Shedir
Shedir (α Cas / α Cassiopeiae / Alfa Cassiopeiae, conosciuta anche come Shedar, Schedar (AFI: /ˈskɛdar/[4]), Schedir, Shadar o Shedir) è la stella più brillante della costellazione di Cassiopea. Il suo nome proprio deriva dall'arabo صدر, şadr, che significa busto. Esso deriva dal fatto che essa è posta proprio nel cuore di questa figura mitologica, rappresentata solitamente come seduta e con uno specchio in mano, intenta a pettinarsi i capelli. OsservazioneSebbene Shedir, con una magnitudine apparente di +2,25, sia per la maggior parte del tempo la stella più luminosa della costellazione, è a volte superata dalla variabile Gamma Cassiopeiae, che può in certi periodi arrivare fino alla magnitudine apparente di +2,15. Inoltre Beta Cassiopeiae, benché meno luminosa, lo è così di poco (solo 3 centesimi di magnitudine), che la differenza è difficilmente apprezzabile ad occhio nudo. Nell'asterismo a forma di W, formato dalle stelle più luminose della costellazione, Shedir occupa uno dei due vertici in basso, essendo l'altro formato da Delta Cassiopeiae. Essa è posta molto a settentrione nella sfera celeste, come tutta la costellazione, tanto da apparire circumpolare in Canada, in buona parte degli Stati Uniti, in tutta l'Europa settentrionale e centrale e in quasi tutta la Russia. Posta a 57ºN, Shedir è invisibile più a sud del 33º parallelo dell'emisfero australe, cioè in Argentina, Sudafrica e in parte dell'Australia. CaratteristichePoiché Shedir è posta ad approssimativamente 229 anni luce dalla Terra e data la sua luminosità apparente, si può inferire una luminosità intrinseca che ammonta a circa 885 volte quella del Sole. Più che dalla temperatura, tale notevole luminosità è data dalla grande superficie radiante della stella. In effetti la temperatura superficiale di Shedir è 4.625 K[2], un po' inferiore a quella del Sole che è di circa 5.700 K. Questa temperatura fa sì che Shedir sia assegnata alla classe spettrale K0. Il raggio di Shedir è invece 45 volte quello solare, come è risultato da misurazioni dirette effettuate con tecniche interferometriche[1]. Infatti l'ampiezza del disco di Shedir, visto dalla Terra, risulta essere 5,62 ± 0,06 mas, che dalla distanza di 229 anni luce, dà un tale valore. Un raggio così grande non stupisce dato che Shedir è classificata come stella gigante e di conseguenza le è stata assegnata la classe MMK IIIa. La lettera a significa che essa si pone fra le giganti più brillanti, tanto da essere al limite fra la classe III e la classe II (cioè quella delle giganti luminose). Questa brillantezza suggerisce che la massa di Shedir sia 4-5 volte quella solare. Vecchia 100-200 milioni di anni, Shedir ha iniziato la sua esistenza come una stella di classe B. Ha tuttavia esaurito l'idrogeno nel suo nucleo, il quale contraendosi e scaldandosi ha fatto gonfiare e raffreddare gli strati superficiali della stella. Il suo destino finale è quello di diventare una nana bianca C-O. La metallicità di Shedir, cioè l'abbondanza di elementi diversi dall'idrogeno e dall'elio, è -0,09[3]. Ciò significa che l'abbondanza di metalli in Shedir è circa l'80% di quella del Sole. Poiché nel Sole tale abbondanza è 1,6%, in Shedir è circa 1,28%. Una stella variabile?Un aspetto curioso di Shedir è che essa è stata classificata in innumerevoli studi del XIX secolo[5] come stella variabile. Era classificata tale in un articolo 1937, in cui si affermava che essa varia dalla magnitudine apparente 2,2 alla 2,8[6]. Tuttavia da quando sono disponibili strumenti più sofisticati di misura della luminosità, quali quelli elettronici, Shedir non pare cambiare la sua luminosità[7]. Le ipotesi sono due: o le variazioni di luminosità osservate in passato erano dovute a errori di misura, il che è tuttavia strano vista la loro quantità, oppure Shedir era davvero una variabile in passato, ma non lo è più dai primi decenni del Novecento, il che è altrettanto strano perché di solito una stella variabile non smette di essere improvvisamente tale, sebbene possa mutare la lunghezza e i periodi di variabilità. Non resta quindi che continuare ad osservare questa stella e vedere se la sua variabilità ricomparirà. Note
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