Seniore, dal latinoseníor-ōris, comparativo di senex (in latino: vecchio) veniva proosposto nell'antica Roma a nomi propri di persona per distinguere, tra due membri omonimi di una stessa famiglia, come ad esempio Plinio il Vecchio (Plinio Seniore) e Plinio il giovane. Nell'Esercito romano indicava il soldato veterano, che passava fra i seniores dopo i 46 anni e vi rimaneva, nei tempi più antichi, fino ai 60, più tardi fino alla morte.
Nella fase iniziale, nelle Brigate nere, non esistevano gradi in senso stretto, ma delle semplici cordelline indossate attorno alla spalla destra come indicatori temporanei di funzione di comando, legati al ruolo rivestito nell'operazione in corso, secondo il seguente schema[1]:
A partire dal gennaio 1945, il sistema di gradi funzionali venne abbandonato e vennero istituiti gradi permanenti, analoghi a quelli della Guardia Nazionale Repubblicana e la denominazione del grado del comandante di battaglione divenne quella di maggiore, uguale a quella dell'Esercito Nazionale Repubblicano, svolgendo le funzioni del seniore della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.
Grado con simile significato nel lessico, ma diverso nelle funzioni, è quello di Staršiná (russo: старшина́, ucraino: старши́на, da старший, stáršij, "seniore") in uso nelle forze armate russe e precedentemente in quelle sovietiche, dove fino al 1972 era il grado più alto tra i sottufficiali. Staršiná era inizialmente un grado di ufficiale dei cosacchi e tra i cosacchi dell'Ucraina, che indicava una categoria di ufficiali o una élite militare.