Showa/Nakajima L2D
Lo Showa L2D oppure Nakajima L2D, fu un aereo da trasporto costruito tra il 1939 ed il 1945 dalle aziende giapponesi Shōwa Hikōki Kōgyō e Nakajima Hikōki; l'aereo era una copia autorizzata del Douglas DC-3, la cui licenza di produzione era stata acquistata dalla Mitsui nel 1938. Identificato secondo il sistema vigente come Aereo da trasporto Tipo 0 fu impiegato dalla Marina imperiale giapponese, divenendone lo standard per i reparti da trasporto. Utilizzato nel corso della seconda guerra mondiale, gli Alleati lo designarono col nome in codice di “Tabby”. Storia del progettoLe compagnie aeree e le autorità militari giapponesi mostrarono, fin dai primi tempi, un considerevole interesse verso la produzione aerea della Douglas Aircraft Company acquisendo, nel 1935, la licenza di produzione del DC-2. L'attenzione nei confronti del successivo DC-3 si concretizzò inizialmente in due ordini, per 13 e 7 esemplari (rispettivamente dotati di motori Wright Cyclone e Pratt & Whitney Twin Wasp) immessi nel servizio di linea dalla Dai Nippon Kōkū K.K. che li mantenne in uso fino al termine della seconda guerra mondiale[3]. ![]() In un secondo momento fu acquistata anche la licenza di produzione del DC-3: l'accordo fu siglato il 24 febbraio del 1938 dalla Mitsui Bussan Kaisha K.K. che, al prezzo di 90 000 dollari, si aggiudicò il diritto di produrre e commercializzare il più recente bimotore della Douglas[3]. Per agevolare e velocizzare l'avvio del processo produttivo, la Mitsui acquistò anche due velivoli completi ma non assemblati[3]. All'insaputa della Douglas e delle autorità statunitensi[N 1], l'accordo per la produzione su licenza del DC-3 era volto a produrre aerei da trasporto per la Marina imperiale giapponese e i due esemplari disassemblati funsero da prototipo per impiantare linee produttive negli stabilimenti industriali della Showa e della Nakajima; ai due velivoli fu assegnata la denominazione L2D1[3]. Mentre venivano completati gli impianti produttivi, tecnici delle aziende costruttrici si impegnarono nell'adattare l'aereo ad utilizzare i motori di produzione nazionale Mitsubishi Kinsei 43 da 1 000 hp (745,7 kW); in questa configurazione iniziò la produzione in serie che portò alla consegna dei primi aerei (denominati L2D2) a partire dal 1940[3]. La produzione dell'L2D coprì l'arco temporale compreso tra il 1939 ed il 1945 e complessivamente ammontò a 487 esemplari, numero che comprende anche i primi due prototipi assemblati utilizzando le parti costruite direttamente dalla Douglas; di questi 416 furono realizzati dalla Showa e 71 dalla Nakajima[4]. TecnicaCellulaCome l'originale DC-3, l'L2D1 era un monoplano bimotore dalla struttura interamente metallica, caratterizzato dalla configurazione ad ala bassa; solamente le superfici di controllo avevano rivestimento in tela. La struttura di base fu mantenuta inalterata anche nelle varianti successive e solamente con l'ultima variante, la L2D5, fu previsto l'impiego di elementi strutturali in legno, data la scarsa disponibilità di materiali metallici[2]. La fusoliera dell'L2D, in tutte le sue varianti, poteva essere configurata durante la produzione sia come trasporto truppe, con una capienza di 21 soldati, che come cargo: in questa seconda veste l'aereo poteva trasportare fino a 4500 kg di carico utile[2]. MotoreLe industrie giapponesi apportarono marginali modifiche al progetto delle ali del Douglas DC-3 per consentire l'utilizzo del motore Mitsubishi Kinsei. Anch'esso, come gli originali del DC-3, era un motore radiale raffreddato ad aria; nello specifico si trattava di un motore a 14 cilindri (disposti in doppia fila), a sua volta derivato dal Pratt & Whitney Hornet la cui licenza era stata acquistata dalla Mitsubishi Jukogyo K.K. nel 1934. Nella versione 43, la prima impiegata sull'L2D1, il Kinsei poteva sviluppare 1 000 hp (745,7 kW) di potenza; il Kinsei 62, il cui impiego era previsto sulla variante L2D5, raggiungeva i 1 340 hp (999,2 kW). In tutte le varianti utilizzate, il motore azionava un'elica tripala, in materiale metallico[2]. Armamento![]() L'L2D nasceva, così come il DC-3, privo di dotazioni difensive; solamente a partire dalla variante L2D4 fu previsto l'impiego di una mitragliatrice Type 2[N 2][2] calibro 13 mm in una torretta dorsale e di due Type 92 calibro 7,7 mm, una per ciascun lato della fusoliera. Impiego operativoIdentificato con il nome in codice alleato Tabby[N 3], l'L2D divenne l'aereo da trasporto standard della Marina imperiale giapponese, impiegato su tutti i principali fronti di guerra che videro impegnate le truppe giapponesi. Difficile da identificare con certezza rispetto all'originale statunitense, il bimotore L2D fu coinvolto in alcuni episodi di fuoco amico[5]. Le fonti reperite non indicano impiego post-bellico e non vi sono notizie circa la sopravvivenza di esemplari del velivolo[5]. VersioniSe non indicato diversamente i dati sono tratti da "Japanese Aircraft of the Pacific War"[2].
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