticato di tenere traccia del referto[2].

Quando nel febbraio 2013 la Federazione Italiana Rugby decise di omaggiare con il cap i giocatori internazionali passati e presenti seguendo la tradizione anglosassone, Tartaglini, all'epoca fresco novantenne, risultò essere il più anziano giocatore ancora in vita a tale data[1]. Morì a Roma tre anni più tardi, il 3 ottobre 2016, a 93 anni[4][5].

Tartaglini, che vanta anche una piccola parte come attore nel film sportivo Gli eroi della domenica del 1953[6], è capostipite di una famiglia di sportivi: i suoi due figli Lucio e Claudio furono entrambi rugbisti[1], così come i suoi nipoti Carlo (due presenze in Nazionale) e Oreste Pratichetti, quest'ultimo a sua volta padre dei fratelli Andrea e Matteo Pratichetti, entrambi internazionali di rugby[4]; è inoltre nonno di Flavia Tartaglini[4], figlia di Lucio, velista bronzo europeo nel windsurf nel 2017.

Palmarès

Note

  1. ^ a b c d Paolo Ricci Bitti, Rugby in lutto, addio a Silvano Tartaglini, l'ultima intervista: «Che emozione quel cap a 90 anni all'Olimpico», in il Messaggero, 4 ottobre 2016. URL consultato il 29 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2017).
  2. ^ a b c d Meda, pp. 54-56.
  3. ^ Rugby 2018, p. 277.
  4. ^ a b c Rugby, morto Tartaglini: il campione azzurro della palla ovale, in la Gazzetta dello Sport, 4 ottobre 2018. URL consultato il 30 luglio 2018.
  5. ^ Addio a Silvano Tartaglini, azzurro n. 106, su federugby.it, Federazione Italiana Rugby, 4 ottobre 2018. URL consultato il 30 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2018).
  6. ^ Vittorio Macioce, Flavia e il sogno di Jeeg Robot risucchiato da un vento sbagliato, in il Giornale. URL consultato il 30 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2017).

Bibliografia

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