Sic et non
Sic et non (Sì e no) è un'importante opera di Pietro Abelardo (1079-1142), in cui il filosofo rivelava coraggiosamente che la Sacra Scrittura e l'insegnamento dei Padri della Chiesa contenevano in più punti affermazioni contraddittorie, che venivano messe a confronto. Il libello, scritto dopo il concilio di Soissons (aprile 1121), è diviso in tre parti: nella prima ("Prologo") vengono enunciati i criteri che permettono di conciliare tra loro le apparenti contraddizioni rilevate (perlopiù ciò viene imputato ai molteplici significati di una stessa parola); nella seconda (il cuore dell'opera, più volte rimaneggiato e citato da Abelardo stesso) sono raccolte le citazioni dalle Sacre Scritture e dai detti dei padri della Chiesa; nella terza invece vi sono citazioni dalle Retractationes di Sant'Agostino. Il senso dell'opera (da molti ritenuta un'esercitazione scolastica diretta a mostrare ai suoi discepoli l'applicazione della logica dialettica alla teologia) è quello di opporsi al cieco dogmatismo di un'interpretazione rigidamente letterale dei testi, perché solo così si può coglierne il senso reale: (LA)
«Dubitando quippe ad inquisitionem venimus; inquirendo veritatem percipimus.» (IT)
«Dubitando, infatti, siamo spinti a ricercare; e indagando a fondo giungiamo a cogliere la verità.» Un chiaro invito di Abelardo ad approfondire la critica testuale. I codici in cui l'opera ci è pervenuta ne tramandano quattro versioni successive, secondo la ricostruzione operata da Constant Mews. In ordine cronologico, esse sono:
Codici
Bibliografia
Collegamenti esterni
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